Non riuscirò a spiegare tutto in un articolo, perciò sarà articolato in diversi.
Riguardo a questo argomento possiamo innanzitutto vedere se ci sono religioni che appoggiano questo pensiero.
Inoltre da quando l'uomo ha iniziato a crederci?
NELLA STORIA UMANA
Una vera e propria storia della reincarnazione non esiste, però siccome è un pensiero umano e l'uomo ha una storia, ne consegue che se ne può stilare una.
Dalle Americhe, fino all'Asia e all'Africa è presente la credenza della reincarnazione, ad esempio gli indiani dell'Alaska, i Tlingit.
Tra il 1961 e il 1965, lo psichiatra americano Ian Stevenson, direttore dell'Istituto di Parapsicologia dell'Università della Virginia, si recò molto spesso in Canada per studiare questa popolazione.
Secondo alcuni antropologi, le popolazioni delle due Americhe sarebbero di origine asiatica.
Durante l'era glaciale, quando una lingua di terra collegava la Siberia con l'Alaska o con imbarcazioni che attraversavano lo stretto di Bering a quel tempo molto più angusto, avvenivano migrazioni da un continente all'altro. Si pensa che queste popolazioni paleo-siberiane seguissero i banchi di animali, mammut, rinoceronti e bisonti, che a loro volta migravano verso terre più calde attraversando le pianure canadesi e le Grandi Montagne Rocciose in direzione sud, sud-est.
Andando avanti con il temo, molti studiosi sono concordi nell'affermare che ci furono, intorno al v secolo d.C., dei contatti tra le terre che si affacciavano sulle sponde del Pacifico settentrionale, sfruttando la corrente marina calda del Kuro Siwo che si dirige verso il nord America partendo dalle coste dell'arcipelago giapponese. E' paragonabile all'effetto mitigatore della Corrente del Golfo.
LE CORRENTI DEL PACIFICO
Dalle coste occidentali dell'America Centrale, a causa della deviazione dovuta al moto rotatorio della Terra, si sviluppa in direzione est-ovest la Corrente Equatoriale, originata dall'azione dei venti Alisei di nord-est. Nei pressi delle Filippine si divide in due rami, uno dei quali, chiamato Kuro Siwo (corrente nera), va a lambire gli arcipelaghi dell'Asia orientale. Giunto a questo punto piega verso est e arriva alle coste occidentali dell'America Settentrionale, dove si divide a sua volta in diversi rami, uno dei quali segue la costa della California e si congiunge alla corrente nord-equatoriale del Pacifico. Altre correnti del Pacifico sono la Oyasiwo (corrente bianca) che, giungendo dai mari polari, si spinge fino allo stretto di Formosa dopo aver lambito la costa asiatica a ovest della Kamciatka e delle Curili; la Corrente sud-equatoriale che arriva a lambire le coste orientali della Nuova Zelanda dopo aver attraversato il Pacifico. Prosegue quindi verso le coste orientali dell'Australia, e risale poi verso l'Equatore per ricongiungersi con la Controcorrente equatoriale. Un fenomeno molto caratteristico è rappresentato dalla corrente «El Niño» che raggiunge, in media una volta ogni 10 anni, le coste del Perù e del Cile settentrionale. La sua apparizione coincide con le feste natalizie ed è causa di piogge torrenziali che hanno effetti deleteri sull'attività della pesca e sulla produzione di guano (che è escremento di uccelli marini dal quale, seccato e decomposto, si estrae la guanina). Questa corrente è calda, e la brusca variazione di temperatura delle acque superficiali provoca l'inabissamento dei pesci abituati ad acque superficiali più fredde.
Come riprova ci sono alcuni reperti archeologici di origine cinese, o dell'estremo oriente, rinvenuti in località del Nord America e, anche, dei documenti che affermerebbero che furono compiuti viaggi al di là dell'Oceano in direzione del sole che sorge. Inoltre sono state ritrovate monete cinesi risalenti alla dinastia Tsin, una statuetta bronzea Garuda di fattura indiana o nepalese, un resto di una zanna di babirussa, maiale selvatico indo-malese.
Un geografo del 1738 ebbe modo di conoscere le relazioni cinesi del viaggio di un monaco buddista a bordo di una giunca avvenuto intorno al 499. Per maggiori approfondimenti vi rimando alla lettura del libro di Silvio Zavatti, "Dizionario degli esploratori e delle scoperte geografiche" edito dalla Feltrinelli.
Siccome non si era certi della veridicità di questa impresa nel 1974 sette europei, insieme al giornalista austriaco Kuno Knobel intrapresero un viaggio di 12.000 km., dal Giappone all'America, a bordo di una fragile imbarcazione di bambù chiamata Tai Ki. L'esperimento ebbe successo, dimostrando che poteva essere accaduto anche in passato un viaggio simile.
