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L'ORSO BRUNO E DANIZA

Buona sera a tutti in questi giorni ho chiesto a coloro che fanno parte delle community di Google, come in Facebook nei gruppi dove sono iscritta, di partecipare ad una campagna in difesa di un orso bruno. Le pagine dei giornali ed anche la rete ha messo in evidenza la vicenda di questa mamma orsa, Daniza, che sembra abbia attaccato in modo indiscriminato un povero signore la cui unica colpa è stata quella di trovarsi sulla stessa strada di questo plantigrado.
Prima di proseguire su questo argomento trovo doveroso dare una serie di informazioni.
Innanzitutto parliamo proprio dell'orso del suo habitat e del suo comportamento verso l'uomo. Quindi vorrei darvi alcune informazioni riguardanti il progetto di ripopolamento dell'orso in Italia, al quale ha aderito il Trentino, cosa dice la provincia autonoma trentina sulla pericolosità di questo animale e poi la vicenda che vede implicata questa mamma orsa che sta rischiando la sua vita.

L'orso

In Italia sono presenti tre nuclei, due sono nelle Alpi del Trentino occidentale e nel Tarvisiano, l'altra è stanziata nell'Appennino centrale, nella zona  marsicana.
Quella presente nel Trentino proviene dalla Slovenia con il progetto Life Ursus, promosso dal Parco Adamello Brenta con la collaborazione della Provincia Autonoma di Trento e l'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica. Tale progetto è co-finanziato dall'Unione Europea.
Dal Trentino alla Slovenia compresa, a tutt'oggi si contano la presenza di 45 orsi, nell'Appennino, più  precisamente nel Parco Nazionale dell'Abruzzo Lazio e Molise, 50 individui.



L'habitat di questo animale è la foresta montana, anche se nelle ore notturne può spingersi verso spazi aperti arrivando anche nelle zone coltivate e nei pascoli. Ha bisogno di ampi spazi per poter procacciarsi il cibo oltre al bisogno di avere zone tranquille per schiacciare riposi diurni,  per riprodursi e cercare una tana adatta allo svernamento.
Generalmente gli orsi non vivono in gruppi affollati per ogni 100 chilometri quadrati si possono trovare al massimo 2 o 3 esemplari. La sua dieta alimentare varia a seconda del periodo dell'anno. Poco dopo il risveglio invernale si nutre di piante erbacee, non disdegnando quando si presenta l'occasione, di qualche carcassa di animali morti durante la stagione fredda. Nelle fasi che precedono il letargo è alla ricerca frenetica di cibo perché deve ricostituire le scorte, il grasso, per affrontare il lungo letargo. Questo periodo è chiamato fase di iperfagia,
I cibi super energetici sono insetti e frutta che lo portano ad aumentare di mezzo chilo al giorno. Poiché questo animale  non ha un intestino efficace, come quello degli altri erbivori, per poter estrarre dal cibo le sostanze nutritive che gli occorrono deve consumare ogni dì circa 15 kg di alimento. L'orso è un animale opportunista, non dimentichiamolo, perciò se trova la possibilità di un pranzetto formato da una animale selvatico o domestico non disdegna di sicuro. Gli orsi, perciò, possono cibarsi di germogli, frutta e radici, api, larve formiche e miele, cacciano anche prede di grossa taglia e non snobbano le cercasse. Insomma è di bocca buona.
A primavera inoltrata i maschi iniziano a seguire i messaggi olfattivi che lasciano le femmine e così si apre la stagione degli accoppiamenti. Se generalmente il maschio è un solitario, non per nulla ad un ragazzo che sta sempre sulle sue si dice che ha il carattere di un orso, improvvisamente abbandona questo suo "modus vivendi" e si mette alla ricerca di una compagna. Dopo l'accoppiamento il maschio, scusate l'ironia ma non riesco proprio a farne a meno, fa quello che nella maggioranza del mondo animale, uomo compreso, (concedetemelo e rideteci sopra) riesce a fare  meglio, ossia diventa uccel di bosco. I cuccioli sono di mamma orsa e sarà lei da sola a prendersene cura. Generalmente dopo un periodo di gestazione che va dai 7 ai 10 mesi, perciò tra dicembre e febbraio durante il letargo, vengono alla luce uno o tre cuccioli. La natura di per se stessa è saggia, infatti, fa in modo che i giovani orsi possono uscire dalla tana nella primavera successiva e così l'ovulo fecondato in primavera rimane fermo e non si sviluppa per i tre mesi seguenti all'accoppiamento. Riprenderà lo sviluppo solo in seguito così da far nascere e crescere i nuovi esemplari nel caldo della tana dando perciò più possibilità di vita in seguito. Infatti se l'accoppiamento avviene tra marzo ed aprile e la gestazione dura dai 7 ai 10 mesi facendo i calcoli noterete ciò.
I cuccioli quando nascono sono ciechi, privi di pelo e quando termina l'inverno hanno già raggiunto i 5/6 kg. Però quando inizieranno a conoscere il mondo mamma orsa sarà sempre in fianco a loro senza mai perderli di vista, difendendoli coraggiosamente da ogni pericolo seguendo ogni loro movimento. Solo nel momento in cui vedrà e capirà che hanno raggiunto una certa maturità per affrontare la vita li lascerà liberi. Ovviamente tutto questo amore materno ha un limite ed è quello del bracconaggio e della caccia degli uomini. Dinnanzi a ciò lei è impotente. Per questo è importante rispettarli e proteggerli.

