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ITALIANI E COSTITUZIONE, REFERENDUM E VINCITA DEL NO, NON ABBIAMO VINTO NULLA SE....





In tanti social ho potuto leggere che gli italiani, il 70%, hanno votato, e ha vinto il NO.

Molto interessante il discorso di Renzi dove ha anche annunciato le sue dimissioni. Tolto il saluto alla moglie e ai figli e il ringraziamento a tutti coloro che hanno appoggiato la sua politica, egli  ha proferito concetti molto interessanti quanto veri.
Gli italiani non hanno vinto nulla  è vero,  tutto è rimasto uguale e con oggi a mio giudizio modestissimo dovrebbero finalmente prendere in mano il destino delle proprie vite. Se non accadrà ovviamente il declino è inesorabile. Nulla cambierà se non ci si assumono le responsabilità, anche su questo punto devo dire che ha ragione. Per il resto lasciamo perdere.

Come Legale Rappresentante ho votato per tre motivi:
1) non sono cittadina italiana, cioè non mi riconosco tale e, anzi, ho notificato reso noto al Comune dove vivo, che mi sono dichiarata nativa italica essere umano che nella persona umana è nata sulla parte di Terra che si chiama Italia e che in nome del mio stato naturale svolgerò la mia esistenza in assonanza con quanto questo luogo geografico offre in onore e rispetto dei miei simili ma non faccio più parte della Corporazione Italy iscritta alla SEC.  Pur essendo però italica ho voluto esprimere il mio parere in quanto su questo suolo qualcuno ha usurpato il diritto naturale e stava anche tentando di usurpare quello che ogni essere umano ha per nascita, la sua sovranità. Proponendo la cancellazione di alcuni articoli veniva annientata la sovranità del popolo e poiché son parte del popolo italico veniva minata la mia sovranità.

