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L'UOMO CHE VIDE L'INFINITO. SRINIVASA RAMANUJAN,

SRINIVASA RAMANUJAN, L'UOMO CHR VIDE L'INFINITO di Robert Kaningel Nasce in India, nel 1887, la sua famiglia appartiene alla casta brahmanica. Il nome significa fratello minore di Rama. Vive a Kumbakonan, un paese infestato dalle zanzare e noto per le scarse condizioni igieniche. Da piccolo contrae il vaiolo che gli lascia dei segni profondi. Frequenta la scuola della città, il Government College, ma a sedici anni si lascia trasportare totalmente dalla matematica, sua unica passione. E' talmente preso da questa che finisce con il tralasciare tutto il resto. Purtroppo tutto questo gli procura un'espulsione dal college. Si ritrova senza lavoro, senza titolo di studio e considerato da tutti come un eccentrico che si occupa di studi matematici che nessuno capisce.  Dal 1904 al 1909, si dedica da solo allo studio della matematica, ben contento di non avere più problemi con scuola, insegnanti e lezioni. La famiglia per un certo periodo di tempo lo asseconda anch

VILLE VENETE: TOUR VILLA FOSCARI

 Attraversando le strade molto spesso si incontrano, ai bordi delle strade, dei bellissimi edifici. La campagna veneta è piena di maestose ville appartenute, nelle epoche indietro, a famiglie patrizie veneziane.  Il primo a decidere di abbandonare la città per trasferirsi in campagna fu Francesco Petrarca che, nel '300, lasciò Padova per recarsi a vivere tra i colli Euganei.  Man mano ritorna in voga la voglia di abbandonare la città per ricercare la vita agreste. Complice è anche il fatto che dopo la scoperta dell'America, 1492, Venezia soffre di una perdita di centralità. In seguito la Serenissima decide di volgere i suoi interessi verso la terraferma e così acquista terreni. Li bonifica e li organizza costruendo aziende, abitazioni e residenze. La campagna diventa un luogo armonioso dove si vive a stretto contatto con la natura per le famiglie nobili che vi si recano durante i periodi di vacanza.  Gli aristocratici si rivolgono al Palladio, famoso architetto del '500.

CHIOGGIA

CHIOGGIA Guardando la foto sembra Venezia. E' una cittadina popolosa con alle spalle una storia che risale ai troiani. Si dice che Clodio insieme ad Enea ed altri troiani, dopo la caduta della città presero il mare e giunsero nella penisola italica e qui fondarono Clodia. Lo stemma di Chioggia, a ben guardare è simile a quello troiano: un leone rampante. I pelasgi, popolazioni pre-elleniche, nel 2000 a.C., si sarebbero ivi stanziati dando origine ad alcuni centri nominati Cluza(fatta artificialmente), Lusenzo, Perottolo, Bebe ed altri ancora. Le leggende, inoltre, affermano che il popolo etrusco lasciò un segno indelebile della sua presenza: il Corso del Popolo, anticamente, era tagliato al centro da una strada, detta decumanus, tipologia assunta in seguito dal Castrum romano. Ci sono anche testimonianze di Plinio il Vecchio e una tavola, conservata a Vienna, che descrivono i traffici commerciali passanti per Chioggia. La città nel tempo ha avuto div

MIRANO E IL GIOCO DELL'OCA

MIRANO Questa cittadina si trova in posizione centrale rispetto ai tre capoluoghi di provincia, Mestre, Padova e Treviso. Il paesaggio è quello classico della pianura veneta, con segni urbanistici e rurali , formatasi nell'arco del tempo. Mirano risale all'epoca romana, infatti si trova nel famoso graticolato romano. Questo era formato da vasti appezzamenti terrieri divisi da siepi e attraversati da strade rettilinee che formano un angolo retto.  Sono presenti bellissime ville venete (36) del seicento e del settecento, circondate da grandi parchi. Anticamente faceva parte del comune di Padova e solo nel 1853 viene inserita nella provincia di Venezia. Il nome deriva dalla parola -mira- cioè specula, osservatorio. Infatti per salvaguardare il graticolato c'era una torre di osservazione. Caduto l'impero romano il territorio fu affidato a Vitaliano da Padova, legionario fedele all'impero romano d'Oriente. Quando i longobardi assediano Padova la c

MONTAGNANA E IL SUO PALIO

 MONTAGNANA Nel 589 per arginare l'invasione unna e longobarda si fortificano le mura di quelle che erano, già all'epoca, ricche cittadine nella pianura tra Colli Euganei, Berici e Lessini. Una di queste è Montagnana. Diviene molto importante intorno al 170 a.C. perché situata lungo la via di comunicazione , detta Annia, Emilia Altinate, che collega Roma con Verona passando tra città fortificate come Este. Motta Aeniana, così si chiama nell'antichità questa cittadina, è fortificata, un vero e proprio castrum militare. A causa delle innumerevoli inondazioni si sono perse numerose testimonianze dell'epoca romana. Una parte delle mura risale all' XI secolo, con torri di legno e ampio fossato. Nel 1240, circa, Ezelino III da Romano la assedia e le dà fuoco. Viene ricostruita per motivi militari, ampliando il castello e le mura che inglobano parte del borgo circostante. I Carraresi, nel 1352, terminano l'opera di recinzione e viene edificata la Rocca

NOALE E IL PALIO

 Venezia la conoscono tutti o, per lo meno, tutti ne hanno sentito parlare è una delle città, nel mondo, più suggestive e romantiche. Molti vengono in questa meravigliosa città per festeggiare o il viaggio di nozze o anche per sposarsi. Venezia è romantica come poche. Ma,forse, non tutti sanno che nella campagna circostante si trovano delle cittadine molto, molto carine e una scappatina in un fine settimana non sarebbe, poi, una brutta idea. Da quando sono venuta a vivere in Veneto qualcosa sono riuscita a visitare. Perciò vi descriverò i luoghi che ho visito e che mi sono piaciuti.  NOALE  Poco lontano da Venezia in campagna si trova una cittadina che fonda le sue origini fin dall'età del ferro. Il suo splendore, però, inizia quando Ezzelino da Romano, nel 1245, la riedifica. Dopo di lui passa sotto il dominio della famiglia dei Tempesta che ne saranno i feudatari sino al 1394, anno in cui viene ceduta alla potentissima Serenissima ( e rimane sua proprietà fino al 179

VENEZIA

VENEZIA  dialetto usi costumi. Ho creato questo spazio perché vivo in Veneto, anche se non sono originaria di questa regione. Qui tutti, o quasi, parlano dialetto e devo dire che inizialmente ho avuto un po' di problemi per riuscire a capire gli altri. Però è simpatico il dialetto e di seguito scriverò dei modi di dire in veneto con relativa traduzione, perché non solo il veneziano, ma tutti i dialetti sono patrimonio di usi e costumi che non dovrebbero essere persi ma tramandati. Allego una video di Rondò Veneziano che si intitola Fantasia.    DIALETTI VENEZIANI Peso tacon che sbrego ( è peggio il rattoppo dello strappo) Pantalon paga per tutti (il povero paga per tutti) La giustizia de sto mondo xe fata a magia (la giustizia di ques to  mondo è fatta a maglia) Pe voler saver de tuto se sa anche da mona (a voler saper tutto si fa la figura degli sciocchi Se fa seren de notte mulin liga' co e strope na vecia che core