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EDMUND KEMPER





Tutti riconoscono questa foto è quella di Antony Perkins, in Hannibal Lecter.

Vi presento un uomo che è considerato uno dei più atroci serial killer che vive tutt'oggi. Si potrebbe paragonarlo ad Hannibal, ecco il perché della fotografia, almeno leggendo la sua storia mi è venuto subito in mente.

Non posterò l'immagine potete trovarla in rete quando volete.


Oggi questo signore ha 65 anni ma al suo attivo ha un buon numero di omicidi efferati.

Il suo inizio da Killer avviene uccidendo i nonni materni. 

I suoi genitori, quando ha nove anni si separano e il giovane Edmund va a vivere con la madre, donna petulante e sembra alcolizzata. Si dice che per riuscire ad ottenere ciò che vuole, spesso, rinchiude in uno sgabuzzino angusto il ragazzino troppo vivace.

In effetti Ed, così comunemente viene chiamato, ha un'infanzia molto difficile e travagliata. Invece di giocare con i coetanei il bimbo si diletta a seviziare gli animali. 

Uno psicologo statunitense, Mc Donald, individuò dei segni premonitori nei serial killer:
accendere fuochi (piromania) solo per distruggere le cose
crudeltà verso gli animali (correlata allo zoosadismo)di taglia media, gatti o cani , solo per piacere
bagnare il letto (enuresi) oltre l'età in cui i bambini cessano questo comportamento.

Di norma nei serial killer il primo omicidio viene compiuto intorno ai 20/25 anni, capita poi colui che inizia più tardi e quello che inizia a 15 anni, entro i due anni successivi compie altre 4 uccisioni.

E' opinione comune affermare che avvenuto il primo omicidio un serial killer non sia più in grado di fermarsi perché non è capace di controllare gli impulsi omicidi.

Disperata dal comportamento aggressivo del figlio e timorosa che possa fare del male alla sorellina, la madre di Edmund manda il figlio a vivere dal padre. La convivenza dura assai poco perché scappa. Viene così dato in consegna alle cure dei nonni materni.

Un giorno,  fine di agosto del 1964, il ragazzino imbraccia improvvisamente un fucile e spara alla nonna , non contento si accanisce sul corpo esanime con un coltello. Quando il nonno rientra in casa viene anche lui ammazzato.

Dopo questo atto crudele Ed telefona alla madre per avvisarla dell'accaduto chiedendo di chiamare la polizia. 

Durante l'interrogatorio il ragazzo dice che ha ucciso la nonna per vedere cosa si prova a togliere la vita ad una persona a te vicino. Per quanto riguarda il nonno, invece, lo ammazza perché sicuramente sarebbe incorso in una sfuriata del nonno arrabbiato.

Viene ricoverato nell'ospedale psichiatrico criminale di Atascadero dove da alcuni test su di lui effettuati risulta che possiede un quoziente di intelligenza di 136 ed è molto furbo al punto che riesce a guadagnarsi la fiducia  dello psicologo  di turno e diventa suo assistente.

Dopo cinque anni ottiene la libertà anche se gli psichiatri non sono dello stesso parere. Il ragazzo nel frattempo è cresciuto, alto più di due metri dal peso di 130 kg. 

Ritorna dalla madre e insieme si trasferiscono in California a Santa Cruz e inizia a frequentare l'Università per studiare le studentesse.

Siamo nel periodo hippy,  negli Stati Uniti i giovani aderiscono ad una nuova cultura, abbracciano la rivoluzione sessuale, usano stupefacenti ed allucinogeni, fumano la cannabis e ascoltano rock psichedelico. Nasce anche un movimento politico che si oppone alla partecipazione americana nella guerra del Vietnam.

Un giorno Ed decide di dare un passaggio a due studentesse e giunto su una strada senza uscita le pugnala. Nasconde i due cadaveri a casa sua e dopo avere abusato dei corpi, li smembra, li seziona, li fotografa e alla fine stanco li chiude in un sacco e li seppellisce nel suo giardino senza però le teste che le getta secondariamente in un canyon. 

Dopo solo quattro mesi egli avvicina una ragazzina di 15 anni che, fa la stessa fine delle precedenti studentesse, la strangola con le sue mani le mozza la testa, con la quale ha un rapporto sessuale.
Il giorno seguente a questo omicidio si reca dagli psichiatri per una visita con la testa della ragazzina  ancora in macchina.

L'esito di quella seduta è "soggetto affidabile".

Kemper è un necrofilo, lo dice alla sorella quando parla del suo amore per l'insegnante: lui, infatti, dice che non la toccò mai perché se no avrebbe dovuto prima ucciderla.

Dopo quattro mesi è la volta di una nuova studentessa. La uccide con un colpo alla testa, la porta a casa dove ci fa sesso, poi  la smembra, quindi la seppellisce in giardino. Molti non riescono a capire come la madre non si accorga di nulla.

A questo punto la polizia avvia delle indagini mentre solo  dopo  due mesi Ed sente nuovamente l'impulso di uccidere.
Come ha già fatto preleva due studentesse le uccide con un'arma da fuoco, le porta a casa, le violenta e le dacapita.

La polizia riesce ad avvicinarsi sempre più a lui ed egli decide che è giunto il momento di un po' di pubblicità per le sue gesta. Inizialmente pensa di uccidere l'intero vicinato ma poi si accontenta solo della madre che a martellate le toglie la vita e poi, come sua abitudine, la taglia a pezzi, la decapita e la violenta. Quindi si costituisce. Inizialmente i poliziotti non gli credono e lo lasciano quasi andare via, ma dopo un sopralluogo nella casa trovano i resti. 

L'uomo si era costituito perché trovava giusto aver eliminato la madre che continuava ad urlargli come aveva sempre fatto nella sua vita.

Viene condannato all'ergastolo con la possibilità di uscire sulla parola. Kemper, invece aveva chiesto di essere torturato fino alla morte.

Durante un interrogatorio Kemper ha ammesso di essere stato anche cannibale, ha mangiato parte della sua terza vittima. 

Durante il processo e per tutti questi anni di detenzione, Kemper non  ha mai mostrato alcun segno di pentimento per i suoi atti, anzi sembra quasi che sia orgoglioso del suo acume criminale e del fatto che non è stato arrestato per merito di altri ma per sua decisione.
Alla fine ha compiuto 10 omicidi.

Ancora oggi si trova in carcere, nel California State Prison di Vacaville,  e, dal 1987, registra libri per non udenti, trascrive opere in alfabeto Braille, si è laureato ed insegna informatica in carcere. La sua attività gli ha procurato diversi premi dall'amministrazione carceraria americana



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