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KINGSMAN: SECRET SERVICE-LE SPIE NASCOSTE

Questo è il titolo di un film attualmente nelle sale cinematografiche. Ieri sera i miei fili in compagnia dei loro amici hanno deciso di recarsi a vedere questa proiezione. Siccome sono due pigri per eccellenza non si sono portati le chiavi e così li abbiamo aspettati in sala chiacchierando del risveglio e di ciò che sia io sia mio marito troviamo in rete o scopriamo leggendo libri.
Alle 23.00 quando sono tornati a casa, tutti quanti insieme, non hanno nemmeno atteso di varcare la soglia per esclamare PAZZESCO!!
Non mi hanno raccontato bene la trama suppergiù mi hanno detto che un ragazzo scopre questa tecnologia e combatte contro l'antagonista, un certo Valentine interpretato da Samuel Lee Jackson. L'organizzazione che gestisce l'operazione supersegreta è di origine britannica. La storia potete trovarla comodamente nel web, quello che mi premeva dire è:
se una persona non sa, sembra assurdo ma ci sono ancora tanti individui o che non sanno o che non credono, dopo aver visto questo film ovviamente se si presenta uno scritto in rete come questo dice subito che è una bufala perché il vero centro di potere è oramai, se non da sempre, da tempo che dichiara ogni sua decisione ed azione nella cinematografia così poi depista le persone e attua i suoi progetti. Se questa non è manipolazione come la chiamate voi?
I nostri figli ed i loro amici sono a conoscenza di tutto ciò che scopriamo e a casa hanno detto che è ovvio che la gente finisce con il credere queste denunce delle vere e proprie bufale perché presenti in film di fantascienza. Però hanno compreso quanto in là sia questo progetto e toccato con mano il loro modo subdolo di fregare l'umanità e ne sono rimasti schifati.
Ed ora tanto per terminare questa mio breve riflessione allego due scritti  provenienti da morasta :

La grande rete Echelon:


La grande rete Echelon: il controllo globale delle masse

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“L’apatia e la tolleranza sono le ultime virtù di una società morente”.
Aristotele
Come disse il grande Tortora: “Dove eravamo rimasti?”
Chi non si è mai posto almeno 5 delle seguenti domande: 
  1. Perché Facebook e tutti gli altri Social Networks sono gratuiti?
  1. Perché WhatsApp costa meno di un dollaro l’anno?
  1. Perché Zuckerberg ha comprato WhatsApp a 19 miliardi di dollari?
  1. Perché l’ADSL è economicamente alla portata di tutti?
  1. Perché il costo globale della telefonia mobile è calato sensibilmente?
  1. Perché apps e software sono in continuo aggiornamento?
  1. Perché il famoso “Muletto” non è più perseguitato come un tempo?
  1. Perché i nostri 2 Giga mensili ostentati dalle offerte internet wireless si esauriscono presto?
  1. Perché riempiamo il nostro portafoglio di tessere sconti e carte fedeltà?
  1. Perché cresce la gratuità di Carte di Credito, Bancomat e Carte Servizi varie?
  1. Perché i nostri PC diventano sempre più lenti e affaticati, malgrado potenza e prestazioni sempre crescenti?
  1. Perché i virus informatici non sono più distruttivi come quelli ante terzo millennio?
  1. Perché ci sono molti antivirus gratuiti e sempre più sofisticati?
  1. Perché il web è zeppo di servizi gratuiti?
  1. Perché la connessione a Internet assorbe tanti Giga anche se non stiamo operando al PC?
  1. Qual è la contropartita di apps e software gratuiti che installiamo da Internet?
  1. Perché un PC o un telefonino o uno smartphone di ultimo grido diventano presto obsoleti?
  1. Perché gli evasori del Canone RAI sono aumentati, ma la RAI non li insegue quasi più?
  1. Perché stanno scomparendo del tutto i negozi alimentari e ortofrutta?
  1. Perché importiamo prodotti che nel nostro Paese vengono letteralmente buttati via?
  1. Perché molte banche ci incoraggiano ad aprire conti a condizioni favorevolissime?
  1. Perché importiamo prodotti che nel nostro territorio buttiamo via?
  1. Perché non decollano le energie alternative?
  1. Perché nei Paesi più ricchi c’è più povertà?
  1. Perché molti Paesi continuano a indebitarsi, ma vengono tuttavia rifinanziati?
  1. Perché la crisi di un colosso bancario americano ha innescato una crisi monetaria mondiale?

