Un giorno mio figlio è venuto a casa e mi ha raccontato una bella storia:
Qualche tempo fa un gruppo di ragazzi ha voluto fare un esperimento per verificare la diceria che le piante provano emozioni.
Si sono messi di buona lena e per sei mesi, per sei ore al giorno hanno insultato una pianta.
Il risultato finale...la pianta è morta.
Cleve Backster
Ex uomo della CIA. Dirige dal 1965 un istituto di ricerca di New York ed istruisce funzionari di polizia sull'uso della macchina della verità.
Ma cosa c'entra questa persona con le piante, direte voi!
Un giorno il signore in questione aveva in ufficio una pianta di filodendro e volle appurare se il poligrafo registrava qualcosa mentre si innaffiava la pianta, ossia se veniva registrata l'azione dell'umidità.
Collegò allora il macchinario alle foglie e si mise ad osservare le reazioni, che venivano ma mano registrate. Un po' incuriosito volle vedere se per caso la pianta registrava qualcosa se messa in situazione di pericolo.
Per primo presa una foglia e la immerse in una tazza di caffè. Non accadde nulla.
Fece altri tentativi ma tutti non diedero alcun risultato ad un certo momento pensò di darle fuoco.
Era solamente un pensiero ma il pennino iniziò ad attivarsi in un moto verso l'alto.
Sorpreso prese un accendino lo accese e si avvicinò alla pianta, contemporaneamente il poligrafo si mise a registrare un'intensa attività.
Per avere conferma compì questo gesto due volte ed accadde lo stesso.
Dopo quel giorno Baxter iniziò a collaborare con altri ricercatori e giunsero alla conclusione che le piante posseggono la percezione extrasensoriale ( detta percezione primaria).
Qualche tempo dopo compirono un nuovo esperimento un uomo assassinò una pianta e poi, dopo esser uscito dalla stanza, rientrò accompagnato da altri cinque individui. Non accadde nulla fin tanto che ad entrare erano le cinque persone che non avevano compiuto alcun gesto nei confronti dell'arbusto preso in esame, ma quando comparve nel locale dell'esperimento colui che aveva fatto morire il vegetale, subito il poligrafo registrò una forte attività. Questo esito fece capire che il mondo delle piante ha una memoria.
In un altro test si è compreso che le piante, anche se isolate dal resto delle loro simili, rimango in collegamento. Questo fa supporre che ogni pianta è collegata da un sistema informativo con tutta la natura ed è influenzabile dai pensieri e dalle emozioni.
Nel corso degli anni sono stati effettuati vari esperimenti per comprendere meglio il mondo vegetale.
Presso l'Università di Torino dei biologi hanno potuto appurare che le piante attuano una difesa nel momento in cui vengono attaccate dai parassiti. Per un maggior approfondimento vi rimano alla lettura di questo articolo apparso in Scienza e tecnologia della Repubblica.it. Cliccate qua.
Inoltre vi propongo un'intervista a Cleve Backster, pubblicata dal sito Altro Giornale.org, qui.
Infine ecco una serie di video di YouTube dal titolo: Il mistero delle piante intelligenti.
Un giorno il signore in questione aveva in ufficio una pianta di filodendro e volle appurare se il poligrafo registrava qualcosa mentre si innaffiava la pianta, ossia se veniva registrata l'azione dell'umidità.
Collegò allora il macchinario alle foglie e si mise ad osservare le reazioni, che venivano ma mano registrate. Un po' incuriosito volle vedere se per caso la pianta registrava qualcosa se messa in situazione di pericolo.
Per primo presa una foglia e la immerse in una tazza di caffè. Non accadde nulla.
Fece altri tentativi ma tutti non diedero alcun risultato ad un certo momento pensò di darle fuoco.
Era solamente un pensiero ma il pennino iniziò ad attivarsi in un moto verso l'alto.
Sorpreso prese un accendino lo accese e si avvicinò alla pianta, contemporaneamente il poligrafo si mise a registrare un'intensa attività.
Per avere conferma compì questo gesto due volte ed accadde lo stesso.
Dopo quel giorno Baxter iniziò a collaborare con altri ricercatori e giunsero alla conclusione che le piante posseggono la percezione extrasensoriale ( detta percezione primaria).
Qualche tempo dopo compirono un nuovo esperimento un uomo assassinò una pianta e poi, dopo esser uscito dalla stanza, rientrò accompagnato da altri cinque individui. Non accadde nulla fin tanto che ad entrare erano le cinque persone che non avevano compiuto alcun gesto nei confronti dell'arbusto preso in esame, ma quando comparve nel locale dell'esperimento colui che aveva fatto morire il vegetale, subito il poligrafo registrò una forte attività. Questo esito fece capire che il mondo delle piante ha una memoria.
In un altro test si è compreso che le piante, anche se isolate dal resto delle loro simili, rimango in collegamento. Questo fa supporre che ogni pianta è collegata da un sistema informativo con tutta la natura ed è influenzabile dai pensieri e dalle emozioni.
Nel corso degli anni sono stati effettuati vari esperimenti per comprendere meglio il mondo vegetale.
Presso l'Università di Torino dei biologi hanno potuto appurare che le piante attuano una difesa nel momento in cui vengono attaccate dai parassiti. Per un maggior approfondimento vi rimano alla lettura di questo articolo apparso in Scienza e tecnologia della Repubblica.it. Cliccate qua.
Inoltre vi propongo un'intervista a Cleve Backster, pubblicata dal sito Altro Giornale.org, qui.
Infine ecco una serie di video di YouTube dal titolo: Il mistero delle piante intelligenti.
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