Come già scritto nell'articolo "Global Climate Week", il 21 settembre, anche appoggiati dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, il mondo si mobiliterà per la più grande manifestazione in difesa dell'ambiente non per essere solo sfegatati ambientalisti, ma per garantire un futuro a tutte le specie viventi. Infatti esiste un grave problema, per alcuni scienziati, per altri, invece, non proprio. Sulla rivista Nature è stata pubblicata la ricerca "Climate science: Vast Costs of Arctic Shelf".
Gli idrati di metano sono intrappolati nel ghiaccio artico e potrebbero essere liberati producendo tra i 37-60 mila miliardi di dollari, aumentando del 15-45% il conto economico del global warming. Sicuramente è una grossa bomba economica che potrebbe rilasciare nei prossimi anni 50 miliardi di tonnellate di gas metano. Questa da una parte è una notizia che fa gola sicuramente a chi è interessato, e di Stati ve ne sono tanti. Però ci sono scienziati che asseriscono che tutto questo avrebbe un impatto assai negativo sull'ambiente.
Qui c'è la diatriba: da una parte alcuni studiosi sono convinti che lo scenario catastrofico è molto improbabile. Jason Samenow asserisce sul Washington Post che mancano delle reali prove a suffragio di un'eventuale catastrofe se viene liberato il metano intrappolato nel permafrost artico. A riprova di ciò porta il commento di un esperto di sedimenti oceanici e metano dell'Università di Chicago che afferma che già nell'antichità l'artico ha avuto periodi di riscaldamento e le temperature erano più alte rispetto anche a quelle odierne. Il metano che si liberò non ha procurato danni catastrofici , riprova ne è che la Terra ha continuato i suoi cicli, anche perché il metano una volta rilasciato, per sua natura, non riuscirebbe nemmeno ad arrivare all'atmosfera in quanto a contatto con l'aria non dura.
Sono di idee completamente opposte molti climatologi e scienziati che da anni stanno studiando sul posto i ghiacci artici. Essi dicono che il volersi rifare a situazioni antiche è sbagliato perché il nostro pianeta aveva una situazione differente. Dimostrazione è che l'attuale piattaforma di ghiaccio nell'epoca preistorica presa in esame ospitava una moltitudine di felci che si nutrivano per la sopravvivenza di metano. Oggi la situazione è differente. Sull'artico non esiste nulla di simile perciò il fatto di voler liberare il gas metano è pericoloso perché più se ne libera, più si innalzano le temperature, e più si innalzano le temperature e più si libera altro metano producendo un circolo vizioso che come unico risultato causa innalzamento dei livelli marini cambiamento del clima e, non è difficile da immaginare, nuovi scenari che molto probabilmente non aiutano l'uomo a vivere un'esistenza tranquilla.
Ahmed e Wadhams dicono che coloro che appoggiano la teoria di una eventuale carastrofe ambientale sono tutte persone che da decine di anni stanno lavorando in prima personanel Mare di Siberia orientale compiendo rilevamenti costanti dei ghiacci. Le persone, continua, che non se ne intendo potrebbero benissimo tacere.
Per leggere di persona andate su questo articolo di Greenport "Evidenze empiriche della catastrofe prossima ventura delle emissioni del metano nell'Artico".
Ora a chiusura del post io, piccolo essere umano che vive , o meglio tenta di sopravvivere in un mondo dove di sicuro sembra che non siano l'empatia o il buon senso a governare ma la cupidigia dell'arricchimento ed il menefreghismo, sinceramente mi fido di più degli scienziati che tentano di trovare accorgimenti per non incorrere in catastrofi simili. Per questo, oltre che perché sono madre e voglio dare alle future generazioni maggiori possibilità, ho deciso di appoggiare e divulgare la campagna della protesta mondiale e della raccolta firme per aumentare l'impatto della richiesta di intervento per la salvaguardia.
La propongo anche a voi nella speranza di una vostra adesione, quindi se desiderate andate qui e firmate grazie
La campagna più importante che abbiamo mai fatto
Ai leader e rappresentanti nazionali, locali e internazionali:
Gli scienziati ci hanno avvisato: il cambiamento climatico potrebbe accelerare e andare fuori controllo, minacciando la nostra sopravvivenza e tutto ciò che ci è più caro. Vi chiediamo di contenere il surriscaldamento globale sotto la soglia, troppo pericolosa, dei 2 gradi °C, portando a zero l’inquinamento da combustibili fossili. Per raggiungere questo obiettivo, dovete definire urgentemente accordi realistici globali, nazionali e locali per modificare rapidamente le nostre società ed economie per arrivare al 100% di energie pulite entro il 2050. Fatelo equamente, sostenendo chi tra noi è più vulnerabile. Il pianeta merita di essere salvato e questo è il momento di farlo. Ma per cambiare tutto, c’è bisogno dell’impegno di tutti. Unitevi anche voi.
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Posso dire con certezza che questa è la petizione più importante che abbiamo mai lanciato.
Uno dei più importanti scienziati al mondo ha dichiarato da poco che se il riscaldamento globale causerà il rilascio delle gigantesche riserve di gas metano dell’artico, saremo tutti - scusate il termine - “f*ttuti”. E questa non è che una delle molte minacce di catastrofi climatiche che dobbiamo affrontare: l’ONU l’ha capito, e ha convocato i capi di stato di tutto il mondo per un vertice d’emergenza a New York.
Subito prima del vertice scenderemo in piazza in centinaia di migliaia per la Marcia Globale per il Clima. Rendiamolo un giorno storicoconsegnando la più grande petizione di sempre di Avaaz. Con una richiesta semplice e diretta: portare l’intero pianeta verso il 100% di energia pulita. Cliccate qui a destra per firmare, e condividete con tutti.
- Ricken Patel
- Ricken Patel
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