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APT E CAVALLI A ROMA


Come ben sapete questo blog è schierato per difendere i diritti degli animali e non solo. 
Scrissi a suo tempo un articolo che parlava dell'associazione APT, agenda del Pianeta Terra, nata per il desiderio di tutte quelle persone che hanno compreso che l'uomo non è il dominatore assoluto del pianeta ma un abitante come gli altri, per questo è doveroso che assuma un comportamento più rispettoso verso tutti gli esseri viventi della Terra. Anzi, oserei dire di più. Visto che l'uomo è dotato di certe capacità sarebbe auspicabile che si prendesse maggior cura di quegli esseri viventi, il restante, che sono più deboli rispetto a noi. 
Gli attivisti di APT, hanno scritto una carta sui diritti firmata anche da persone di scienza come Margherita Hack. 

Ieri sera APT, mi ha mandato una mail per informarmi e divulgare un comunicato stampa dove viene trattata la questione della fiera dei cavalli  che si svolge nella nostra capitale.

Come ogni anno dal 25 al 27 Aprile i padiglioni della fiera ospitano l'evento dedicato all'equitazione.

Ma soffermiamoci un attimo su questo sport e/o hobby.
Quanto c'è di naturale e quanto, invece di induzione umana, ve lo siete mai chiesti?

Quando ero molto più giovane, frequentavo le scuole medie, ogni estate con la mia famiglia andavo in vacanza in Val di Sole a Pejo e qui mi incontravo con un po' di amici. Tra loro c'era una ragazza che adorava i cavalli e ne possedeva uno, si chiamava Le Mans. Ogni mattina, Elisabetta montava sul suo amato equino e sfrecciava sui campi intorno al paese.

Come scena è quasi bucolica e, se devo essere sincera, alla fine provai anch'io a montare su un cavallo. Non posso negare che la sensazione che si prova quasi non ha paragoni. Poter correre in groppa a questo magnifico animale e farsi portare a spasso è meraviglioso si vive un senso di libertà e di contatto con la natura che, poche volte, altri sport mi hanno donato.

Ma cosa c'è dietro a tutto questo? Il cavallo è un animale nato libero, autonomo che ama correre tra le praterie insieme al suo branco; il cavallo è un animale sociale.

Come ben si legge sulla rivista Focus nell'articolo "Il motore a zoccoli" di cui vi scrivo un breve sunto, il cavallo tra i cinque tipi di animali collaboratori dell'uomo, è stato il più importante. Grazie a lui abbiamo potuto iniziare il commercio ed il trasporto delle merci, coltivare i campi, dare vita ai vari idiomi: con l'invasione dei Kurgan, una popolazione nomade che si muoveva a cavallo che ha invaso varie pianure, sono nate svariate lingue indoeuropee come l'iataliano. Con i cavalli l'uomo si è procacciato il cibo ha iniziato rapporti di amicizia, ma anche guerre, con altri suoi simili.

Ma le sue origini lo vedono un animale libero. Il cavallo discende da una specie, quella di Przewalskij, che abitava nelle pianure dell'Eurasia.  Secondo molti antropologi l'addomesticamento del cavallo ha la stessa importanza della scoperta del fuoco. 6 mila anni fa i nostri antenati Botai, che vivevano nel Kazakstan, riuscirono ad imbrigliare questo fiero animale. Dapprima collaborava con i buoi a tirare l'aratro ma in un secondo momento l'uomo capì che poteva cavalcarlo e così nacque un rapporto più stretto tra l'uomo ed il cavallo. E' opinione generale il fatto che le genti che usavano questo animale ebbero un maggior sviluppo e attuarono politiche di supremazia su tutti coloro che non conoscevano il rapporto uomo-cavallo.

Purtroppo come spesso si evince dalla lettura della storia umana questo animale venne impiegato anche per scopi non troppo nobili come la guerra. Molti cavalli perirono durante i conflitti umani.
Nel corso della storia il cavallo ha praticato vari mestieri donando all'uomo ogni suo sforzo.

Con il tempo venne impiegato anche per le attività ludiche di noi uomini e sono nate le diverse discipline equestri che oggi conosciamo e che nei giorni della fiera a Roma vengono messe in mostra.

Mettiamoci ora nei panni di un cavallo.
Come vive il momento di addomesticamento un cavallo?
Riferendomi alla lettera di APT e alle informazioni pervenute ecco cosa subisce questo animale per diventare il valido collaboratore dell'uomo. 



In questa petizione APT è interessata oltre ai cavalli e al loro sfruttamento, anche ai veri lager dei macelli, dopo lo scandalo di cui vi ho parlato ieri nell'articolo "L'uomo vegetariano di natura...ma rispettoso degli animali".

