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Visualizzazione dei post con l'etichetta ZONA NARRATIVA

QUATTRO PASSI VERSO UN NUOVO CAMMINO

IV CAPITOLO: La vita scorre inesorabilmente e senza che ce ne si accorge ci si ritrova a tirare le somme. Dopo l'Università sono entrata nel circolo vizioso dell'esistenza e solo a sprazzi ho ancora avuto il tempo di ascoltare la mia vera essenza. Nel tempo trascorso sono accadute varie vicende. La più triste da un lato ma molto significativa ed illuminante dall'altro  è la morte della mia nonna e quel giorno rimarrà impresso nella mia mente.  Era sera, terminato il lavoro al giornale sono corsa in ospedale per dare la possibilità alla mamma di cenare e riposarsi. Sono sola nella stanza, seduta in fianco alla nonna. Non parla, solo ogni tanto sento un fievole lamento. E' in preda alla sofferenza. Il suo corpo è consumato, non dall'età ma da quel male che le sta prosciugando la vita. Per curarla i medici le hanno aperto la gamba e dalla safena le introducono oltre ai medicinali anche il nutrimento. Sono immobile ed impotente dinnanzi a questa soffere

SONO DANIZA E QUESTA E' LA MIA STORIA

PREFAZIONE Vi direte voi come può un orso parlare? Ovviamente non sono io ma basta guadare le immagini che correderanno questo scritto per capire. Prima di tutto vorrei chiedervi un favore questi sono giorni per me molto pericolosi non so se avrò ancora la fortuna di vedere la prossima primavera, non ho la certezza di essere ancora qui nel Parco libera insieme ai miei cuccioli. Gli uomini hanno pensato che io sono pericolosa, e quando loro prendono una decisione noi animali facciamo fatica a resistere. Proviamo in ogni modo a salvarci ma l'uomo, quando ne ha l'intenzione, sa essere il più temibile, grande e spietato cacciatore e quindi mi rivolgo a voi, a quella parte di umani che crede nella mia bontà che vuol vedere nel suo cuore e vuole sapere ed informarsi sull'effettiva mia pericolosità. Non sono aggressiva, non lo sono mai stata, ovvio che se ho dei cuccioli da accudire tento di difenderli, anche voi umani lo fate è l'indole di ogni madre di qualsiasi s

NOVELLE DI FAMIGLIA (LA TATA)

QUINTO CAPITOLO LA TATA Quando la nonna giunse a Milano non conosceva nessuno. La sua famiglia fece in modo di darle una vita consona al suo stato di provenienza e così le fecero avere delle gioiellerie e delle case. In effetti non aveva problemi per quanto riguarda l'aspetto economico anzi, si può dire che godeva di una situazione molto agiata. Essendo un membro della croce rossa ebbe il modo di conoscere una ragazza, pur essendo di discendenza ricca e borghese, la sorte aveva per lei in serbo una situazione non rosea. Questa giovane ragazza venne segnalata da una responsabile della croce rossa alla nonna la quale, visto che era anche alla ricerca di una persona che la aiutasse con l'amministrazione della casa e delle figlie, decise di assumerla. Fu così che Tina divenne la tata sia della mamma sia mia e di mia sorella. Visse con noi per tanti e lunghi anni ed era considerata un membro di famiglia. Narrando le vicende familiari mi sto rendendo conto che dalla nonna

NOVELLE DI FAMIGLIA (MILANO E LA GRANDE GUERRA)

QUARTO CAPITOLO MILANO E LA GRANDE GUERRA Milano , la città della Madonnina, la città, come dice la pubblicità da bere, io aggiungo tutta d'un sorso. Ci sono opinioni contrastanti c'è chi ne è innamorato e chi, invece, la odia, trovandola caotica, difficile da vivere e per nulla a misura d'uomo. In questo capoluogo ho trascorso un terzo della mia vita e, sinceramente, non sono concorde con chi afferma che non è bella ed è troppo incasinata! E' una città, non può essere tranquilla e silenziosa! Però oggi, che vivo in campagna,  mi sono resa conto che per i bambini non è proprio un bel posto, mentre, da una certa età in poi, è adatta, anzi, secondo me tutti dovrebbero provare l'esperienza di vivere una parte di vita in una città. Ho visto anche Roma, anche lei molto bella ma differente. A Milano la gente cammina velocemente, ha sempre un impegno, non si sta quasi mai con le mani in mano! Tolto l'aspetto lavorativo, questa cittadina ha dei luoghi molto b

NOVELLE DI FAMIGLIA ( L'INFANZIA DELLA NONNA)

CAPITOLO TERZO L'INFANZIA DELLA NONNA Le origini della nonna sono, da parte di madre, greche e, da parte di padre, abruzzesi. Terra d'Abruzzo, madre di personaggi famosi come D'Annunzio o Benedetto Croce, Ovidio e Sallustio. Fino ad un certo punto la vita delle comunità locali era di tipo agro pastorale ma con l'unità d'Italia questa terra ha iniziato a vivere una situazione di crisi che porta almeno il quaranta per cento della sua popolazione a migrare prima al nord e, in seguito, verso altri Paesi in cerca di fortuna. Purtroppo, come affermava Stefano Jacini , politico ed economista dell'ottocento, quella abruzzese era una realtà provinciale, legata al particolarismo locale che la rese nell'unità italiana, una delle più povere e depresse. La sua economia, di tipo agrario, era ancora ad uno stadio precapitalistico  ed era ben lontana dalla modernizzazione.  Poiché l'attività agricola era sita nelle zone al di sopra dei cinquecento metri e

