i filosofi, prima di Socrate erano soliti occuparsi del mondo o della natura e l'anima possedeva maggior connotati mitologici: In Omero è un soffio che abbandona il corpo con la morte, aveva la consistenza dell'ombra che è capace di sopravvivere nell'Ade senza, però, svolgere alcuna attività.
E' con Socrate prima e Platone, poi, che l'anima è psyche cioè il mondo interiore dell'uomo.
Socrate affermava che compito dell'uomo è affermare la sua anima, senza però parlare di immortalità, come emerge in Platone.
Il professor Reale Giovanni in "Storia della filosofia antica" afferma che ancora oggi, dopo duemila anni, si pensa che l'essenza dell'uomo sia ancora la psyche e che il concetto di anima sia un'invenzione cristiana. Ciò è sbagliato il concetto di anima e di immortalità è contraria alla dottrina cristiana, essa, infatti, parla di risurrezione dei corpi. I pensatori della Patristica, attinsero alla filosofia greca. La psyche è una grandiosa creazione dei greci.
In Platone, invece, l'anima è per sua natura purezza e spiritualità , è affine alle idee, ingenerate, immortale e incorporea. La sua origine è nel soffio divino è divisa in tre attività, razionale, che fa da guida; la volitiva irascibile, animata dal coraggio; la concupiscenza, soggetta ai desideri. L'anima di ogni uomo è un frammento dell'anima del mondo. Dio, il DEMIURGO, ha dato l'anima all'uomo ma, essendo legata al corpo materiale questa viene contaminata dalla malvagità che è intrinseca nella materia.
Aristotele supera questo pensiero e dichiara che l'anima non è distinta dal corpo ma coincide con esso ed è lei quella che è capace di realizzare le potenzialità vitali del corpo. Non può essere separata dal corpo vive con esso perciò non è immortale. Il filosofo non spiega se l'anima intellettiva sia individuale, né se sia eterna, ma individua tre anima:
vegetativa, governale funzioni fisiologiche
sensitiva, presiede al movimento e all'attività sensitiva
intellettiva fonte del pensiero razionale, della volontà e della conoscenza.
In Platone, invece, l'anima è per sua natura purezza e spiritualità , è affine alle idee, ingenerate, immortale e incorporea. La sua origine è nel soffio divino è divisa in tre attività, razionale, che fa da guida; la volitiva irascibile, animata dal coraggio; la concupiscenza, soggetta ai desideri. L'anima di ogni uomo è un frammento dell'anima del mondo. Dio, il DEMIURGO, ha dato l'anima all'uomo ma, essendo legata al corpo materiale questa viene contaminata dalla malvagità che è intrinseca nella materia.
Aristotele supera questo pensiero e dichiara che l'anima non è distinta dal corpo ma coincide con esso ed è lei quella che è capace di realizzare le potenzialità vitali del corpo. Non può essere separata dal corpo vive con esso perciò non è immortale. Il filosofo non spiega se l'anima intellettiva sia individuale, né se sia eterna, ma individua tre anima:
vegetativa, governale funzioni fisiologiche
sensitiva, presiede al movimento e all'attività sensitiva
intellettiva fonte del pensiero razionale, della volontà e della conoscenza.
Anteprima del libro di Giovanni Reale:
"Il pensiero Antico"
Anteprima del libro di Francesco Sarri
" SOCRATE"
Io ritengo che si debba dividere la realtà umana in tre elementi e cioè:
RispondiElimina1) Corpo fisico mortale
2) Corpo etereo detto anima personale
3) Corpo Spirituale impersonale ed universale.
Il corpo fisico utilizza l'esperienza terrena per acquistare qualità spirituali che lo porteranno il più vicino possibile alla meta post terrena.
L'anima cioè il corpo celeste personale e riconoscibile, che guida la mente ed il sistema nervoso autonomo, e, che come dice San Paolo, muore corruttibile per risorgere incorruttibile.
Ed infine ma non ultimo il corpo spirituale che altro non è che la rappresentazione del Verbo che indica "ti ho creato a mia immagine" per cui siamo tutti parte del Creatore, tutti una goccia di quell'Oceano universale con il quale tenderemo a riunirci come fine ultimo della nostra esistenza.