E interroghiamoci anche su questi “Bisogni imprescindibili”:
  1. Possiamo fare a meno di un conto corrente?
  1. Possiamo fare a meno del Bancomat?
  1. Possiamo fare a meno dell’automobile?
  1. Possiamo fare a meno dell’ADSL, o comunque di Internet?
  1. Possiamo fare a meno della TV?
  1. Possiamo fare a meno di un cellulare?
Fermiamoci qui. Ci sarebbero ancora decine di domande, ma, in una parola, vorremmo rispondere alla domanda ‘Cui Prodest’, e cioè, a chi giova? Così avevo concluso il precedente articolo “Dall’Illuminismo agli Illuminati: ecco come lavorano per esercitare il controllo delle masse”Naturalmente tale domanda ha lasciato in sospeso alcuni fedeli e nuovi lettori del GBN, molti dei quali, i più affezionati, continuano a chiedermi di continuare quest’analisi e approfondire il tema. E’ un’analisi puramente giornalistica che si attiene a fatti, opinioni e circostanze, poi, come disse Manzoni. “Ai posteri l’ardua sentenza”.
“Giornalismo é diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto é propaganda. Il suo compito é additare ciò che é nascosto, dare testimonianza e, pertanto, essere molesto” (Horacio Verbitsky, Un mundo sin periodistas, 1997).
Vedremo dunque come determinate cose, che prima non vedevamo, verranno alla luce, “illuminate” da una possibile verità solare e obiettiva, senza dietrologia indotta.
Poco tempo fa, uscito dal lavoro, in corsa verso la fermata del treno, ha ceduto la suola di gomma para della mia scarpa destra all’incedere veloce e marcato della mia andatura stile milanese. I disagi susseguenti, durante la percorrenza del chilometro lanciato verso la stazione ferroviaria di Porta Garibaldi si possono immaginare: pozzanghere laghiformi inzuppanti la pianta di quel piede sempre meno protetto . Durante il viaggio di ritorno in treno telefono alla mia compagna, piede destro gocciolante e dolorante per il chilometro zoppicante in tacco-punta … punta, e le racconto questa piccola disavventura in tutta la dinamica. La sera a casa poi, come di consueto, mi sono connesso a Internet e ho scaricato la posta. Ebbene, con mia grande sorpresa, trovo su due dei miei quattro accounts un bel po’ di messaggi pubblicitari inerenti … Scarpe! ma com’è possibile? Mi hanno pedinato nel mio zoppicare anti-pozzanghere? Telecamere connesse a Internet? Qualcuno mi ha iscritto a Zalando a mia insaputa? L’ennesima coincidenza? Niente di tutto ciò. Non ho  WhatsApp, il mio smartphone non è sotto controllo (almeno spero!), la connessione dati è sempre disattiva (tranne quando mi serve, ovviamente) e … ho cambiato numero telefonico e scheda da non molto: si chiama phone-sniffin, realizzato sulla scia di un sistema di spionaggio telefonico denominato Echelon, ovvero il Grande Fratello Elettronico Globale:opportuni filtri software individuano parole chiave ripetute nel corso della telefonata, incrociano il numero telefonico con i dati dell’utente (presenti in un migliaio di banche dati in tutto il mondo) senza dover ascoltare la telefonata, quindi senza violare alcuna privacy: questi demoni software individuano dunque l’email (o le emails) e tutte le sue iscrizioni a servizi web (e non) annesse al soggetto parlante, inviano tali dati opportunamente “pacchettizzati” ad aziende compatibili con le parole chiave individuate, poi quest’ultime provvedono a veicolare offerte più o meno accattivanti gli indirizzi di email così individuati.
Ma andiamo per ordine e, senza entrare in spiegazioni tecno-fantascientifiche, facciamo un paio di riflessioni sui vari fronti tecnologici.
Fronte telefonia
Anche se nessuno dei cinque paesi coinvolti ha mai ammesso ufficialmente l’esistenza di questo accordo, Echelon, spiega Nicky Hager, ricercatore neozelandese, intervistato a Radio Anch’io (RAI) nel 1999, “è il prodotto di decenni di intensa attività spionistica in funzione antisovietica”. Con una differenza. Scrive il rapporto Stoa: “Diversamente dalla maggior parte dei sistemi di spionaggio elettronico sviluppati durante la guerra fredda, Echelon è progettato principalmente per obiettivi non militari: governi, organizzazioni, aziende , gruppi e individui, praticamente in ogni parte del mondo”.
Insomma, basta che nel corso di una telefonata o di uno scambio di e-mail siano menzionate parole come “terrorismo”, “droga”, (oppure “roba”, povero Tortora!), “guerriglia” o nomi come “Castro”, “Saddam Hussein”, “Gheddafi”, o meglio termini in codice già decriptato, perché l’intera comunicazione sia identificata dai dizionari, selezionata dagli analisti impiegati nelle basi di intercettazione e spedita via satellite al quartier generale della Nsa a Fort Meade, in Maryland, dove spetta ai tecnici americani decodificarla e analizzarla. Alla fine, i dati raccolti vengono archiviati sotto forma di “rapporti”, traduzioni dirette dei messaggi intercettati, “gists”, compendi telegrafici in cui è riportato il nocciolo della comunicazione, e “sommari”, compilazioni riassuntive di diversi rapporti e gists.
1) Echelon intercetta ogni tipo di comunicazioni nelle stazioni dislocate nei 5 paesi coinvolti: telefonate, fax, e-mail.
2) Le agenzie di intelligence utilizzano una lista di parole chiave, tra cui nomi di persone, di paesi, di organizzazioni.
3) I computer delle singole basi di intercettazione, conosciuti col nome di “dizionari”, contengono le parole chiave e le utilizzano per selezionare i m essaggi interessanti.
4) Gli analisti a Washington, Ottawa, Cheltenam, Canberra e Wellington selezionano una categoria e controllano quanti messaggi ha registrato Echelon usando una determinata parola chiave.
5) Dopo scavano nella mole dei messaggi intercettati finché trovano qualcosa che richiede maggiore approfondimento e lo inoltrano ai superiori.
“Spiano anche le telefonate alla nonna”, continua Nicky Hager durante la sua crociata, nel suo intervento nella trasmissione di Rai Radio 2, Il cuore e tesoro di Echelon, però, è rappresentato dai “dizionari”, i computer in cui ogni giorno finiscono i milioni di messaggi intercettati: collegati in rete, permettono alle diverse stazioni di ascolto di funzionare come un tutto integrato. “Ogni mattina – descrive Hager – gli analisti, con tutto il loro speciale indottrinamento, aprono i loro computer ed entrano nel sistema dei dizionari.
Dopo aver effettuato la routine di password e di controlli, finiscono nella cartella con la lista dei differenti tipi di intercettazioni, ognuno con il suo codice a quattro numeri. Per esempio, 1991 sta per comunicato diplomatico giapponese, 3848 sta per comunicazioni politiche da e sulla Nigeria, 8182 riguarda qualsiasi messaggio sulle tecniche di crittografia”.
La selezione avviene attraverso la lista delle parole-chiave programmate per ogni categoria: nomi di persona, di organizzazioni, di paesi, di argomenti, numeri di telefono, indirizzi di posta elettronica. Criteri tra i più disparati, ma che riflettono, tutti, le preoccupazioni del momento: “Ogni pochi giorni – precisa Hager – i dictionary manager dei cinque paesi cambiano la lista delle parole-chiave, togliendone delle vecchie e inserendone di nuove, a seconda dei temi politici, diplomatici ed economici di interesse per gli Usa e i loro alleati”. Qualche esempio: Bce, Benelux, bomb, Bugs Bunny, Exon Shell, Ira, guerrilla, Sabena; ma anche Ak-47, la sigla del fucile kalashnikov, Stinger, il missile antiaereo, Twa-800, la sigla del boeing esploso nel ’96 sull’Atlantico, e perfino Vine Foster, il nome di un amico di Bill Clinton suicidatosi nel ’93.
Attraverso la sua rete di satelliti-spia, basi di intercettazione terrestri e supercomputer, Echelon intercetta indiscriminatamente, in tutto il mondo, enormi quantità di comunicazioni, veicolate da qualsiasi linea di trasmissione: telefonate, fax, telex, e-mail, che passano attraverso antenne a microonde, cavi sottomarini e satelliti. I dati raccolti vengono poi “letti” in tempo reale dai potenti database dislocati nelle stazioni di ascolto: battezzati “dizionari”, sono in grado di estrapolare dalla miriade di messaggi intercettati, un milione ogni mezz’ora, quelli contenenti le keywords, le parole-chiave precedentemente inserite, decodificarli e inviarli al quartier generale dell’agenzia competente.

