La sveglia suonò molto presto e Carlo non aveva nessuna intenzione di alzarsi ma,
ben prestò, piombò nella sua camera Luca tutto pimpante ed allegro.
"Siamo alle solite, mi tocca sempre doverti buttare giù dal letto, sei sempre uguale, ma quando cambierai? Siamo già tutti pronti, adesso hai solo il tempo per un caffè l'autista ci sta aspettando, dai non fare il poltrone alza quelle chiappone e vieni giù, non farti attendere ancora a lungo!"
"Siamo alle solite, mi tocca sempre doverti buttare giù dal letto, sei sempre uguale, ma quando cambierai? Siamo già tutti pronti, adesso hai solo il tempo per un caffè l'autista ci sta aspettando, dai non fare il poltrone alza quelle chiappone e vieni giù, non farti attendere ancora a lungo!"
Stancamente Carlo si alzò, si fece una doccia rapida e raggiunse gli altri nella sala per la colazione.
"Buongiorno a tutti", biascicò, ancora mezzo assonnato, "tutti bene, dormito splendidamente?"
Sara si alzò gli andò vicino, vicino e gli sussurrò nelle orecchie, sveglia Carletto, non sei il principino e nessuno ti aspetta!"
Quindi dopo un fugace bacio si incamminò verso il giardino.
L'autista aveva già caricato i bagagli ed era pronto, intanto si gustava una bella sigaretta appoggiandosi al cofano dell'auto.
Finalmente arrivò anche Luca con Carlo e poco dopo David con il padre.
"Buon giorno miei cari, spero che vi siate riposati . Oggi è il grande giorno, non sarò dei vostri per il momento, però. Ho qualche piccolo problema ma, appena tutto si sistema, vi raggiungerò immediatamente. Nel frattempo sarà David a farvi da compagno e custode. Per ogni bisogno o dilemma, insomma per qualsiasi necessità rivolgetevi a lui. Ci siamo capiti, tutto ok? Bene ed ora il signor Assan vi porterà a Tel Aviv all'aeroporto. Lì vi imbarcherete su un volo per Kathmandu.
Rimaniamo comunque in contatto. Avete qualche ora di viaggio, perciò tutto avete tanto tempo a disposizione per farvi spiegare bene da mio figlio cosa andate a fare in Nepal e, soprattutto a Lumbini.
Vi auguro buon viaggio, ora devo proprio scappare."
Da Gerusalemme ci sono vari modi per raggiungere la capitale Tel Aviv, certamente il più comodo e, traffico permettendo il più veloce, è l'auto. Se non si ha a disposizione un proprio mezzo o si noleggia una macchina oppure si può prendere il taxi. I migliori sono quelli con il marchio "Taxi Jerusalem", una specie di certificazione rilasciata dal Comune. In questa città i taxi hanno due colori, bianco se provengono da Gerusalemme ovest e giallo se da est.
Si può, se no, optare per il treno che, però, non è molto frequente. Le stazioni della città sono due Malha e lo Zoo Biblico. Gli israeliani non hanno una rete ferroviaria sviluppata, praticamente ci sono solo due linee ferroviarie una che collega la capitale alla città santa e l'altra che conduce a nord, da Tel Aviv sino Naharia. Il viaggio in treno dura, circa, un'ora e quarantacinque minuti.
La linea ferroviaria venne costruita durante il periodo ottomano e da allora sono state apportate poche migliorie. Solo ultimamente sono state aggiunti nuovi tracciati ed introdotti nuovi treni.
Se si decide di usare la propria auto o noleggiarne una, si deve sapere che in Israele si guida sul lato destro della strada. La segnaletica è scritta in ebraico ed inglese ma a volta anche in arabo.
Le arterie principali che collegano Gerusalemme a Tel Aviv sono due la statale 443 e l'autostrada 1.
Sull'autostrada ad un certo punto tra le due corsie si può ammirare un monumento fatto di autocarri militari, in onore ai soldati morti in battaglia durante la guerra d'Indipendenza del 1948.
Infine ci sono le compagnie di autobus pubblici. I bus sono confortevoli e climatizzati, basta
solo rammentarsi che di Shabbat, ossia dal venerdì pomeriggio al sabato sera, non circolano.
Finalmente giunsero in aeroporto.
Il volo per Kathmandu sarebbe partito intorno alle dieci e sarebbero giunti a destinazione dopo dieci ore. Avrebbero dovuto fare uno scalo ad Istanbul.
Il volo per Kathmandu sarebbe partito intorno alle dieci e sarebbero giunti a destinazione dopo dieci ore. Avrebbero dovuto fare uno scalo ad Istanbul.
Carlo disse "non tutto il male viene per nuocere, arriviamo ad Istanbul a mezzogiorno se l'aeroporto è vicino alla città posiamo andare a visitarla, intanto, il volo per Kathmandu è alle otto di sera, suppergiù. Poi ci riposiamo in aereo il viaggio dura fino alle sei del mattino. Che dite lo facciamo?"
Gli altri lo guardarono ed annuirono.
Durante il volo Carlo ascoltava un po' di musica con il suo ipod, Sara leggeva e David, invece, non era di molta compagnia non sapendo cosa dire e come comportarsi con loro perciò decise di schiacciare un pisolino fino all'arrivo.
Tre ore trascorsero abbastanza velocemente; rimessi i piedi a terra e lasciati i bagagli in custodia presero un taxi per andare a visitare la città.
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