LETTORENONPERCASO: THE TRIP UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL SÈ

Da tanto tempo si leggono vari scritti che parlano dell'olio di palma. Questo prodotto è nocivo sia per la salute? Contiene il 45-50% di grassi saturi, sempre meno rispetto al burro, alla margarina e allo strutto e si consiglia di non superare il 10% di assunzione giornaliera. Sarebbe comunque più indicato l'uso di olio extravergine d'oliva. Se si vuole consumare l'olio di palma, allora è meglio fare attenzione a ciò che si acquista. Ci sono tre tipi di olio di palma: rosso, raffinato e palmito, quest'ultimo contiene l'85% di grassi saturi ed è pericoloso per la salute, più precisamente per il sistema cardiovascolare. Il rosso è l'olio vergine, quello raffinato presenta una colorazione tendente al giallastro. L'olio da evitare assolutamente è il palmito. Comunque sarebbe meglio evitare l'uso dell'olio di palma, se non è il tipo rosso, in quanto i frutti di per sé sono altamente deteriorabili, perciò, una volta snocciolati, co

COMUNICATO STAMPA APT [9 marzo 2016] APT ITALIA L'Agenda del Pianeta Terra ha inviato al Segretario generale dell'ONU, Ban Ki-moon, tre petizioni che riassumono una proposta per cambiare il violento sistema attuale di vita a livello culturale, sociale e politico. Si tratta, secondo noi, di una rivoluzione pacifica che si svolge comunque in un mondo sconvolto da una barbarie sempre più tragica e mortale. Ciò che oggi appare inutile e stupido di fronte a fame, guerre, distruzioni tra gli umani è invece per gli umani - secondo noi - l’unica via laica che può condurre alla pace e alla responsabilità verso il Pianeta Terra. La prima petizione #stopsacrificianimali inviata all'ONU con le prime 6.400 firme chiede di  abolire i sacrifici di animali che si svolgono in India, Nepal, Turchia, Thailandia con maggior crudeltà e in ogni parte del mondo per tradizioni e religioni. La seconda petizione: anche per un futuro di giustizia alimentare l'Agenda del

DISTRUZIONE DELL'AVORIO 35.000 elefanti barbaramente uccisi all'anno per il mercato illegale dell'avorio. Non è solo un problema ambientale ma è anche l'espressione della cultura di morte dell'Homo sapiens che, non comprendendo la natura, se ne appropria per trasformarla in oggetti inutili e onerosi. La sofferenza di altri esseri viventi non commuove i cacciatori e i trafficanti di avorio ma nemmeno chi usa l'avorio per abbellire i sontuosi templi o costruire futili oggetti. Svalutare l'avorio può essere un tentativo per salvare gli ultimi animali. Vedremo se il 31 marzo prossimo anche a Roma la distruzione di quintali di avorio al Circo Massimo sarà un gesto finalmente  "umano".   Chi c'è dietro al commercio dell'avorio? Dal sito Voci Africane : Il commercio dell’avorio è una delle peggiori piaghe dell’Africa responsabile della morte di 35.000 elefanti ogni anno . Il Continente sta lett