 Il quesito referendario viola la libertà e l’eguaglianza del voto
Il quesito referendario, emanato con d.P.R. 27 settembre 2016, è questo: «Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione” approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?».
Il quesito così formulato è manifestamente illegittimo, perché redatto in violazione dell’art. 16 della legge 25 maggio 1970, n. 352, che dispone una diversa formula quando il quesito referendario abbia ad oggetto un progetto di revisione della Costituzione. E non c’è dubbio che il progetto Renzi-Boschi sia di revisione della Costituzione[14].
Ecco la formula del quesito, secondo l’art. 16 della legge 25 maggio 1970, n. 352, quando il progetto è di revisione della Costituzione: «Il quesito da sottoporre a referendum consiste nella formula seguente: “Approvate il testo della legge di revisione dell’articolo ... (o degli articoli … ) della Costituzione, concernente … (o concernenti …), approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero ......... del ...............?”».
Come si vede, una formula affatto diversa da quella utilizzata nella scheda elettorale. E, la differenza – è innegabile – non è meramente formale.
Infatti, il quesito referendario, “sbagliando” formula, richiama la reboante intitolazione del progetto, a sua volta redatta in violazione dell’art. 3 della legge n. 352 del 1970, secondo il quale, invece, «il Ministro per la grazia e la giustizia deve provvedere alla immediata pubblicazione della legge nella Gazzetta Ufficiale con il titolo “Testo di legge costituzionale approvato in seconda votazione a maggioranza assoluta, ma inferiore ai due terzi dei membri di ciascuna Camera”, completato dalla data della sua approvazione finale da parte delle Camere»[15].
Siamo seri! È evidente che il titolo della legge e il quesito referendario assumono toni volutamente propagandistici e suggestivi, alterando la libertà di voto: a chiunque verrebbe fatto di votare “sì” solo per come è posta la domanda; ma, con ciò, si è venuti meno al dovere di lealtà verso i cittadini elettori[16].
Inoltre, il titolo del progetto di riforma e il quesito referendario non sono nemmeno veritieri: essi vantano non solo di comportare la «riduzione del numero dei parlamentari» e «la soppressione del Cnel», ma altresì di realizzare un generale «contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni».
Ma in cosa consiste questo slogan – per dirlo con le sagge parole di Luigi Ferrajoli – «penoso e demagogico della riduzione dei costi della politica»[17]? Se esso consiste nella «riduzione del numero dei parlamentari» e nella «soppressione del Cnel», è già stato detto. Se si riferisce alla ulteriore (definitiva) abolizione delle province, bastava aggiungere, dopo «soppressione del Cnel», «… e delle province»[18].
Insomma, è evidente come il titolo della legge e del quesito referendario siano volutamente propagandistici e suggestivi, allo scopo di condizionare il voto dei cittadini elettori.
Infine, il titolo del progetto di riforma e del quesito referendario sono formulati in modo incompleto, perché selezionano alcuni argomenti (evidentemente, quelli ritenuti politicamente più suggestivi), e ne escludono altri.
La lista completa degli argomenti oggetto del progetto di riforma Renzi-Boschi è la seguente[19]:
1. Modifica della composizione, della elezione e delle funzioni del Senato (artt. 1-5, 7-9, 17-20, 25-26 del progetto);
2. Rapporti fra Governo, maggioranza parlamentare e opposizioni (art. 6 del progetto);
3. Procedimento legislativo e decretazione d’urgenza (artt. 10-12, 14 e 16 del progetto);
4. Iniziativa legislativa popolare, referendum abrogativo e altre forme di referendum e di consultazione (artt. 11, lettere b e c, e 15 del progetto);
5. Elezione e funzioni del Presidente della Repubblica (artt. 21-24 del progetto);
6. Princìpi sulla pubblica amministrazione (art. 27 del progetto);
7. Soppressione del CNEL (art. 28 del progetto);
8. Abolizione delle Province (art. 29 del progetto);
9. Modifiche in tema di rapporti fra Stato, Regioni ed enti locali (artt. 30-36 del progetto);
10. Elezione dei giudici della Corte costituzionale e controllo preventivo di costituzionalità sulle leggi elettorali (artt. 13 e 37 del progetto);
11. Numerose altre disposizioni finali e transitorie (artt. 38-41 del progetto), dal contenuto vario e non sempre pienamente intellegibile.
II. QUANTO AL MERITO
5. L’elezione indiretta dei senatori viola il principio di sovranità popolare
Secondo il progetto di riforma (novello art. 57 Cost.), i nuovi senatori sono eletti non direttamente dai cittadini, ma dai Consigli regionali e delle due province autonome di Trento e di Bolzano fra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, fra i sindaci dei Comuni dei rispettivi territori. Inoltre, una disposizione transitoria del progetto di riforma (l’art. 39), prevede, come modalità di elezione, le odiose liste “bloccate”, che non consentono di esprimere preferenze in favore dei singoli candidati. Quindi, proprio una delle ragioni – non si dimentichi – della incostituzionalità del Porcellum, secondo la Corte Costituzionale[20].
Questa modalità di elezione dei senatori viola il principio della sovranità popolare[21]: è di palmare evidenza.
L’elezione indiretta dei senatori, infatti, è in contraddizione con le funzioni legislative e costituzionali del Senato, le quali invece richiedono diretta rappresentatività democratica[22].
La parola chiave è il nesso tra legittimazione e funzioni.
La Corte Costituzionale ha chiarito che non solo la funzione di indirizzo e controllo del governo[23], ma anche la funzione costituzionale richiedono necessariamente una piena rappresentatività dell’assemblea parlamentare[24].
È vero che la soluzione di una seconda camera eletta indirettamente vanta due precedenti importanti, quello austriaco tuttora vigente e quello statunitense prima della riforma del 1913[25]. Tuttavia, si tratta di precedenti l’uno superato (peraltro, in ragione della tendenza alla nomina dei senatori da parte delle dirigenze politiche) e l’altro, quello austriaco (al quale la riforma in commento si è ampiamente ispirata), considerato un «elemento di debolezza strutturale del federalismo austriaco»[26].
In conclusione, per quanto i promotori del “sì” reclamizzino la riforma negando che essa comprima i princìpi fondamentali della nostra Costituzione (all’evidente scopo di stemperare l’interesse degli elettori, auspicando una ampia astensione dal voto che favorisca i sostenitori meno attenti), nella realtà, non solo il progetto di riforma incide sui princìpi fondamentali, ma addirittura sul supremo principio della sovranità popolare, espropriando i cittadini del diritto di voto dei propri rappresentanti in Senato[27].
fonte: ALTALEX

