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VIAGGIO NEL CERVELLO AUTISTICO PRIMA PARTE



Buon giorno a tutti oggi vorrei cambiare argomento. Ho scelto, perciò, di presentarvi un approfondimento sull'autismo. Quando frequentavo, prima le superiori, quindi l'università, la tipologia del mio corso di studi mi portò ad analizzare anche questa tematica.

Tanti di voi, credo, hanno visto il famoso film Rain Man. Narra la storia di due fratelli di cui uno è autistico. Dustin Hoffman , interpreta il ruolo di Raymond, una persona autistica che viene messo da giovane in un istituto per salvaguardare il fratellino, Tom Cruise. Tom, venditore di auto, scopre da grande, morto il padre, dell'esistenza del fratello. Per diversi motivi il giovane commerciante decide di recarsi nell'istituto che ospita Raymond e così inizia un viaggio di conoscenza tra i due. Senza dubbio l'interpretazione di Hoffman è magistrale, ricordo ad esempio il suo dondolamento costante, il suo modo di reagire quando Tom lo tocca e la sua capacità straordinaria di calcolo.
Questi sono dei comportamenti presenti nelle persone autistiche. 

Ma chi è una persona autistica?

Ciò che di seguito leggerete è un compendio tratto da un libro, molto spesso mi avvalgo della lettura di testi, la cui scrittrice è autistica.
Nel prologo l'autrice asserisce che si sente una persona fortunata perché ha capito, grazie ai vari esami cui si è sottoposta, la sua realtà di persona autistica.
Dal 1980 iniziò a sottoporsi ad esami nucleari, il primo fu la risonanza magnetica nucleare. (MRI). Con il perfezionamento e la scoperta di nuove tecnologie diagnostiche, ha sempre più approfondito lo studio di questa patologia perché voleva comprendere il motivo per cui lei ne era affetta e in che cosa si differenziava dalle persone neurotipiche, ossia tutti gli individui non autistici.

I ricercatori hanno prodotto tantissimi studi per riuscire a comprendere questo disturbo dello sviluppo. La metodologia nucleare è affiancata dalla genetica. In effetti c'è una predisposizione genetica a questa malattia ma ci sono anche altre cause. Come ben scrive Temple Gradin: è un ginepraio, un intrico di variazioni del codice genetico che sta alla base dello sviluppo del cervello. Non è detto che un disturbo presente in un individuo autistico sia riscontrabile in tutte le persone autistiche.


Fino ad oggi, da quando si iniziò a parlare di autismo nel 1944 con Hans Asperger, sono stati prodotti centinaia di studi. Secondo l'autrice sono tutti molto utili ed interessanti ma, lei che ne soffre, afferma che esiste una carenza ossia non è stato approfondito fino in fondo l'aspetto sensoriale. I disturbi sensoriali per una persona affetta da autismo possono impedire la partecipazione alla vita della famiglia  e della società in cui viviamo.
Lei darebbe un consiglio: come avviene per la depressione e per altre patologie, sarebbe giusto immaginare l'autismo in un continuum che può andare dal normale sino al patologico. Infatti un determinato disturbo può essere un vantaggio, se è presente in modo moderato, mentre causa di gravi disturbi quando è preponderante. Per capire bene il suo problema si è messa in contatto con altri individui affetti da autismo e ha capito che certe sue peculiarità, il pensare per immagini perciò avere una modalità di pensiero visiva e foto-realistica accentuata, non è comune a tutti gli autistici. Con il passare del tempo scavando dentro se stessa e nell'autismo si è formata l'idea: che esistano tre tipi di pensiero. Con il tempo alcuni studiosi hanno avvallato questa sua convinzione perciò capire qual'è la modalità di pensiero può essere di grande aiuto per rispettare i propri limiti, da un lato, e trarre vantaggi da i punti di forza, dall'altro. Per esempio avendo lei una grandissima memoria visiva, al punto da basare il suo metodo di comprensione per immagini, ha iniziato a farlo diventare un suo punto di forza così da migliorare il suo stile di vita.