NOVELLE DI FAMIGLIA (LA NONNA)

CAPITOLO SECONDO  LA NONNA La mia infanzia è trascorsa in compagnia della nonna. Lei viveva in casa con noi. Era conosciuta come una carabiniera: effettivamente, si può dire, che come carattere non era tra i più docili: molto severa, rigorosa ed intransigente. Ricordo che quando mia sorella, di un anno e mezzo più grande, iniziò la scuola elementare, la nonna decise che era arrivato anche per me il tempo di iniziare ad approcciarmi al sapere e così il pomeriggio mi ritrovavo in cucina a scrivere accanto a mia sorella. Non mi piaceva tanto preferivo andare a giocare e, inoltre, non trovavo tanto giusto dover studiare quando non era ancora arrivato il tempo, però alla nonna non interessava, perciò dovevo ubbidire e guai se sgarravo. Era un'abile cuoca, nelle festività natalizie con l'ausilio della tata e della signora di servizio preparava svariati piatti dagli antipasti al dolce. Tra tutte le sue specialità ricordo i tortelli di zucca ed i ravioli. I pranzi nata

LE MOGLI DI LOS ALAMOS, OPPENHEIMER E L'ATOMICA

Direttore del progetto Manhattan "Il direttore si accovacciava su un ginocchio per parlare con noi, organizzava cene e preparava insalata di rucola e menta con un pizzico di peperoncino, ravioli di prosciutto e groviera ed, infine,  un dolce di prugne della tradizione inglese. Non gridava, ma il suo modo di agire esigeva che lo si ascoltasse ed era incapace di restare fermo su una sedia. Veniva chiamato Oppy, Oppie, Opje, la sua erudizione incuteva timore e al contempo affascinava. Era sarcastico con le persone meschine. I nostri mariti dicevano di lui: - Quest'uomo è incredibile! Ti dà la risposta ancora prima che tu abbia formulato la domanda . Parlava otto lingue sapeva recitare poesie e soleva affermare che à la recherche du temps perdu , alla ricerca del tempo perduto, ha cambiato il corso della sua vita." Si dedicò alla guerra perché capì che gli eventi della politica e dell'economia si ripercuotono sulla vita degli uomini. I suoi occhi, di un az

QUATTRO PASSI VERSO UN NUOVO CAMMINO (III° CAPITOLO)

III°CAPITOLO IL TRATTATO DEI SETTE RAGGI Ormai è da tempo che leggo che il periodo in cui viviamo è un momento di transizione: l'uomo si è inoltrato in una strada molto tortuosa e deve cambiare stile di vita, comportamenti e pensiero. A volte mi sono detta che se un giorno dovesse ritornare sulla terra Gesù, sicuramente non sarebbe più ascoltato come una volta, forse verrebbe rinchiuso in un posto isolato o perché considerato troppo matto o perché sarebbe vissuto come un grande pericolo. Il dire a voce troppo alta com'è la vera situazione non fa comodo ai potenti del pianeta. Sono iscritta in diverse associazioni che cercano di contrastare il più possibile la malvagità umana contro animali e anche contro il nostro mondo ma ahimè! noto che fanno tanta difficoltà a farsi sentire e credere. Sono dell'idea che al servizio dei governi ci sia uno stuolo di persone che lavorino per portare confusione, mischiano le carte così le persone comuni, come me, non riesc

QUATTRO PASSI VERSO UN NUOVO CAMMINO (II° CAPITOLO)

II ° CAPITOLO LA RICERCA DELLA VIA La strada  è colma di persone ed io cammino senza una vera meta. Cosa posso fare, mi chiedo senza sosta. Ripenso a quell'incontro inaspettato come poteva essere accaduto che uno spirito si palesasse così! Non credo ai fantasmi eppure è accaduto ed ora, quasi, desidero che lo spirito ritorni per conoscerci meglio, sono affascinata da questo ma non sono io a decidere e non so come fare perché Edgar ritorni. Così ho iniziato a leggere libri sullo spiritismo, e sulle esperienze paranormali. La mia scelta ricade inizialmente su uno scritto di Steiner: "Legame tra vivi e morti". La sera a letto inizio la lettura sperando di trovare il modo. Steiner dice che tra vita e morte esiste un legame. Quando una persona muore rimane in contatto con le persone che le sono care. Morire  è solo un'uscita dalla coscienza del corpo fisico ma se abbiamo imparato, finché siamo sulla Terra, ad immaginare e capire che in realtà l'uomo no

NOVELLE DI FAMIGLIA (PREAMBOLO)

CAPITOLO PRIMO PREAMBOLO Credo che tutti noi abbiamo sentito i racconti dei nostri avi. A me è sempre piaciuto farmi narrare le storie antiche dei miei parenti per capire come si è formata la famiglia e come si è evoluta. Quando mia nonna viveva con noi, spesso alla sera, ci raccontava qualche spezzone della sua giovinezza.  Era divertente quando assisteva anche uno dei due nonni o la sua amica Jolanda. Questa era una donna assai strana, da quel che rammento. Alta, molto magra, con i capelli scuri e scapigliati, sembrava sempre che avesse camminato in luoghi battuti da forti venti. I suoi abiti erano attillati e molto colorati. Anche il suo viso era alquanto colorito e gli occhi erano costantemente in movimento vispi e luminosi, corredati da una linea di kajal nero sbavato, da far sembrare che avesse delle perenni occhiaie. Quando veniva in visita aveva un comportamento concitato e con un tono di voce altissimo, parlava frettolosamente e a perdifiato. Era solita chia