Breve storia dell'orso sulle Alpi:
Fino al XVIII secolo questo animale era presente su tutto l'arco alpino. Dopo, la sua presenza iniziò man mano a diminuire fino a scomparire nei primi anni del '900, nella porzione occidentale alpina. Agli inizi degli anni '60 si contavano su l'intero arco alpino 15 esemplari che si ridussero a 3/5 negli anni '90. Grazie al progetto Life Ursus ora la popolazione è aumentata.

I pericoli che minano la sua sopravvivenza:
Se avesse a disposizione tre condizioni, che alla fine sono fondamentali per ogni essere vivente, forse questo animale godrebbe di un futuro migliore cioè: avere un territorio abbastanza vasto da garantirgli gli scambi genetici e le sue abitudini, vivere indisturbato nei suoi luoghi (foreste e pascoli montani), cibo a sufficienza. Queste tre condizioni negli anni sono venute meno a causa delle attività umane. L'uomo gli ha dato la caccia, ha ridotto e frammentato gli habitat, disboscando per costruire strade e centri abitativi e/o turistici, pascoli e campi di coltivazione. Per la caccia si era messa in auge una brutta abitudine la taglia, infatti venivano erogati premi in denaro per ogni esemplare ucciso.

Per portare avanti il progetto Life Ursus è stata approntata una strategia ben precisa così da rendere possibile la convivenza uomo orso.
E' importante promuovere ed usare degli accorgimenti ben precisi come costruire recinzioni elettriche a bassa tensione, costruzioni di luoghi per dare cibo all'orso senza attendere che questo si avvicini troppo per sfamarsi ai pascoli o ai frutteti perciò creare vere e proprie coltivazioni e frutteti a perdere, come se ne trovano in Val di Non, attuare i controlli anti bracconaggio. Per aiutare i contadini, da una parte, e gli orsi, dall'altra, il Ministero dell'Ambiente  interviene donando le recinzioni agli apicoltori, agli agricoltori e agli allevatori. Non tutti sanno che esistono persone, gli avvocati dell'orso, che si prodigano per incontrare i residenti che vivono in luoghi dove sono presenti i plantigradi. Spiegano loro come comportarsi, qual'è la biologia dell'orso, i problemi che si possono incontrare con questa specie quali sono le politiche locali per i rimborsi in caso di danni e messa in sicurezza degli impianti. Insomma interlocutori tra il progetto e le popolazioni. Da una parte informano e propongono gli strumenti disponibili per la convivenza uomo-orso e dall'altra ascoltano le esigenze delle comunità per trasmetterle alle autorità.

