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PRIMA PARTE- DUE DI ASSO HIMALAYA

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La prima proposta è Due di Asso- Himalaya di Davide Valsecchi.
Non è un vero e proprio romanzo sono appunti di viaggio di un ragazzo che è riuscito nella sua impresa personale. A me è piaciuto molto e per questo lo propongo.

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Preghiere di Stoffa

“Juma! Help me. Fast!” Siamo a 5800 metri sul costone
orientale di questa dannata montagna, i miei guanti da quattro
soldi acquistati al mercatino dei profughi tibetani sono congelati
ed hanno intenzione di surgelarmi le dita! Juma me li strappa e mi
spreme le dita per riattivarmi la circolazione. Il dolore esplode
nella mia testa rubandomi l’aria anche solo per imprecare. Appoggio
la testa sulla sua spalla esplorando il dolore ad occhi chiusi.
 Mancano trecento metri alla vetta ma la salita è ormai un
calvario che affronto cinque passi alla volta. Nel mio zaino c’è
una bandiera, un pezzo di stoffa realizzato da ragazzi poco più che
adolescenti. Sembra ieri quando avevo la loro età, le stesse
illusioni e la forza di quell’ingenuità. Su quella stoffa hanno
disegnato la nostra terra, il nostro lago, i simboli delle nostre
radici. Una splendida bandiera con i colori del cielo adornata con
una poesia in dialetto.“E’ con la lingua dei nostri vecchi che
chiederemo al vento dell’Himalaya di dare voce alle preghiere dei
nostri giovani“. Questo è il piano.
 Ma ora, in mezzo a questa neve con il fiato corto, tutte
le mie paure emergono per schiacciarmi. Come posso pensare di
essere il portatore di un idea? Come posso sfidare le montagne?
Piccolo uomo dove vuoi andare? Il mondo da cui vieni ti rifiuta,
non basta sorridere alla gente per essere amato. Cos’hai messo al
sole oltre a queste tue dita intirizzite dal freddo? Fallirai oggi
così come hai sempre fallito. Non hai una casa, non hai una donna,
non hai un lavoro e disperato cerchi di riscattarti raccontando il
tuo viaggio?
 Oggi sarà diverso. Queste sono le mie gambe, il mio cuore
ed il mio fiato che fugge. La vita ci schiaccia, quasi opprimente
ci illumina di attimi di felicità ma è solo un lungo oscillare
verso una deriva buia. Oggi è diverso. Non saranno le mie paure a
fermarmi oggi, non saranno i miei sensi di colpa a trascinarmi
nella sconfitta. Oggi è diverso. Non sono qui per me, sono qui per
raccontare una storia che non è stata ancora scritta, una speranza
che non mi appartiene.
 Riderei se ne avessi il fiato. Anche Juma è stanco, la
montagna è più dura del previsto. Troppa neve, affondiamo oltre il
ginocchio e restano solo poche ore per poter raggiungere la vetta.
“Io ho una bandiera da portare lassù. Io non mi arrendo e
tu?” Sogghigna, è una giovane guida locale e sta facendosi un
nome. Aver trovato un folle italiano è stata una fortuna per lui.
Nessuno ce l’ha ancora fatta a raggiungere la cima dopo le insolite
nevicate estive.
 Chiudo gli occhi e rido. Oggi è stato diverso. Ora quella
bandiera sventola a 6130 metri nel cuore dell’Himalaya. Un piccolo
uomo ha portato la sua idea più in alto che ha potuto e lassù in
cima, per un attimo, non si è più sentito solo.
 Non mi lascerò morire prima di aver raccontato la prossima
storia, di aver portato quanto più in alto la speranza. Questo è
quanto di meglio posso provare a fare, la più grande di tutte le
mie follie, l’unica che mi renda felice.

Introduzione

"A differenza di molti romanzi, nessuno dei personaggi e
degli avvenimenti contenuti in questo libro è immaginario. Chiunque
non vi trovi sufficienti interessi amorosi ha piena facoltà,
leggendo, di inserirvi qualsiasi interesse amoroso egli, uomo o
donna, abbia al momento. L’autore ha cercato di scrivere un libro
completamente vero per vedere se il profilo di una ragione e
l’esempio di un mese di vita descritti con fedeltà possano
competere con un’opera di fantasia." Ernest Hemingway

I racconti di questo libro sono tratti dal fedele diario di quei
giorni: lassù tra le montagne Himalayane o tra il caldo torrido
dell'India mi fermavo a scrivere e ad annotarre ciò che mi
circordava, ciò in cui ero immerso.
Ricordo, e si capisce anche leggendo, quando scrivendo fossi
stanco per le difficoltà oppure quando felice per lo stupore che mi
rapiva.
Non saprei dirvi se è scritto bene o male, sono scheggie e
ricordi, posso dirvi che la storia prende vita quasi un attimo dopo
che è stato vissuta e per questo motivo appare permeata delle
sensazioni e dei pensieri che cercavo di salvare in una frase, in
un testo.
Spesso si avverte persino l'urgenza, la fretta di scrivere, di
condividere quelle esperienze "connettendomi" dall'altra parte del
mondo nelle situazioni e nei modi più disparati.

Tutti gli scritti, corredati da foto e spesso anche suoni, sono
stati pubblicati su cima-asso.it e sono ora qui raccolti
in questo eBook proprio per commemorare i quattro anni del
sito.

Buona lettura! Buon Viaggio

Davide "Birillo" Valsecchi 

Visita il sito:
www.Cima d'Asso.it

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