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Visualizzazione dei post con l'etichetta LIBRO PRIMO IL MISTERO DEL MANOSCRITTO

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO (21°EPISODIO): IL SALUTO

Come al solito, fra tutti, fu Carlo a parlare:"da quello che ci dice mi sembra di capire che ciò che contiene questo manufatto è così assurdo ed inconcepibile che fino ad oggi nessuno studioso ha mai voluto riconoscere come plausibile. Effettivamente, noi che lo abbiamo tradotto è parso pazzesco. Ci siamo, infatti, chiesti se per caso fosse un falso ben realizzato così abbiamo proseguito le indagini, ma sembra che sia autentico. Non resta altra possibilità che questo sia un racconto di un antico folle. Anche nei tempi antichi saranno esistiti i matti, non è mica solo una peculiarità del mondo moderno, no! Non ci sono altre spiegazioni. Non può, in nessuna maniera, essere vero avremmo sbagliato tutto, praticamente bisognerebbe con un annuncio di quegli shock, prendere tutti i libri, tutto il nostro sapere, tutte le nostre certezze e gettare via in blocco. No, non ci credo e non voglio credere che abbiamo gettato 2000 anni al vento, che ogni parola ogni concetto su cui è basa

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO (20° EPISODIO): I RICORDI DI WERNER

La sera era arrivata inaspettatamente, mentre  tutti erano impegnati a guardare gli scavi e i vari reperti che man mano venivano ritrovati. In loco, i responsabili, coadiuvati dagli studenti e dai    collaboratori, ripulivano e catalogavano prima di inviare tutto il materiale alle diverse sedi di musei ed università che, in seguito, avrebbero accuratamente analizzato con l'ausilio delle svariate tecnologie. Erano momenti entusiasmanti, avere tra le mani oggetti che tanti secoli prima altre mani avevano maneggiato. A Laura piaceva spesso soffermarsi ad immaginare che cosa poteva aver pensato o compiuto il proprietario di quell'oggetto. A volte provava a vedersi donna di quel tempo, avrebbe quasi dato tutto pur di poter vivere una giornata, e anche qualcosa di più, in quei luoghi e in quei tempi, magari conoscere e avere le risposte che cercava.  Sin da bambina, in effetti, era affascinata dall'antichità,  dalle civiltà remote e da quelle antiche culture;  forse per

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO (19° EPISODIO): LUMBINI LA CULLA DEL BUDDHA

Giunti finalmente nella hall dell'albergo si trovarono davanti Enrico e Laura, dopo i saluti e gli abbracci  si recarono nelle loro stanze si erano accordati di vedersi dopo un'ora così da pianificare i giorni della spedizione. Trepidazione e desiderio aleggiavano nell'aria. Sara era felicissima di avere nuovamente al suo fianco l'amica ed insieme presero l'ascensore per riuscire a scambiare quattro chiacchiere solo fra donne. Il momento era finalmente arrivato, cosa ci facevano lì tutti? Coma avevano potuto ritrovare un antico manoscritto di origine indiana a Petra?  Perché Otto Werner era rimasto totalmente stregato da ciò? Questi erano gli interrogativi che ciascuno si poneva. Seduti uno di fronte all'altro il primo a parlare fu David prendendo come scusa il fatto di presentarsi ai nuovi arrivati. "Bene, dobbiamo recarci il prima possibile a Lumbini, credo che sappiate che, ultimamente, sono venuti alla luce, grazie ad alcuni scavi esegui

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO (18° EPISODIO): IL NEPAL E ANTICHE LEGGENDE

Seduti l'uno vicino all'altro non si poteva fare nulla se non parlare, dormire, ascoltare la musica o vedere un film. Sara era annoiata, il pensiero di dover stare ferma seduta su quel sedile per una decina di ore la faceva impazzire perciò decise di mettersi a chiacchierare con il suo vicino, stuzzicandolo con una marea di domande. Ad un certo momento Luca la guardò e le disse che se non la piantava di rompere le scatole l'avrebbe mollata lì da sola e sarebbe andato vicino a chiunque purché non fosse lei. Co n rammarico smise di importunare l'amico, prese il suo libro e proseguì nella lettura. Carlo, dal canto suo voleva conoscere meglio il figlio di Otto e così, visto che il viaggio sarebbe durato abbastanza, ne approfittò per tentare di  scambiare quattro chiacchiere. "Allora, David cosa mi racconti, dovremmo pur iniziare a conoscerci, non ti pare?  Generalmente, continuò, cosa fai, dico... sei studente, lavori, insomma, come impieghi le tue giornate, non

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO ( 17° EPISODIO): ISTANBUL

Prima di tutto ecco un cortometraggio per entrare nell'atmosfera tipica di questa magica città Dall'oblò ecco apparire la capitale , la porta tra oriente ed occidente l'antica Costantinopoli, e ancor prima la grande Bisanzio.  Questa città evoca ricordi atmosfere colori che si perdono nel tempo  e affascina più che mai tutti coloro che vanno a visitarla. Qui l'arte, la cultura e le tradizioni si mischiano in una danza di influenze orientali ed occidentali sovrapponendosi le une alle altre dando vita ad una realtà che non ha eguali: la vista si perde tra le bellezze ottomane, bizantine, islamiche, greche e romane, un coro ed un inno alla capacità creativa delle genti che, di volta in volta, si sono susseguite. Grazie alla sua posizione è diventata dapprima una colonia greca, quindi capitale dell'Impero romano d'Oriente, quando Costantino la dichiarò capitale, in seguito, nel 1453 con il sultano Mehmet II, entra nell'Impero Ottomano.