2) cancellare la sovranità con il consenso popolare sarebbe stata DITTATURA con Consenso. Purtroppo lo abbiamo già dato a lungo e questa volta abbiamo anche rischiato di darlo con prove documentate da un referendum. Fino ad oggi il consenso  è stato estorto in modo fraudolento perché pochissimi sapevano che la nostra iscrizione all'anagrafe era la rinuncia al riconoscimento della capacità di intendere e volere dell'essere umano, del suo libero arbitrio e della sua essenza. Mentendo spudoratamente hanno reso  ogni nativo italico un servo senza diritti di una corporazione privata che tutto fa ma non di certo per il bene dei nativi italici. Dalla caduta della borsa degli inizi del 1900 hanno cancellato i diritti di tutti i nativi della Terra. Infatti non esistono nazioni bensì Stati. Se andiamo a vedere il significato etimologico di questi due termini, usati generalmente come sinonimi, si scopre che:

  • O
  • Collettività etnica di individui coscienti  
  • di essere legati da una comune tradizione storica, 
  • linguistica, culturale, religiosa
  •  SIN popolo: la n. italiana; gli usi di una n.
  • 2 estens. Il territorio da essa occupato; la sua organizzazione in stato 

Stato= Entità giuridica e politica sovrana costituita
 da un territorio, da una popolazione 
che lo occupa e da un ordinamento giuridico
 attraverso cui la sovranità viene esercitata 

Questa entità dal 1930 è, per quanto riguarda il nostro suolo geografico, Italia Corporation

3)Desidero essere una libera nativa italica che vive seguendo i diritti umani. Oggi è difficilissimo far riconoscere questo da parte dello Stato italiano. Nei miei documenti dichiaro che mi rifaccio ai diritti umani riconosciuti  con la famosa carta dei diritti umani, DUDU che l'Italia ratificò. Ora se avesse vinto il Si mi dite dove sarebbe finito tale riconoscimento? Non è mai esistita e mai esisterà una dittatura che rispetta i diritti umani. Infatti in ogni dittatura esiste l'imposizione dei pensieri e dei voleri di uno su tanti.

Quindi oggi abbiamo fermato solo l'avanzare di questo stato di cose. Però tutto sommato non stiamo vivendo nel rispetto dei diritti umani e lo vediamo ogni qualvolta ad un genitore, che vive in povertà, viene portato via un figlio oppure quando un lavoratore, perché oberato da una crisi economica o da qualsivoglia altro impedimento, non riesce a fronteggiare il pagamento delle tasse che attualmente sono sempre più capestri e finisce sul lastrico o addirittura si uccide.
Non abbiamo quindi cambiato nulla e se ogni nativo italico non decide di iniziare a reagire a questi soprusi la dittatura Orwelliana non mancherà di giungere.