Dal 1943 si iniziò a diagnosticare l'autismo, la scrittrice è nata nel '47. Crescendo, sua madre notò che la bambina presentava comportamenti insoliti come l'incapacità di parlare, un'ipersensibilità al contatto fisico e la mania di usare ogni oggetto come se fosse una trottola. Così venne portata dal neurologo del Boston Children's Hospital, Bronson Crothers primario di neurologia. Dopo essersi accertato , con un elettroencefalogramma ed altri esami  che non si trattava di epilessia o altri disturbi, come la sordità, il medico affermò che, effettivamente, non c'erano grandi motivi ma che era una bimba strana. In seguito ad altre visite venne definito un danno cerebrale. La madre, però, non si arrese così iniziò ad usare un metodo di approccio che riteneva più idoneo. Vendendo in che modo la figlia reagiva a determinate situazioni, decise di attuare un certo tipo di educazione: iniziò a parlare con lei molto lentamente, le veniva insegnato come stare a tavola, quando giocava con la sorellina a turno si alternavano in svariati ruoli. Le era permesso lo sfogo del comportamento autistico solo un'ora al giorno. Il restante del tempo doveva essere impegnato in attività dove fondamentale era il rapporto a due.

L'autismo è una malattia che, differentemente da altre come meningite o polmonite, non può essere diagnosticato  con un esame di laboratorio e spesso alcuni comportamenti possono indurre a diagnosticare altre affezioni ad esempio la depressione o il disturbo ossessivo compulsivo. Solo studiando e osservando i comportamenti si può identificare l'autismo, ricordandosi, però, che ogni individuo ha suoi atteggiamenti e ciò che è presente in una persona non è detto che sia  presente in un'altra.
Per la scrittrice fu importante l'incontro con Leo Kanner (1943) che è considerato il pioniere della psichiatria infantile. Questo medico un po' di tempo prima conobbe la storia di un ragazzino, il cui padre disperato, un avvocato  del Mississippi, scrisse un memoriale dove descriveva determinati disturbi del figlio. Il bimbo, Donald, non amava il contatto fisico nemmeno della madre, era praticamente indifferente a qualsiasi persona che gli stava vicino, non comunicava con nessuno, faceva eterni capricci e aveva una mania assurda, tutti gli oggetti diventavano delle trottole. Però, pur avendo solo cinque anni, conosceva a memoria tutti  e 33 i salmi , ripeteva parola per parola le 25 domande e risposte del catechismo presbiteriano e amava enunciare al contrario le lettere dell'alfabeto. Fu così che con il tempo il dottor Kanner affiancando altre patologie simili  si domandò se per caso ci fosse un modello costante in tutto questo. I bambini affetti da autismo sembra che abbiano in comune il bisogno di solitudine e di uniformità. Seguì la seconda domanda questa malattia che origine ha, genetica o psicologica? Dopo anni di studio si è venuta a delineare una concezione. Poiché si è visto che nei gemelli c'è la possibilità del 60% che se uno di loro è autistico anche il secondo ha forti possibilità si può dire che esiste una predisposizione, una familiarità all'autismo. Geneticamente parlando ci possono essere da tre a 20, e più, geni che possono contribuire la suscettibilità all'autismo. Questi geni sarebbero regolatori di tre neurotrasmettitori: il glutammato, importantissimo nell'apprendimento e per la memoria; la serotonina e l'acido gamma-amminobutirrico (gaba), presenti nei comportamenti depressivi ed ossessivo compulsivo. Praticamente il nostro cervello ha un processo che può essere paragonato ad un'orchestra preparata per eseguire un pezzo musicale complesso. La miriade di geni del nostro cervello sono i musicisti se tutti i geni lavorano bene e in sintonia allora si avrà un esecuzione del brano perfetta, se non si ottiene una cacofonia.
Ecco le persone autistiche soffrono spesso di disturbi che producono la cacofonia. I disturbi possono essere di varia natura, allergia, ad esempio a certi cibi, problemi gastrointestinali, depressione, ossessività compulsiva, iper o iporeattività, disturbi sensoriali. 
Comunque le persone autistiche che non presentano una forma severa, può vivere una vita indipendente. Ci sono molte persone autistiche fisiologiche, ossia che hanno tratti tipici e tratti autistici, cosa poi che nella nostra società è abbastanza comune.
A tal proposito vi invito a leggere l'articolo della dottoressa Di Biagio "L'Autismo fisiologico".
Una piccolissima curiosità 

I farmaci, le vaccinazioni possono essere una causa ? Questo lo approfondiremo nel prossimo articolo, nella speranza che questa prima parte vi abbia interessato e sia stata gradita.


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