Approfondendo le conoscenze, oggi si sa che l'Impero cinese, o Celeste, fino al XV secolo, fu una potenza marittima e spinse le sue flotte in lungo e in argo attraverso l'Atlantico Meridionale fino alle Americhe. Riprova è la circumnavigazione che compì Zheng He con le sue navi, dal 1421 al 1423. La flotta era composta da cento navi e percorse la rotta, da est, del Capo di Buona Speranza. Precedette di mezzo secolo le imprese di Vasco de Gama e Cristoforo Colombo. Per gli appassionati di letture sulla storia delle scoperte e delle imprese marinaresche rimando al sito "Navi e Capitani", leggerete una breve storia della navigazione. E' un estratto dal libro "Arte marinaresca e Tecnica Navale" del professor Veneruso Enrico, docente dell'Istituto Tecnico Nautico Duca degli Abruzzi di Napoli.
Con questa ampia spiegazione si può quindi, affermare che il buddismo arrivò nelle Americhe ed è per tale motivo che popolazioni antiche, come gli indiani Tlingit, credessero nella reincarnazione: essi, quindi, dicevano che ricordavano vite passate. Anche se oggi giorno sono divenuti cristiani, molti di loro credono ancora negli spiriti e nella reincarnazione.
Un prete russo, vescovo dell'Alaska nei primi anni del XIX, osservò che i Tlingit pensavano che persone morte potessero tornare dai loro parenti per questo ad un neonato con un difetto o assomigliante ad un loro caro defunto, gli davano lo stesso nome. Inoltre Pinart, antropologo francese nel 1872, riferì che questa tribù credeva nella trasmigrazione delle anime sia umane sia animali. La fede dei Tlingit, includeva il Karma e supponeva che, primo, in una nuova vita la persona può migliorare la sua situazione, secondo, che i bambini ricordano le loro vite passate e per questo muoiono giovani.
Le religioni che abbracciano l'idea della reincarnazione son l'Induismo ed il Buddismo, anche se in quest'ultimo, è meglio parlare di una reincarnazione del karma.
Un geografo del 1738 ebbe modo di conoscere le relazioni cinesi del viaggio di un monaco buddista a bordo di una giunca avvenuto intorno al 499. Per maggiori approfondimenti vi rimando alla lettura del libro di Silvio Zavatti, "Dizionario degli esploratori e delle scoperte geografiche" edito dalla Feltrinelli.
Siccome non si era certi della veridicità di questa impresa nel 1974 sette europei, insieme al giornalista austriaco Kuno Knobel intrapresero un viaggio di 12.000 km., dal Giappone all'America, a bordo di una fragile imbarcazione di bambù chiamata Tai Ki. L'esperimento ebbe successo, dimostrando che poteva essere accaduto anche in passato un viaggio simile.
Approfondendo le conoscenze, oggi si sa che l'Impero cinese, o Celeste, fino al XV secolo, fu una potenza marittima e spinse le sue flotte in lungo e in argo attraverso l'Atlantico Meridionale fino alle Americhe. Riprova è la circumnavigazione che compì Zheng He con le sue navi, dal 1421 al 1423. La flotta era composta da cento navi e percorse la rotta, da est, del Capo di Buona Speranza. Precedette di mezzo secolo le imprese di Vasco de Gama e Cristoforo Colombo. Per gli appassionati di letture sulla storia delle scoperte e delle imprese marinaresche rimando al sito "Navi e Capitani", leggerete una breve storia della navigazione. E' un estratto dal libro "Arte marinaresca e Tecnica Navale" del professor Veneruso Enrico, docente dell'Istituto Tecnico Nautico Duca degli Abruzzi di Napoli.
Con questa ampia spiegazione si può quindi, affermare che il buddismo arrivò nelle Americhe ed è per tale motivo che popolazioni antiche, come gli indiani Tlingit, credessero nella reincarnazione: essi, quindi, dicevano che ricordavano vite passate. Anche se oggi giorno sono divenuti cristiani, molti di loro credono ancora negli spiriti e nella reincarnazione.
Un prete russo, vescovo dell'Alaska nei primi anni del XIX, osservò che i Tlingit pensavano che persone morte potessero tornare dai loro parenti per questo ad un neonato con un difetto o assomigliante ad un loro caro defunto, gli davano lo stesso nome. Inoltre Pinart, antropologo francese nel 1872, riferì che questa tribù credeva nella trasmigrazione delle anime sia umane sia animali. La fede dei Tlingit, includeva il Karma e supponeva che, primo, in una nuova vita la persona può migliorare la sua situazione, secondo, che i bambini ricordano le loro vite passate e per questo muoiono giovani.
Le religioni che abbracciano l'idea della reincarnazione son l'Induismo ed il Buddismo, anche se in quest'ultimo, è meglio parlare di una reincarnazione del karma.
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