Il presidente Napolitano ha proclamato che:-”la denuncia e il contrasto contro l'omofobia devono costituire un impegno fermo e costante non solo per le istituzioni ma per la società tutta.”-
Obbiettivo di questo giorno è contrastare e prevenire il fenomeno dell'omofobia, della transfobia e della bifobia.
La prima volta di questa ricorrenza è stata il 17 maggio del 2005, dopo 15 anni, esatti, che l'omosessualità è stata tolta dalla classificazione internazionale di malattia.
Il parlamento europeo ha proclamato che ogni stato membro è obbligato a proporre leggi che superino le discriminazioni subite da coppie dello stesso sesso così da garantire una giusta circolazione per tutti gli individui (art.8). Inoltre condanna tutti i commenti o gli atti di discriminazione nei confronti di queste persone (art.9).
Dal 2009 questa campagna ha allargato la sensibilizzazione includendo anche la lotta contro i transgender. E' così che ongi 17 maggio si celebra la giornata mondiale contro l'omofobia e la transfobia.
In Italia come siamo messi? Il nostro paese si trova al 36° posto, nel panorama europeo, con il 19% di protezione verso le persone omosessuali, transessuali e bisessuali. Sopra di noi c'è l'Albania e il Montenegro. In tutta Europa l'80% delle coppie omosessuali dichiara di aver subito violenza a scuola, il 26% negli ultimi 5 anni è stato oggetto di aggressioni verbali e/o fisiche. In Italia, il 54% del totale ha affermato di essere vittima di violenza, il 34% ha subito discriminazioni nei luoghi di lavoro. Italia e Bulgaria sono i due paesi più restii a promulgare leggi per migliorare questa situazione. Purtroppo anche se da noi ci sono moltissimi casi di atti violenti, non si sono fatti passi per invertire questa situazione. La tutela verso queste persone rappresenta un passo doveroso della nostra nazione per sostenere ciò che dovrebbe essere implicito e già acquisito, a mio parere, in uno stato detto civile, l'UGUAGLIANZA e LA PROTEZIONE DEI DIRITTI UMANI.
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In questi giorni a casa stanno arrivando per posta le nuove tessere sanitarie con il microchip incorporato e la lettera di accompagnamento lo dichiara. Però non viene fatta alcuna menzione esplicativa dei codici che sono riportati sulle tessere di ogni italiano. Vi siete mai chiesti cosa c'è nella banda magnetica nera e a cosa servono i numeri presenti sulla nostra tessera? Analizziamo la tessera: Sul fronte sono riportati regolarmente i dati del possessore, nome cognome, luogo e data di nascita tutto ovviamente scritto in maiuscolo in quanto ricordo che questo modo di scrittura del nome e del cognome si rifà al diritto romano e precisamente alla deminutio capitis . Nell'antico diritto romano la deminutio capitis comportava uno status (in latino il termine status significa posizione di un soggetto in relazione ad un determinato contesto sociale gerarchia o ruolo quindi uno stato sociale) della persona. I giuristi del tempo distinguevano tre tipi di capitis maxi...
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