Parte seconda
Gesar, era cresciuto, forte e ancora più bello. Avendo trascorso anni in un'esistenza nomade il suo aspetto era diventato più selvaggio e quando le provviste venivano a mancare, non si dava per vinto; sapeva trovare cibo ovunque: bacche, o altri frutti nascevano spontanei e, inoltre, era divenuto un abile cacciatore.
Nello stesso momento che il castaldo notava l'arcobaleno, il ragazzo alzò gli occhi e scorse anche lui un bellissimo arcobaleno che sovrastava l'intera valle. Comprese che avrebbe ricevute novità da parte di qualche ospite.
Da quei colori iridescenti apparve Rimpoche. Dopo il consueto scambio di sciarpe bianche e i vari convenevoli, il Guru iniziò a parlare al giovane.
Per prima cosa ricordò che lui era nato da un bodhisattva ed il suo compito era di combattere le forze oscure maligne che stavano arrecando dolore alla terra. Poi gli disse che sarebbe divenuto il re di Ling e per questo avrebbe dovuto imparare ad essere saggio, confermandogli l'aiuto da parte delle forze divine.
Quindi parlò di otto tesori che Gesar avrebbe dovuto trovare ed entrarne in possesso.
Detto questo il Guru si smaterializzò nella luce abbagliante dell'arcobaleno.
Da Tondon, invece, apparve un merlo che disse: "preparati ad annunciare il tuo successore. Sarà il più degno, colui che è stato prescelto dagli dei. Dovrai indire un torneo, una corsa ai cavalli, ed il vincitore salirà sul trono e diverrà il nuovo re!"
A Tondon non piacquero quelle notizie ma prima di riuscire a proferire una parola il merlo aggiunse che se anche lui avesse scelto il cavallo migliore e più veloce, avrebbe comunque perso perché questo era il volere degli dei. Quindi concluse dicendo: " io sono la voce del prezioso maestro."
Tondon corse dalla moglie per raccontare l'accaduto. Questa pensò che si trattasse di un sogno o di un ridicolo scherzo ma Tondon si infuriò e cacciò la consorte.
Al litigio assistette il merlo che iniziò a ridere. La risatina dell'uccello fece insorgere nell'uomo uno strano timore, sembrava, infatti, di ricordare una risatina simile a quella di Gesar. Questo pensiero allarmò il disperato castaldo.
Organizzato il torneo giunsero nel regno tanti uomini e la popolazione sperava, e desiderava, che il figlio dell'antica pastorella giungesse per partecipare; nessuno, infatti, aveva dimenticato le gesta di Gesar e tutti speravano che fosse lui il designato dagli dei.
Ad un certo momento decisero di andare in cerca del ragazzo per invitarlo alla sfida.
Dolma, figlia del ricco e stimato Tsering, si mise in cammino per trovarlo: lei sapeva, in cuor suo, che il giovane era il designato dagli dei!
Dopo giorni e giorni di cammino la ragazza riuscì a trovare Gesar in compagnia della madre. Ma, man mano che si avvicinava iniziò a perdere i capelli disperandosi sempre più. Sentito il lamento Gesar accorse dalla ragazza e con una carezza sulla testa, ormai rimasta completamente calva, avvolse il capo con un'abbagliante luce, miracolosamente rispuntarono lunghi, lucidi e folti capelli, mentre a Gesar apparve il primo dono di Rimpoche. I due giovani poi si avvicinarono a Gongmo e per prima cosa Dolma offrì abiti nuovi e puliti, quindi del cibo e altri doni da parte della popolazione di Ling.
Il giorno seguente mentre i due ragazzi erano seduti su delle rocce Gesar scorse dei cervi e chiese alla giovane di aiutarlo ad ucciderne uno, il più lento. Inizialmente Dolma negò l'aiuto ma il ragazzo le spigò che dietro all'aspetto innocente ed indifeso della bestia si celava un demone. L'amica accettò, allora, di aiutarlo.
La lotta fu dura e Gesar rischiò di soccombere, ma alla fine riuscì ad uccidere il demone e dopo poco ricevette in cambio il secondo degli otto tesori.
In seguito i ragazzi si misero in marcia per far ritorno nel regno. Giunti Gesar incontrò Tondon.
Il giovane aveva timore di essere riconosciuto e perciò cacciato, ma il castaldo era rapito dalla bellezza del cavallo del ragazzo e gli propose di venderlo, ma gentilmente e con fermezza questi rifiutò . Il castaldo provò a proporre cifre esorbitanti ma Gesar non cedette. Irato, Tondon sfidò il giovane che accettò di buon grado dicendo che non poteva vendere l'animale perché sua madre era la proprietaria e anche se non si intendeva di cavalli, lei era affezionata alla giumenta e mai , per nessun oro al mondo, l'avrebbe ceduta.
Nel piazzale dove si sarebbe svolto il torneo erano in bella mostra due troni vuoti che sarebbero stati destinati al vincitore della gara e a sua moglie. Dolma sperava tanto che Gesar vincesse, il padre aveva promesso che la figlia avrebbe sposato colui che avrebbe vinto il torneo.
Alla sfida avrebbe partecipato anche il castaldo che tutto serio iniziò a prepararsi per riuscire ad essere lui il vincitore, e continuare a governare. Nel frattempo, Gesar iniziò a chiacchierare con Chamba, un indovino che gli propose di cercare di trovare la soluzione ad alcuni dei suoi dilemmi.
Così fece e Gesar, una volta riuscito, ebbe come ricompensa il terzo tesoro.
Per poter risolvere gli indovinelli il giovane dovette, però, recarsi in un'altro luogo. Il mattino seguente il ragazzo iniziò il viaggio di ritorno per non mancare alla sfida. Sulla strada incontrò una donna che indossava uno strano cappello. Il giovane dopo aver chiacchierato a lungo con lei, le chiese se poteva donargli lo strano copricapo. Questa guardò dapprima stupita il ragazzo ma poi esaudì la richiesta. Così Gesar entrò in possesso del quarto tesoro.
La sfida avvenne e, come era stato previsto, il vincitore fu Gesar.
Tondon quando si avvicinò al ragazzo per abbracciarlo ed onorarlo come il nuovo re, lo riconobbe, ma sapendo che tutto ciò era voluto dagli dei, si inginocchiò annunciando alla popolazione presente il nome del nuovo re di Ling.
Quindi vennero sparati tre colpi e accesi vari bracieri dove sarebbe arso il ginepro in segno di ringraziamento agli dei. Poi annunciò alla folla il nome della nuova regina, Dolma.
In quel momento mentre i due giovani sovrani si guardavano dolcemente, in cielo apparve uno splendido arcobaleno.
Da quel giorno iniziò il lungo regno di re Gesar e i quattro doni, insieme agli altri quattro che avrebbe trovato in seguito, avrebbero aiutato il ragazzo nel suo lungo regno.
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