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Visualizzazione dei post con l'etichetta ZONA FILOPSICOPEDAGOGICA

ADHD LA FATICA DI VIVERE NEL GROVIGLIO

Se desiderate leggere questo libro potete ordinarlo presso la Book sprint edizioni. Perché ve ne parlo? Mi rivolgo soprattutto alle mamme e ai papà che ad un certo punto , quando il loro figlio inizia il percorso scolastico, vengono a conoscenza di un problema  che ancora oggi non è di facile comprensione.  L'autrice, Savina Priami, ha desiderato scrivere la sua storia e condividerla con le persone per dare un aiuto ed una speranza. Innanzitutto spiegano cos'è la sindrome ADHD, disturbo da deficit di attenzione iperattività.    I bambini che presentano questo disturbo spesso sono molto attivi, non riescono a stare fermi, a scuola disturbano per il loro continuo ed incessante movimento, i compiti non vengono svolti come ci si aspetta in quanto accade che non portino a termine ciò che hanno iniziato. Infatti non è tanto il fatto che non riescano a stare fermi, perciò non stanno seduti a lungo, muovono spesso gambe e braccia disturbando la classe, ma è proprio

PITAGORA IL PADRE DEI VEGETARIANI

CARNEVALE DELLA MATEMATICA N.81 Come ben afferma il nostro carissimo Leonardo Petrillo nel suo blog Scienza e Musica , nell'Analisi matematica ci sono moltissimi personaggi, o studiosi, che hanno dato il loro contributo.  Non sono una matematica, a dir il vero, i miei ambiti di studio sono stati umanistici perciò che ci faccio qua?  Semplice, molti di questi individui, li ho studiati anche sotto l'aspetto filosofico e alcuni mi sono talmente piaciuti che ho approfondito con letture. Newton, Archimede, Eulero, grandi pensatori, grandi matematici ma pur sempre uomini che hanno avuto debolezze e fisime, proprio come noi. Prendiamo ad esempio il grande Pitagora che tutti noi incontriamo quando iniziamo a studiare i suoi famosi teoremi per i triangoli rettangoli. Oltre ad essere un matematico, fu un filosofo ma non solo.  Pitagora il padre dei vegetariani Non si cibava di animali era un vegetariano, anzi è più giusto affermare che è il padre dei vegetari

LA SAGGEZZA DEGLI ANTICHI: ACCADE CIO' CHE CONVIENE

“Voi siete ciò che è il vostro desiderio più profondo.  Così come è il vostro desiderio, così è la vostra intenzione.  Così come è la vostra intenzione, così è la vostra volontà.  Così come è la vostra volontà, così sono le vostre azioni.  Così come sono le vostre azioni, così è il vostro destino” Brihadaranyaka Questo è un antico testo vedico . Noi siamo veramente ciò che desideriamo? Ma cosa desideriamo veramente? Perché, se agiamo in contrapposizione con ciò che in realtà il nostro io profondo desidera non siamo e non viviamo in uno stato di serenità. Infatti il destino è fatto, a mio parere, dalle azioni che noi compiamo nell'arco della nostra vita e questa azioni sono frutto della nostra volontà e dei nostri pensieri; ma i pensieri sono dettati dai nostri desideri, perciò alla fin fine ciò che desideriamo crea il nostro destino. Il fatto è che non sempre il destino sembra essere concorde con i nostri desideri, allora, può sorgere una domanda "

CHAKRA, TERZO OCCHIO, COINCIDENZE, IL NOSTRO IO INTERIORE-QUARTA PARTE L'ARCOBALENO CHE E' IN NOI

QUARTA PARTE L'ARCOBALENO CHE E' IN NOI Oggi vi propongo un viaggio nel nostro io più profondo perciò seguitemi. Se desiderate potete mettervi come sottofondo questa musica rilassante: Ora immaginatevi di essere in mezzo ad un bel prato dopo un  acquazzone estivo: il cielo è azzurro ed il sole brilla in alto nella volta  celeste e, mentre avete lo sguardo rivolto all'insù, improvvisamente un bellissimo arcobaleno appare all'orizzonte. Si vede l'intero arco con tutto il suo spettro di colori: rosso, arancione, giallo, verde, blu e violetto. Siete lì, immobili,  con il vento che vi accarezza la pelle e la vista rapita da questo spettacolo della natura. E' magnifico l'arco  e viene spontaneo, dopo un profondo respiro, chiudere gli occhi. Improvvisamente ricordate che, sin da bambini,  siete sempre stati rapiti dall'arcobaleno ed ogni volta che ne vedete uno ritorna alla mente la favola dell'arcobaleno. Immersi nel ricordo ud