Ma l'orso bruno è pericoloso per l'uomo?
Questa è una domanda lecita da farsi se si vive in luoghi dove sono presenti anche loro.
Generalmente se pensiamo all'orso ci rifacciamo al peluche che, più o meno, tanti di noi ha avuto tra le mani quando era bambino e perciò abbiamo di lui un'immagine buona e positiva anche se poi, forse per la sua mole, il timore si presenta nei nostri pensieri.
Nella pagina della Provincia del Trentino si può leggere le testuali parole che mi permetto di copiare e che poi, se desiderate potete andare a leggere di prima persona su "L'orso in Trentino" sito della provincia autonoma di Trento 

*Effettivamente non è un animale aggressivo, anche se la grossa mole e la forza fisica lo rendono potenzialmente capace di ferire o uccidere una persona; gli attacchi (rarissimi) non sono comunque mai il risultato di un comportamento predatorio, ma piuttosto di autodifesa. E’ dunque fondamentale conoscere le sue abitudini e il suo comportamento per evitare inutili situazioni rischiose.*
Tenete ben a mente queste parole perché dopo vi serviranno, 

Inoltre proseguendo si legge che negli ultimi 150 anni, dico 150, non si registrano attacchi deliberati di orsi contro l'uomo
Se poi guardiamo lo storico mondiale nell'incontro uomo orso si legge:
Svezia: l'ultima vittima di un attacco è del 2004 era un cacciatore di orsi. Il penultimo un secolo prima, sempre un cacciatore di orsi.
Norvegia: tra il 1976 e il 1995 ci sono stati 21 incontri con 7 feriti di questi 6 erano sempre situazioni di caccia e una era una femmina con i suoi piccoli
Su 114 incontri  nella maggioranza l'animale è scomparso senza alcun attacco. 
Finlandia solo un incontro è stato fatale per un uomo
Russia 704 incontri, nessuno fatale nessun ferimento e nessuna manifestazione aggressiva
Romania qui esiste un grosso problema in quanto è in uso, ampiamente, la caccia all'orso quindi sono alti gli attacchi e i casi di incidenti anche mortali. Tutti però sono imputabili all'azione venatoria umana
Austria 516 incontri  solo 5 falsi attacchi.

Quando l'orso è pericoloso?
se si è in presenza di un esemplare ferito, femmine con i suoi cuccioli, mentre si sta cibando, esemplari sorpresi all'improvviso e che si sono spaventati, se disturbati nella loro tana, se hanno troppa confidenza con l'uomo.
Nella pagina poi si legge quanto segue:

E’ importante ricordare che è assolutamente negativo e pericoloso sia per l’uomo che per l’orso cercare di attirare quest’ultimo con esche alimentari allo scopo di osservarlo, fotografarlo o filmarlo. Questa pratica è vietata dalla legge e come tale sanzionabile. Con questa pratica il plantigrado perde il timore nei confronti dell’uomo, associando anzi la presenza umana alla possibilità di reperire cibo in modo facile. In rari casi succede anche che questi comportamenti siano effettuati in buona fede, nella convinzione di “aiutare” gli orsi. Deve essere chiaro invece che alla lunga questi atteggiamenti finiranno col nuocere gravemente sia al singolo animale sia alla popolazione intera. Un orso che perda il timore verso l’uomo, che si avvicini a fonte di cibo di origine antropica mostrando una sorta di dipendenza, alla lunga verrà catturato e rinchiuso in cattività, nella migliore delle ipotesi, o addirittura abbattuto.
Solo un po’ di attenzione.
L’orso è per natura un animale cauto e diffidente, specialmente con l’uomo, suo principale nemico. Quando lo incontra si comporta solitamente in modo schivo e timoroso e, come la gran parte degli animali selvatici, preferisce evitarlo. L’orso non attacca, se non è in qualche modo provocato. Bastano dunque poche semplici norme di comportamento per ridurre al minimo i già di per se improbabili rischi di aggressione.