Ovviamente ci si chiede come poter contrastare il potere di questo Ente. 
Un modo è l'astensione massiva dai pagamenti delle tasse; se la maggioranza attuasse tale azione il rischio del singolo diminuirebbe esponenzialmente.
Un altro è quello dove tutto il popolo italico si costituisce parte civile e esige l'arresto immediato di tutte le persone che da un certo punto in poi hanno legiferato senza il consenso popolare grazie all'uso dell'illegittimità.
Da quanto tempo abbiamo al potere presidenti del consiglio e quindi dello Stato senza una scelta popolare? 
Quanti italiani scelsero Monti? Quanti italiani scelsero il governo Letta/Alfano? Quanti italiani scelsero Renzi? Perciò Mattarella insignito di carica presidenziale è un usurpatore perché ha accettato una carica da un governo illegittimo, governo Renzi. Tutte le tasse varate dai governi saliti al potere non con giuste elezioni dovrebbero essere abrogate seduta stante e dovrebbe essere rimborsato ogni centesimo. 
Inoltre dichiarando questo si dichiarerebbe colpevoli anche coloro che hanno collaborato, facendo finta di combattere, con gli usurpatori. Il popolo italico dovrebbe quindi chiedere di cancellare l'immunità di ciascuno e di farli sedere sul banco degli imputati controllando ogni spesa effettuata e richiedendo il rimborso immediato. Ovviamente siccome nessuno è scemo  i benefici dei politici comprendono anche i famigliari non si deve escluderli dall'imputazione; insomma tutti quelli che in silenzio hanno goduto di privilegi che non gli spettava devono pagare sia con un operato materiale mettendosi a disposizione del popolo tradito e bastonato, sia economicamente. Infine dovrebbero richiedere l'imputazione per alto tradimento al popolo italico tutti quei personaggi dello spettacolo, i giornalisti, i proprietari delle emittenti televisive, i direttori dei giornali , insomma di tutti quelli che hanno portato avanti la farsa di questo referendum. Loro non hanno tentato di migliorare la costituzione, a mio avviso hanno tentato di far salire una dittatura arrivando, come Benigni, ad insultare l'onore del popolo italico.
Come condanna non serve la galera basterebbe requisire ogni bene, ogni vantaggio ricevuto e che ricevono perché si sa che chi sta al governo poi avrà a vita stipendi e vitalizi elevati. Quindi bisognerebbe imporre a costoro di iniziare a scontare il loro operato iniquo mettendosi a lavorare veramente per il bene di quella popolazione che hanno affamato, umiliato e distrutto economicamente, socialmente e spiritualmente e quindi obbligare, ad esempio,  a mettersi a fare lo spazzino o il giardiniere per la remunerazione di massimo 500 euro e poi , se non riesce a vivere avere il coraggio di andare in televisione e dire quanto si vive bene con una pensione da fame. Mi piacerebbe tanto vederli preoccupati perché la pensioncina da fame  consente o di pagare un affitto o di curarsi o di mangiare. Mi piacerebbe vedere quanti sorrisi riescono ad elargire se, perché senza soldi, non riescono a mantenere i loro bimbi e quindi far loro provare la felicità che vive un genitore quando gli viene portato via suo figlio perché incapace a mantenerlo. 
Insomma chiediamo l'arresto immediato della Boschi che oggi ha versato lacrime perché insieme alla sua cricchia non è riuscita a far votare la dittatura ma non ha versato una lacrima per la truffa della banca in cui la sua famiglia è  stata invischiata.
Gli italiani in questo dovrebbero tirare fuori la voce e le forze. Da un po' di anni hanno distrutto le scuole, la sanità, e ogni cosa che era per il popolo e del popolo .
Hanno svenduto pezzi di terra non loro, hanno svenduto beni societari non di loro proprietà. Hanno fatto a pezzi l'Italia e gli italiani, per me è giunta l'ora che il conto venga pagato.

Viviamo come topi pronti a sbranarci per un pezzetto di pane e lasciamo impuniti i carnefici. Ci stanno avvelenando con le cure più assurde, vaccinazioni che contengono veleni, scie chimiche e ancora sono troppi gli italiani che si accontentano di riuscire a stare a galla. Se oggi abbiamo difeso una costituzione non significa che abbiamo vinto vuol dire che è arrivato il momento di assumersi le proprie responsabilità, oneri ed onori.  Una vita dignitosa ed onorevole è un diritto di ogni nativo terrestre mentre è disonorevole quello che stanno facendo e che fece Monti e il suo entourage, o Letta e Alfano che come tanti sanno sono uomini del gruppo Bilderberg. 
Nel discorso di commiato Renzi ha dichiarato che in Italia nessuno vince e nessuno perde, a mio avviso perché tutti quelli che oggi siedono su una poltrona a Roma sono uomini delle massonerie che davanti al popolo fanno la commedia di litigare ma poi in segreto hanno programmato ogni mossa.
Dobbiamo mandare via tutti, nessuno escluso , dobbiamo buttare via la moneta europea e iniziare a battere moneta del popolo italico. La moneta ha un controvalore che non è l'oro. Questo metallo era uno specchietto delle allodole in realtà il valore di scambio è il potenziale umano perciò siamo 60 milioni di italiani e se poi contiamo pure gli immigrati che hanno fatto arrivare saliamo di numero. Perciò la popolazione italiana può emettere capitale perché ha tanta energia umana , il vero ed unico contro valore della moneta. Dichiariamoci liberi da ogni legame con l'Europa e l'Onu usciamo da ogni gruppo che fa parte di questa massoneria sporca e traditrice dell'essere umano.
Non serve fare una rivoluzione armata o scendere nelle piazze serve l'incriminazione di tutti chiediamo uniti che ogni uomo che oggi è a Roma lasci immediatamente e rinunci a ogni beneficio futuro e vada via. Ripuliamo la nostra Terra, portiamo finalmente luce e chiarezza in ogni angolo della nostra nazione italica e risorgiamo come l'araba fenice o sarà la morte del popolo magnifico italico.

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