CHAKRA, TERZO CCHIO, COINCIDENZE, IL NOSTRO IO INTERIORE-TERZA PARTE I CONDIZIONAMENTI SUBLIMINALI

TERZA PARTE I CONDIZIONAMENTI SUBLIMINALI Forse non tutti crederanno a ciò che scrivo oggi, ma il bello del mondo sta proprio in questo, milioni e milioni di persone che hanno diverse credenze, convinzioni e certezze che arricchiscono se solo si vogliono ascoltare e rispettare perché nessuno ha la certezza e la verità in tasca, perciò quello in cui io credo non è quello che un altro reputa sia vero. Ora vi racconto una storia non si sa se sia proprio del tutto vera ma il dubbio che sia così non è nemmeno così remoto. Quando frequentavo le superiori ed arrivava l'estate insieme a mia sorella andavamo in vacanza, nel mese di luglio i primi anni e poi anche ad agosto, in montagna in un piccolo ridente paesino nelle Dolomiti. Un piccolo agglomerato immerso nel verde di una valle che spesso non rispecchiava il nome per le tante giornate di pioggia torrenziale che sopportavamo stoicamente: la Val di sole. Dopo qualche anno iniziammo anche a conoscere i ragazzi/e

CHAKRA, TERZO OCCHIO, COINCIDENZE IL NOSTRO IO INTERIORE-SECONDA PARTE

I CONDIZIONAMENTI Nella prima parte abbiamo visto che ancora prima di nascere l'uomo subisce dei condizionamenti. Mentre cresce, cullato al caldo nel grembo materno, il feto riceve stimolazioni da parte della mamma. Quando attendevo la nascita del mio primo figlio, Matteo, ricordo che spessissimo ascoltavo una canzone di De Gregori, "la donna cannone". Quando Matteo iniziò a parlare   tante volte domandava di ascoltare quella canzone, non conoscendo il titolo e nemmeno l'autore,  per chiedermi quel pezzo mi diceva "mamma metti la canzone del circo?" Se gli chiedevo il perché non lo sapeva dire ma gli si illuminavano gli occhi ogni qual volta che le note risuonavano in casa. Finii con il non sopportarla più alla fine perché si fissava su di un cartone animato o canzone e passava mesi interi sempre e solamente con quella scelta, è capitato anche  a qualcuno di voi per caso? Giusto oggi a pranzo ha detto, con l'approvazione del fratello minore, che s

CHAKRA TERZO OCCHIO COINCIDENZE IL NOSTRO IO INTERIORE-PRIMA PARTE

INTRODUZIONE Pirandello scrisse vari testi e spesso trattava la questione del chi siamo. Siamo uno, nessuno centomila, tanti personaggi in cerca del loro autore. Ma chi è l'autore della propria vita? Siamo solo noi oppure siamo noi, i genitori, gli amici, gli insegnanti che ci hanno accompagnato nel periodo di scuola, persone che, più o meno, abbiamo frequentato ma che, comunque, hanno influenzato il nostro essere noi? Possiamo in realtà prendere in mano il nostro io e realizzarlo e farlo esprimere nella sua totalità così com'è nella sua interezza e purezza? Quando nasciamo Platone diceva che siamo una tabula rasa, ma lo siamo solo sul sapere che, come appunto affermava il celebre filosofo greco, con lo studio ricolmiamo perché ricordiamo o anche  il nostro io è puro semplice, siamo noi stessi senza ancora nessuna manipolazione? Ci sono studi che affermano che sin dalla pancia della mamma noi riceviamo i primi condizionamenti. Quando siamo feti siamo

GLI ORANGO E L'UOMO

Forse pochi di noi sa che il termine orangutan , nome di questa specie data dai malesi, significa "persona della foresta". Questi bellissimi animali sono ormai a rischio di estinzione. L'olio di palma e la deforestazione per il legno stanno decimando la comunità degli orango. Negli ultimi due secoli, infatti, si è notato che dagli oltre 20000 esemplari stanziati nella foresta del Borneo, oggi ne sono presenti solo 5000. Gli studiosi sono concordi nell'affermare che questa decimazione è dovuta per colpa dell'uomo e delle sue attività. Il genetista Benoit Goossens, dell'Università di Cardiff nel Galles, insieme ai suoi colleghi oltre ad aver segnalato questa tremenda notizia , riportando che sin dal 1890 è iniziato questo problema ma che è in questi ultimi 50 anni che si è aggravata la situazione sino a giungere al punto di non ritorno se non si prendono provvedimenti adeguati, spiegano che entro la fine di questo secolo di questi animali non si a

LO ZEN E I KOAN PARTE SECONDA

Un uomo incontra il suo maestro e gli dice: "Maestro ho deciso di raccontare la storia dello Zen. Nel momento stesso in cui ho preso questa decisione mi sono reso conto che, forse, non sarà un compito facile, per questo sono venuto da lei. Vorrei dei consigli, non so se sarò all'altezza di questo compito!" "Tanti, ragazzo mio, si sono cimentati, c'è chi ha scritto storie sullo zen, chi, invece, ha narrato la storia dello zen. Anche tu, se vuoi, puoi farlo". "La via che devi seguire è quella di non inventare nulla e nemmeno di fare copie da scritti altrui." L'uomo rimane sbigottito: come poter scrivere una storia zen senza inventare o senza rifarsi a scritti altrui, cosa rimane? Ma, prima di rispondere al maestro quest'ultimo riprende il discorso ponendogli una domanda: "in realtà cosa inventiamo di nuovo noi"? E' presunzione asserire che si può inventare; nulla ci appartiene persino il nostro involucro non è ver