Se lo si incontra a breve distanza.
Stare calmi e non allarmare l’orso gridando o facendo movimenti bruschi.
Parlare a voce alta. Se l’orso si alza in piedi e annusa è solo per identificare meglio ciò che lo circonda, non è un segno di aggressività!
Se opportuno, tornare indietro lentamente, non correre. La corsa può indurre un inseguimento, come succede spesso con i cani.
Lasciare sempre all’orso una via di fuga.

I riferimenti
In caso di avvistamento dell’orso o di rinvenimento di segni della sua presenza o per ogni ulteriore informazione,  contattare il Servizio Foreste e Fauna della Provincia Autonoma di Trento al numero 0461-495940.

Esiste inoltre un numero di telefono a disposizione per eventuali segnalazioni (335/7705966), che è attivo 24 ore al giorno da marzo a novembre. Per ogni eventuale situazione “problematica” il personale del Corpo Forestale Provinciale assicura, chiamando lo stesso numero, la costante reperibilità di una “squadra di emergenza”, costituita da persone appositamente addestrate potrà applicare, se necessario, misure dissuasive, o provvedere alla cattura dell’animale.

L'accaduto:
In questi giorni di ferragosto un uomo asserisce che mentre era alla ricerca di funghi nei boschi trentini è stato attaccato da un'orsa di 18 anni, Daniza che però stava proteggendo i suoi cuccioli e che come avete letto è un atteggiamento del tutto naturale. E' una madre che si preoccupa dei suoi piccoli. 
Dopo vari scontri tra varie opinioni, la provincia in questione ha preso la decisione di catturare Daniza  per poi farle vivere i suoi futuri giorni in cattività La possibilità di uccisione deve essere presa in considerazione solo nell'eventualità di pericolo di vita del personale addetto alla cattura. Inoltre la provincia, Pinzolo in particolare, che è il luogo dove è avvenuto l'episodio in questione, afferma che Daniza si è già anticamente, 13 anni or sono,  avvicinata troppo all'uomo avvicinandosi, per poi fuggire a gran velocità, ad una pizzeria di Riva.
DallaPiccola, assessore provinciale all'agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca risponde all'hastag #iostocondaniza , replica con #iostoconitrentini un territorio ricco di caprioli, cervi, orsi ma anche persone.

Ma sarà solo ed esclusivamente per la salvaguardia, che poi alla fine all'uomo non è accaduto nulla e ad essere sincera attacchi se guardiamo bene lo storico mondiale messo a disposizione della Provincia di Trento che vi ho proposto di leggere, mortali o pericolosi non sono poi così facili se non per azioni ed intenzioni malvagie umane, oppure perché ha paura che possa ripercuotersi contro e quindi dare problemi per il turismo? 
Ma questo signore avrà detto tutta l'intera verità? Era veramente un innocente che passeggiava tra un funghetto e l'altro? Non è che imprudentemente accortosi di essere in presenza di un orso e dei suoi cuccioli ha compiuto una scelta non del tutto idonea e magari ha tentato di avvicinarsi per fare qualche scatto fotografico, oggi i cellulari possono essere usati proprio per catturare momenti imprevisti, e così facendo si è messo lui a rischio e pericolo ed ora non dice proprio le cose come stanno?
Dopo tutto un orso come potrà mai difendersi dalle accuse di un uomo? 
Io sinceramente visto che  anche se Daniza 13 anni fa si è avvicinata ad una pizzeria ma poi se ne è andata dimostrando di essere un animale equilibrato e non pericoloso, avrei maggiori dubbi sulla versione del povero fungaiolo e quindi dico che appoggio e sono a favore di 


e vi chiedo di non abbandonarla anzi di essere noi la sua voce così che possa continuare a prendersi cura amorevole dei suoi piccoli. 
Perché nel caso di una sua cattura i cuccioli che fine fanno? DallaPiccola non ha detto nulla di questo! 

Ora ricordatevi delle parole che poc'anzi vi avevo chiesto di tenere bene a mente*   fatevi la vostra opinione e datevi delle risposte alle domande che vi ho sottoposto.

ORA VOI CON CHI STATE?

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