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IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO (2° EPISODIO): I CANNONI DI BARISAL

SECONDA PARTE I Cannoni di Barisal                                  Mentre era seduto ad attendere si accese il suo Ipod e partirono le note di una musica che lo toccava fin nel profondo Aveva scoperto questo pezzo guardando un film che lo aveva proprio scosso e gli aveva fatto nascere dubbi e pensieri.   In effetti, la sua esistenza non era un gran che, anzi abbastanza monotona: al mattino si recava in facoltà e vi trascorreva la gran parte della giornata. Avrebbe voluto essere un avventuriero, uno all'Indiana Jones, fascinoso, sexy, interessante, enigmatico, misterioso. Ecco, forse, un po' misterioso lo era, almeno per quello che diceva di lui Laura. La  conosceva dai tempi delle scuole elementari, era l'unica del genere femminile che frequentava e che non gli creava patemi e ansia. Era sempre stato alquanto imbranato con le donne! Non aveva mai posseduto la tempistica giusta, insomma o era troppo avanti oppure, ed era il più delle volte, dava l'impr

QUARTO CARNEVALE DELLA LETTERATURA

CARNEVALE DELLA LETTERATURA N°4 E' stato pubblicato nel blog di Leonardo Petrillo il QUARTO CARNEVALE DELLA LETTERATURA Innanzitutto ringrazio sia Leonardo, sia Spartaco  di avermi dato la possibilità di partecipare a questa straordinaria esperienza. Per chi non sapesse, ora vi parlo di queste due persone eccezionali. Inizio con Leonardo, studente di Fisica, blogger scientifico e amante della buona musica, come dice lui, soprattutto classica e jazz. Ha un blog veramente interessante dal titolo SCIENZA e MUSICA dove ha ospitato il Carnevale in questione. Perciò se volete andare a dare un'occhiatina ve lo consiglio perché trovate tanti argomenti, tante esposizioni sul tema "IL TEMPO", davvero interessanti. SCIENZA e MUSICA di Leonardo Petrillo Ma oltre a questo nel blog ci sono parecchi post che trattano argomenti di carattere scientifico esposti con maestria, ne cito alcuni: La Sublime sezione aurea, Galileo Galilei padre e difensore della scie

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO (1° EPISODIO): PETRA

Un Viaggio inaspettato Aveva trascorso la notte girandosi e rigirandosi, il caldo soffocante, mancava l'aria. Tutto era immobile ed un silenzio profondo aleggiava ovunque. La mattina seguente, stanco e con le ossa tutte rotte si mise in cammino, dopo aver bevuto una tazza di surrogato di caffè accompagnato da un pezzo di pane che oramai dell'antico sapore non ne rimaneva neanche una traccia. Un passo dopo l'altro e avanzava nella speranza di trovare quello per cui era andato. Quando era nel suo studio, all'Università, stava leggendo un libro sulla storia di Petra, l'antica città rosa dei Nabatei vicino ad Amman. Il posto lo affascinava ed aveva deciso di andarci in compagnia del suo vecchio amico Enrico e delle loro ragazze, Sara e Laura. Di sicuro sarebbero rimasti affascinati da questo luogo, la città era stata fondata più di 2000 anni or sono dai nomadi arabi Nabatei, beduini che provenivano dall'Arabia settentrionale, ma,in

DECIMA PARTE PARTE-DUE DI ASSO HIMALAYA

Lettere dall’Italia per i due in Ladakh [1st June 2009] Ormai è un mese che siamo in viaggio: freddo, caldo, fatica, mal di stomaco e cibo piccante sono ormai parte delle nostre giornate. Dormiamo ogni notte in un sacco a pelo, non importa se siamo in tenda, in una guest house, in casa di qualcuno o solo in una stalla puzzolente (ma calda!!). Ci si lava i denti con una bottiglia di acqua minerale e ci si lava il resto solo quando si trova un po’ d’acqua calda. Si lavano i calzini quando si può e si convive con la polvere come crema protettiva.  Per il cibo ci si arrangia: sogno un pezzo di pane bianco ed una bistecca al sangue, avere un bicchiere di vino e del caffè non liofilizzato rappresenta un lusso che non è concesso nemmeno alle nostre faraoniche europee finanze. Enrico si è smagrito oltre il dovuto e lo sto rimpinzando di uova sode, patate e chapati, il pane locale. Se non riprende un po’ di peso rischia di essere portato via dal vento quando

I BENANDANTI

I buoni camminatori, piccole congreghe del XVI-XVII secolo, presenti in Friuli legate ad un culto pagano-sciamanico contadino basato sulla fertilità. Queste congreghe hanno avuto il compito di proteggere i villaggi e i raccolti dei campi da interventi poco graditi operati da streghe. In Friuli fino a Verona, Vicenza, Istria e Dalmazia era presente questo culto, che proviene dalle popolazioni germaniche, slave, e ungheresi. A volte capita che un neonato nasca ancora avvolto dal sacco amniotico i cosiddetti nati con la camicia, i fortunati, i privilegiati. In questi casi, la levatrice, o la madre, raccoglievano un brandello di questo sacco che veniva benedetto ed appeso al collo del piccolo, come amuleto. Quando raggiungevano i diciotto anni i fortunati, nelle notti di quattro tempora (quattro gruppi di giorni legati alla santificazione del tempo nelle quattro stagioni nella tradizione del rito romano della Chiesa cattolica), potevano uscire dal loro corpo con lo

LA FIABA DI FRAU HOLLE DEI FRATELLI GRIMM

LA FIABA DI FRAU HOLLE E' una favola tedesca, raccontata dai fratelli Grimm, nella raccolta di fiabe del 1812 e occupa la posizione n°24.  Una signora aveva due figlie, una brutta e tanto pigra e l'altra molto bella e assai laboriosa. A quest'ultima la madre assegnava sempre tanti lavori domestici, anche quelli più faticosi. Tutti i giorni, ad una certa ora, la giovane era solita recarsi al pozzo, sedersi nei pressi e filare, fino a che le dita non le sanguinavano. Un dì, mentre era intenta a sciacquare il fuso, per errore le cadde nel pozzo. Bisogna dire che questa graziosa fanciulla non era proprio la vera figlia, era stata adottata, ma era riuscita a conquistare il cuore, abbastanza rude, della matrigna. Quando quest'ultima venne a sapere che la ragazza aveva perso il fuso la fece calare nel pozzo per recuperarlo. Una volta calata, la giovane perse i sensi. Quando si risvegliò, non si trovò in un luogo buio ed angusto, bensì in

TYCHO BRAHE, L'UOMO CHE CAMBIO' I CIELI

La sua Nazione gli ha dedicato un francobollo. E' vissuto più di 400 anni or sono e  non mette ancora d'accordo il parere di vari scienziati sulle cause della morte. Infatti ci sono varie versioni: c'è chi asserisce che, poiché al tempo era una cattiva educazione abbandonare la tavola Brahe, ahimè, morì per lo scoppio della vescica, questa è quella ritenuta vera. Ma, poiché venne ritrovato un diario dove un lontano parente, Erik Brahe, sosteneva che l'astronomo fosse stato ucciso, altri concordano nella teoria di un omicidio per avvelenamento anche se dopo la rivisitazione dei suoi resti non è risultato nulla che possa appoggiare tale tesi. Comunque la vita di Brahe è stata dettata sia dall'amore per l'astronomia, sia da una vita sessuale movimentata e da duelli, uno di questi gli procurò anche la perdita del naso. Per maggior informazione potete leggere questa pagina Ma perché ho deciso di parlare di Tycho? Ho appena terminato di legger