II° CAPITOLO
LA RICERCA DELLA VIA
La strada è colma di persone ed io cammino senza una vera meta. Cosa posso fare, mi chiedo senza sosta. Ripenso a quell'incontro inaspettato come poteva essere accaduto che uno spirito si palesasse così! Non credo ai fantasmi eppure è accaduto ed ora, quasi, desidero che lo spirito ritorni per conoscerci meglio, sono affascinata da questo ma non sono io a decidere e non so come fare perché Edgar ritorni. Così ho iniziato a leggere libri sullo spiritismo, e sulle esperienze paranormali.
La mia scelta ricade inizialmente su uno scritto di Steiner: "Legame tra vivi e morti".
La sera a letto inizio la lettura sperando di trovare il modo.
Steiner dice che tra vita e morte esiste un legame. Quando una persona muore rimane in contatto con le persone che le sono care. Morire è solo un'uscita dalla coscienza del corpo fisico ma se abbiamo imparato, finché siamo sulla Terra, ad immaginare e capire che in realtà l'uomo non muore, allora, questa consapevolezza ci darà la possibilità di riuscire nelle prossime vite ad entrare in contatto con il mondo dello spirito.
Inaspettatamente continuando la lettura ad un certo punto, come se avessi voluto trovarla, mi si apre la possibilità di avere la chiave per far si che io possa aprire la porta che per un breve istante mi si è svelata, così da riuscire a incontrare nuovamente Edgar.
Infatti leggo che è compito di colui che è in vita a dover creare le condizioni con le quali gli spiriti possono vederci.
Innanzitutto bisogna avere la convinzione che colui che è passato, vive ancora, solo il corpo si distrugge, i morti vivono.
Altro punto molto importante è il non essere attaccati alle cose materiali, colui che acquisisce, sulla Terra, la pratica della vita spirituale percepirà lo spirito nell'aldilà nella misura in cui il suo spirito glielo fa comprendere.
Il modo migliore per avere la capacità di percepire lo spirito è quello di avere rapporti gratuiti con le persone: se ci si avvicina agli altri individui senza voler nulla di materiale in cambio, ossia cercando di instaurare un vero rapporto di amicizia e conoscenza, allora, grazie al raggruppamento spirituale, si può sperimentare le realtà incorporee.
Ad un certo punto la mia attenzione viene catturata da una frase "Leggere per i morti perché così ci si fa un'immagine di colui che è nel mondo degli spiriti e lui leggerà con noi". Il miglior lettore di un morto è colui che ha vissuto vicino a lui. Però si può anche imparare a pensare a lui quando era in vita, com'era, di cosa si interessava cosa faceva".
Bene un passo avanti era stato fatto, piccolo, ma era, comunque, uno spiraglio che mi si stava aprendo per intraprendere questa nuova strada. Magari impegnandomi ci sarei riuscita.
Diventa quindi importante passare alla letture del Trattato dei Sette Raggi.
Il giorno seguente decido di cercare in rete alcune informazioni su questo scritto.
Capisco che il cammino sarà lungo ma mi sento quasi in dovere di intraprenderlo per capire come mai un bel giorno ho incontrato Edgar, sono sicura che esiste il motivo ed io voglio capire.
Dovrò avere volontà, perseveranza e anche se ad un certo punto dovesse accadere di sentirmi incapace o stufa, non dovrò desistere, prima o poi arriverò al dunque.
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