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CAMMINIAMO LIBERI




Tra tanti siti di petizione, esiste WALK FREE.
Non so se voi lo conoscete, io sono iscritta da un po' di tempo e si occiupa non solo di questioni animaliste e/o ambientali, spesso mi arrivano mail inerenti a petizioni a carattere sociale.

Parliamo della schiavitù.

In Europa solo nel 1700 si parla della schiavitù come situazione umana non sostenibile. Dopo la colonizzazione del Nuovo Mondo c'è stato un periodo di spinta verso lo schiavismo. Esistevano navi che approdavano sulle coste dell'Africa per catturare gli indigeni per portarli in catene nelle Americhe. Una volta giunti a destinazione , chi, ovviamente, non moriva durante la navigazione uomini, donne e bambini venivano incatenati e portati nei vari centri per essere venduti ai coloni. La maggioranza finiva a lavorare per qualche possidente terriero nei campi di cotone e tabacco, altri diventavano servi e domestici, altri ancora si occupavano degli animali. Insomma erano al servizio costante del loro "padrone". Generalmente gli veniva dato un nome inglese o europeo e iniziava a far parte di quella famiglia. 
Non godeva di alcun diritto, aveva solo doveri, lo schiavo doveva sempre e solo dire di si e con la testa china lavorava dall'alba fino al tramonto per poi rientare nella baracca messagli a disposizione , sfamarsi con quel poco che riusciva ad avere e riposare le stanche e doloranti ossa. Se, poi, aveva anche la famiglia e la moglie entrava nelle grazie del padrone doveva anche accettare che divenisse il trastullo sessuale del suo padrone.
Non godeva di alcun diritto e se osava scappare poteva, una volta catturato, incorrere in torture, più o meno pesanti (ciò dipendeva dal buon cuore del padrone bianco) o addirittura la morte.
Per molti anni è durata questa situazione e se volete approfondire il discorso basta digitare in rete la parola schiavismo e trovate di tutto e di più, senza poi contare i film ed i libri a disposizione.

Per questo motivo non ho voluto dilungarmi troppo, invece voglio dare più spazio all'oggi.
In breve il primo Paese ad abolire la schiavitù fu in Italia la Serenissima , la Repubblica Veneziana grazie all'allora Doge Pietro IV Candiano, 960. Seguirono poi gli imperi coloniali, nel 1750 Sebastião José de Carvalho e Melo, abolì la schiavitù per i nativi delle colonie portoghesi. L'Inghilterra, nel 1808, approvando lo Slave Trade Act, innescò un processo che portò all'abolizione di questa grandissima ingiustizia in tutte le sue colonie. Anche l'America abolì la tratta degli schiavi. Con il Congresso di Vienna, 1815, divenne illegale la tratta dei neri, ma purtroppo il vero termine avverrà solo nella metà del XIX secolo.

In Africa, più precisamente in Etiopia, solo nel 1932 si proibì lo schiavismo. 
Nei paesi musulmani questa decisione avviene più in ritardo: in Tunisia nel 1881, nello Yemen e in Arabia Saudita nel 1962. L'ultimo  Stato che abolì la schiavitù fu la Mauritania nel 1980.

Nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani , redatta nel 1948, l'articolo 4 dichiara il divieto di schiavitù in ogni sua forma.

Siamo sicuri che oggi la situazione è realmente così rosea?
Purtroppo devo dire che in questo secolo, dopo che l'uomo ha raggiunto ragguardevoli conquiste scientifiche e non solo, è stato sulla luna ed ora ha rivolto il suo sguardo ancora più in là, sulla Terra la piaga della schiavitù è tutt'ora presente e l'ONU ha dichiarato che oggi ben 

29,8 MILIONI DI PERSONE SONO SCHIAVE

Nel sito Robert F.Kennedy si può leggere il messaggio del Segretario Generale dell'ONU,  Ban Ki Moon, che nel mondo globalizzato di oggi il problema della schiavitù esiste ancora ed è a livelli assai gravi. Sono cambiate le forme di schiavismo, infatti oggi c'è quella per debiti, la servitù della gleba, la mano d'opera forzata, il lavoro minorile, il traffico di persone e di organi, la schiavitù sessuale, i bambini soldato, la vendita dei bambini, i matrimoni forzati, la vendita delle mogli, lo sfruttamento e la prostituzione. Coloro che maggiormente sono colpiti appartengono a quei ceti che vivono all'ombra delle metropoli, i poveri, i migranti, le minoranze etnico-religiose, i popoli indigeni che per l'avanzare della civiltà viene loro tolta la terra. Le cause sono: mancanza di educazione, bisogno disperato di un lavoro e la sottomissione a qualsiasi richiesta pur di sopravvivere.
Se vogliamo abolire definitivamente dalla nostra società questa piaga e questo male bisogna divulgare ovunque l'alfabetismo, combattere la povertà, abbattere le barriere che producono la discriminazione economica e sociale, educare al rispetto, insegnare la parità di genere.
Ogni Nazione, ogni singolo Paese e città deve combattere la schiavitù creando meccanismi differenti promuovendo nuove forme e stili di vita.

Credo che se tutti quanti noi imparassimo a comportarci fuori casa con lo stesso rispetto, con la stessa educazione, con lo stesso stile che abbiamo tra le proprie mura domestiche effettivamente si potrebbe iniziare un nuovo cammino.

Molto spesso mi ritrovo a pensare che se ognuno di noi non ama vedere la propria abitazione sporca, disordinata, non vuole vivere con i suoi cari nell'odio e nell'oppressione, vuole avere il comfort, e la serenità ognuno di noi dovrebbe portare fuori lo stesso pensiero.

Troppo spesso mi è capitato, discorso banale ma veritiero, assistere a scene del tipo: in casa mia le carte non vanno buttate per terra, in casa mia vige l'ordine, in casa mia tutti diamo una mano e poi appena varcata la porta dell'abitazione gettano per terra una carta, se sono davanti ad un semaforo non aiutano l'anziano o il bambino ad attraversare, se sono in macchina non si lascia passare quello che è davanti. Insomma pochi hanno nei confronti dell'esterno atteggiamenti uguali a quelli che ha tra le quattro mura. Basterebbe così poco e tutto migliorerebbe. Ognuno dovrebbe guardare se stesso e fare  e se si partisse un giorno che è solo una persona ma il giorno dopo sono due e poi tre e quattro e via dicendo allora, forse, i 29 milioni di schiavi non ci sarebbero.

Per intanto se volete io inserisco le pagine di  Walk free. Decidete voi poi cosa desiderate fare. Io ho messo la mia firma e ho scritto quale mondo vorrei e voi?



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