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO ( 16° EPISODIO): UN VIAGGIO INTERMINABILE

La sveglia suonò molto presto e Carlo non aveva nessuna intenzione di alzarsi ma, ben prestò, piombò nella sua camera Luca tutto pimpante ed allegro. "Siamo alle solite, mi tocca sempre doverti buttare giù dal letto, sei sempre uguale, ma quando cambierai? Siamo già tutti pronti, adesso hai solo il tempo per un caffè l'autista ci sta aspettando, dai non fare il poltrone alza quelle chiappone e vieni giù, non farti attendere ancora a lungo!" Stancamente Carlo si alzò, si fece una doccia rapida e raggiunse gli altri nella sala per la colazione. "Buongiorno a tutti", biascicò, ancora mezzo assonnato, "tutti bene, dormito splendidamente?" Sara si alzò gli andò vicino, vicino e gli sussurrò nelle orecchie, sveglia Carletto, non sei il principino e nessuno ti aspetta!" Quindi dopo un fugace bacio si incamminò verso il giardino. L'autista aveva già caricato i bagagli ed era pronto, intanto si gustava una bella sigaretta app

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO: (15° EPISODIO) GERUSALEMME

Il sole al tramonto faceva brillare l'intera città come se si fosse tutta ricoperta di una patina d'oro. Era uno spettacolo da mozzare il fiato, pensò Sara  mentre era sulla terrazza ad ammirare il panorama. Che città affascinante, crocevia di religioni e culture, nodo e snodo dell'umanità. Durante la giornata, dopo aver procurato ed organizzato insieme ai suoi compagni di avventura tutto il materiale,  decise di fare la classica turista.   Mentre Sara declamava informazioni su questa città cosmopolita, Carlo insieme a Luca sembravano  molto più interessati ad ammirare le bellezze locali annuendo o storcendo il naso . Tre culture che  volte si scontrano  ed invece hanno tanto in comune vivono gomito a gomito da parecchi secoli. Gerusalemme in ebraico si dice Yerushalayim o Yerushalaim, in arabo al-Quds, la città santa. Sul nostro pianeta è l'unico posto dove le tre grandi religioni monoteiste hanno punti di unione.  Per noi cristiani e per i semiti

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO (14° EPISODIO): LA CUCINA EBRAICA

L'harira è, in realtà,  un piatto tipico della cucina marocchina. I musulmani preparano questa pietanza in occasione del Ramadan, gli ebrei marocchini in occasione dello Shabat e del Tisha B'Av, in questo di digiuno si rammenta la distruzione del Tempio. Prima di descrivere questa ricetta desidero parlare della tradizione culinaria ebraica. Parlare di una vera e propria tradizione culinaria tipica ebraica è assai arduo. Non esiste un vero piatto che accomuna tutti gli ebrei, infatti ogni comunità ha la sua tradizione. Si può affermare che ogni gruppo ha una cucina che rispecchia anche la tradizione del paese o regione in cui ha vissuto. Ricordiamo che gruppi ebraici hanno vissuto e/o vivono ancora oggi in vari Paesi e da questi hanno appreso e condiviso alcune particolarità adattandosi perciò al paese ospitante. Tra le varie cucine si nota che quella ebraico-veneziana è una tra le più ricche grazie alla peculiarità di Venezia che da sempre è protratta verso una

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO (13°EPISODIO): A CASA DI OTTO

Trascorse una buona mezz'ora di lunga attesa prima che Laura, Luca e Carlo potessero parlare con qualcuno. Finalmente, entrò nella sala un uomo. Tutti e tre si girarono e rimasero attoniti,  davanti ai loro occhi si presentò un omino piccolo calvo ma con due occhi vispissimi ed un sorriso tipico delle persone scaltre e molto furbe. Guardandolo bene, non si capiva se potesse mettere più ansia o simpatia. Era una questione di pelle, pensò fra sè Laura, comunque a lei ispirava allegria e riverenza. Le ricordava suo padre, non per la somiglianza, ma per la mimica ed il modo di fare, affabile ma rispettoso, accattivante e nello stesso tempo imperscrutabile. Rammentava che spesso con suo papà si sentiva dilaniata tra due sentimenti, forte imbarazzo ma tanto amore. Decise che si sarebbe fidata di lui. Purtroppo  Carlo e  Luca non ebbero la medesima opinione anzi, assunsero quasi un atteggiamento di sfida nei confronti di Otto. "Scusate per i modi non proprio ortodossi, ma i ra

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO (12°EPISODIO): ZECHARIA SITCHIN

Sara, scosse il capo e dopo un lungo interminabile sospiro, rispose ad Enrico: "Zecharia Sitchin? No, non ho mai sentito il suo nome chi è?" Enrico ritornò a sedersi in fianco e iniziò ad erudire l'amica anche se, in cuor suo avrebbe desiderato lasciar perdere ogni parola e trascorrere del tempo abbracciando Sara e baciandola. Anzi, ad un ceto punto provò ad immaginarsi loro due che con la più sconvolgente delle passioni si donavano uno all'altra. Sarebbe stato alquanto improbabile , si disse alla fine.  N on sapeva il motivo per cui lui non riusciva mai a concludere un accidente con qualsiasi ragazza che gli suscitasse sentimenti più profondi della "una semplice botta e via", come diceva quando si trovava tra amici nelle serate di confidenze. Odiava questo lato del suo carattere e avrebbe dato qualsiasi cosa purchè  una volta sola avesse trovato il coraggio di buttarsi a capofitto in una storia che implicasse qualcosa di più di una semplice, pura