Infine questo è il testo della lettera inviata a:

TESTO LETTERA:


Al Sindaco di Roma, Ignazio Marino
Al Presidente del Consiglio Provinciale di Roma, Giuseppina Maturani
Al Presidente della Provincia di Roma, Riccardo Carpino
Al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti
Al Presidente della Fiera di Roma, Mauro Mannocchi

Rispettiamo l’impegno per l’organizzazione dell’evento “Cavalli a Roma” che si svolgerà alla Fiera, ma è necessario esprimere la nostra opinione di animalisti.
E’ in atto nel mondo un mutamento culturale per cui l’“Homo sapiens” da dominatore ignorante della natura e degli animali inizia a comprendere la geografia, la biologia, l’etologia e quindi a “rispettare” la terra e tutti i suoi abitanti.
Quindi ogni tipo di sfruttamento e di coercizione nel rapporto uomo-cavallo appare fuori tempo. Non ci sembra educativo insegnare al mondo dei bambini e dei giovani la violenza della “doma” e dell’addestramento, dell’equitazione e dell’ippica, il falso amore che priva il cavallo della sua libertà, l’utilizzazione che, quando finisce, conduce l’animale al mattatoio. Ahimé ci sono troppi interessi intorno agli animali e questo offende anche la dignità dell’uomo.
L’Agenda del Pianeta Terra augura una maggior consapevolezza almeno per il futuro.
Saluti equini.
Laura Girardello e Giovanni Peroncini
amministratori Agenda del Pianeta Terra

Molto bello è ciò che c'è scritto nella pagina del link sovrastante. Mi permetto di riportare per dirvi che non è mai troppo tardi per cercare e voler cambiare magari partendo proprio da qui: divulgate questo scritto non per me ma per voler finalmente iniziare tutti insieme un nuovo percorso di vita dove l'uomo sia al fianco e in armonia con tutte le specie.

“Questa aiuola che ci fa tanto feroci” (Dante)

Solo in occasione di eccezionali viaggi sulla luna o di villette-satellite o di bombardieri cosmici ci ricordiamo di essere ospiti – insieme a tanti altri viventi (miliardi) – del pianeta terra, e di girare intorno all’asse terrestre, di girare intorno al sole, di far parte di una galassia e quindi di un Universo o di molti Universi, con l’illusione però di vivere su una superficie orizzontale.
Viviamo da padroni su un piatto dalle mille sorprese a disposizione dei più furbi e/o intelligenti a scapito dei meno abili.
Monti, mari, laghi, alberi e piante, fiori e frutti di ogni specie, animali di ogni genere, meraviglie negli abissi della terra e dei mari, perfino l’oro e i coralli e i denti d’avorio degli elefanti, e l’acqua che sgorga e il petrolio, il petrolio che allieta i campi e arricchisce gli scaltri.
E il cielo e il sole che nasce per noi con i suoi tramonti dorati e poi la luna e le stelle nate per illuminare le nostre notti.
Eppure dietro la bellezza delle luci e delle forme appaiono sofferenza e morte. Molti esseri viventi si nutrono degli altri esseri e lottano per la vita, tra crudeltà e malattie, mentre in altri casi si crea un equilibrio, una simbiosi. Tutti ne siamo coinvolti, abbiamo un corpo in prestito (controllato da miliardi di batteri e virus ecc.) che noi dobbiamo gestire e custodire e poi lasciare quando è vecchio e consumato. Forze misteriose e raggi sconosciuti ci trapassano e influenzano le nostre esistenze. Eppure il popolo umano è prepotente, usurpatore, sfruttatore di tutto ciò che cerca e trova, della natura, di tutti gli altri viventi, piante e animali. Molte leggi nazionali e internazionali regolano le comunità umane, ci sono le dittature, le democrazie, le costituzioni, le elezioni, la politica, la lotta sociale, le guerre, la pace, la diplomazia in “questa aiuola che ci fa tanto feroci” come scrisse Dante nel XIII secolo. Ma troppo spesso ci dimentichiamo delle leggi planetarie, delle leggi cosmiche, delle scienze come la matematica, la fisica, la chimica che sono alla base dell’Universo, e che definiscono le forme, la parentela e il collegamento tra atomi, molecole, batteri e tutte le diversità che contribuiscono all’unità del tutto e all’identità di ogni esistenza.
Aprendo i confini della nostra etica ad un’etica universale e l’empatia umana ad una empatia cosmica, forse cambieremo la nostra personalità, le nostre abitudini, le nostre mete, la nostra economia, la nostra cultura.
Siamo in un momento di smarrimento, di enigma mondiale anche per chi sta bene e di dramma per chi sta male.
La gestione errata della terra e delle risorse, dei capitali e dei consumi ci fa sentire oggi tutti schiavi di un incomprensibile padrone (più che un padrone un robot plutocratico). Ma noi siamo schiavi pensanti e quindi liberi e imprevedibili.
Resistiamo in modo non violento e cerchiamo di risvegliarci. Come?
Laura Girardello



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