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LO SMEMORATO DI COLLEGNO: IL CASO BRUNERI-CANELLA

molto spesso, da ragazza, quando mi dimenticavo qualcosa, spesso, mi sono sentita dire: "ma sei come lo smemorato di Collegno?" Chi era questa figura che è diventata, addirittura, un modo di dire? L'identità di questo uomo diviene, agli inizi del '900, un vero e proprio caso giudiziario e di cronaca. In realtà:  il suo nome è Giulio Canella, professore e studioso di filosofia nato a Padova nel 1881. Figlio di un letterato, una volta terminati gli studi si trasferisce a Verona dove diventa direttore di una scuola Magistrale. Nel 1909, insieme ad Agostino Gemelli (religioso francescano, medico, rettore e psicologo, fondatore dell'Università Cattolica di Milano, dell'Istituto secolare dei Missionari della Regalità di Cristo e dell'Opera della Regalità. Contemporaneo di Canella, ottiene la laurea in medicina presso l'Università di Pavia. Il relatore della sua tesi fu il premio nobel Camillo Golgi (primo italiano insignito dal Karolinska

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO (12°EPISODIO): ZECHARIA SITCHIN

Sara, scosse il capo e dopo un lungo interminabile sospiro, rispose ad Enrico: "Zecharia Sitchin? No, non ho mai sentito il suo nome chi è?" Enrico ritornò a sedersi in fianco e iniziò ad erudire l'amica anche se, in cuor suo avrebbe desiderato lasciar perdere ogni parola e trascorrere del tempo abbracciando Sara e baciandola. Anzi, ad un ceto punto provò ad immaginarsi loro due che con la più sconvolgente delle passioni si donavano uno all'altra. Sarebbe stato alquanto improbabile , si disse alla fine.  N on sapeva il motivo per cui lui non riusciva mai a concludere un accidente con qualsiasi ragazza che gli suscitasse sentimenti più profondi della "una semplice botta e via", come diceva quando si trovava tra amici nelle serate di confidenze. Odiava questo lato del suo carattere e avrebbe dato qualsiasi cosa purchè  una volta sola avesse trovato il coraggio di buttarsi a capofitto in una storia che implicasse qualcosa di più di una semplice, pura

I FATTI DEL GIORNO: COSA ACCADDE OGGI 16 GENNAIO

Buon giorno a tutti. Chiunque di voi che oggi ha acceso il computer e usato internet, con Google, ha visto il doodle dedicato ad una donna che ha trascorso  parte della sua vita a studiare i gorilla in Ruanda , parlo di Dian Fossey. Nata nel 1932 a San Francisco, a sei anni vive il divorzio dei suoi genitori e rimane sotto le cure della madre che dopo qualche anno si risposa con un uomo facoltoso che, però, non riesce ad instaurare un buon rapporto con la ragazza. Infatti Dian non viene mai adottata dal patrigno. Qualche anno dopo anche il padre convola a nuove nozze ma non ha ancora fortuna e, mentre la figlia si trova in Ruanda, si uccide. Fin da giovane si interessa agli animali e, così, frequenta la facoltà di veterinaria presso l'Università della California, segue poi, al San Jose State College, un nuovo corso dedicato alla terapia occupazionale. Si laurea nel 1954.  Terminati gli studi inizia la sua carriera lavorativa in qualità di direttore del dipa

VIAGGIO NEI GRANDI VIAGGI Iª PARTE

Carte, mappe Oggi usiamo il navigatore satellitare così in macchina, per esempio, non ci perdiamo, o almeno speriamo! Ma non è sempre stato così. Inizialmente l'uomo nei suoi viaggi si avvaleva di strumentazioni molto meno sofisticate. Ma proviamo ad inoltrarci in questo settore e vediamo cosa scopriamo. Innanzitutto propongo il testo " Storia della cartografia " di Leo Bagrow in questo libro l'autore cita il monaco bizantino Planudes Maximos che, poiché aveva rinvenuto una copia del manoscritto di Tolomeo " Geographia ", celebrò l'evento componendo dei versi.  Inoltre narra che Maometto II il Conquistatore, una volta caduta Costantinopoli, venne a conoscenza che nella biblioteca si trovava il " Geographia" ma senza la " mappa mundi " . Fu così che incaricò un filosofo per  redigere tale mappa seguendo le indicazioni riportate nell'opera. Bagrow scrive anche una dissertazione sulla parola carta. S

VIAGGIO NEI GRANDI VIAGGI: PREFAZIONE

L'uomo ha sempre cercato di ampliare i suoi orizzonti fin dai tempi remoti. Nell'antichità troviamo molte popolazioni che intrapresero viaggi solcando i mari per scambiare le loro merci ma anche per sapere, conoscere, rispondere alla curiosità e alla domanda "cosa c'è dopo?" e arrivati al dopo ecco di nuovo che insorge ancora lo stesso dilemma "è tutto qui, e dopo?" Un dopo avanti all'altro ci ha portato ad ampliare i nostri orizzonti, ad entrare in contatto con i nostri fratelli vicini ma, nello stesso tempo, lontani. La nostra corsa a voler vedere sempre più in fondo e oltre sta ancora avvenendo. Oggi gli orizzonti sono rivolti verso l'alto, il cielo, l'universo i pianeti a noi vicini e quelli lontani ma l'interrogativo è sempre lo stesso " c'è altro e che cosa c'è?" ma anche verso il più piccolo il microscopico. Siamo alla costante ricerca di qualcosa o qualcuno vogliamo sempre vedere e sapere se

LE INQUIETANTI LUCI SISMICHE

Da YouTube un video di Orsobyanco su questo fenomeno che sta interessando gli studiosi. Il nostro sapere scientifico è ancora in formazione tanti fenomeni sono ancora ignoti, inspiegabili e misteriosi. Partiamo dal punto di vista che l'uomo ha fatto veramente un grande passo avanti in questi ultimi cento e passa anni ma prima eravamo più soggetti e sudditi all'ignoranza, alla superstizione e alla scaramanzia. Solo con l'800 abbiamo iniziato a darci una forma mentale più raziocinante e scientifica perciò è ovvio che intorno a noi sussistano tanti misteri. Ma è affascinante, stimolante, il mistero perché ci invoglia e ci costringe a porci domande. Di conseguenza il nostro sapere è in continua espansione. Siamo ancora dei ragazzini che con il naso all'insù ci poniamo le domande Perché? Chi? Come? Quando? Dove?

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO (11° EPISODIO): L'ENIGMA DI MOHENJO-DARO

Sara, durante il racconto di Enrico non muoveva neanche un muscolo, era tutta assorta e attenta a non perdere nemmeno una parola. Non sapeva se era per curiosità, interesse o perché in fondo era estremamente arrabbiata con lui. Aveva deciso di non parlare fino alla fine e dopo, avrebbe preso una decisione. Enrico, intanto, continuava.   Mohenjo-Daro è una tra le città più antiche e quando venne ritrovata non si aveva ben compreso l'importanza di tale scoperta.  Risale al quarto millennio a.C. Situata sulle rive dell'Indo nell'attuale regione del Pakistan. E' un enigma per gli archeologi in quanto non riescono a capire come, nell'età del Bronzo, possa essere stata creata una città di tale dimensioni e con certe strutture. La città era divisa in due parti: la bassa e la cittadella. Quest'ultima era situata su una struttura di mattoni di fango cotti, in tutto simili a quelli moderni, e formavano una vasca detta Grande Bagno. Le abitazioni erano