Ribaltando tale sistema un po’ “datato” in una veste commerciale più odierna, tenendo conto del progredire della tecnologia nell’utilizzo di questa tipologia di automa veicolato da Internet, le parole chiave diventano “telefonino”, “android”, “automobile”, “affitto”, “casa” (e perché no? “scarpe”!) e migliaia di tante altre e combinazioni intelligenti di queste con altre parole nel contesto della conversazione, ravvisanti una necessità oggettiva d’acquisto dell’ignaro chiacchierone telefonico. Le intercettazioni sono una realtà nota e consolidata, non limitata alle indagini delle magistrature. Come difendersi? Un bell’articolo su “Il Sole 24 ore”, ad esempio spiega come difendersi dalle intercettazioni:http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2011-09-16/intercettazioni-195238.shtml?uuid=AaduR54D

Fronte Internet
Internet, questo pilastro della “globalizzazione silente”, ha fatto breccia in tutto il globo, in particolar modo per la gratuita di molti servizi, fra cui l’email.
Come per la telefonia, ma ancor più efficace, più diffuso e meno costoso è il web-sniffing. Ne sanno qualcosa in prima battuta i bloggers, quando nel proprio sito-blog vengono introdotte pubblicità indesiderate, ma ben articolate e accattivanti: troppo facile bucare la sicurezza di tali sistemi tendenti all’obsolescenza se non viene aggiornata la “carrozzeria” del software di base che racchiude i contenuti del blog. E per i posts indesiderati? le contromisure: il famoso quanto odioso captcha.
E lo sappiamo anche noi, sempre inondati dal cosiddetto “spam”. Nulla possono gli antispamcontro le emails indesiderate che inondano la nostra posta. Né tantomeno gli ad-aware che, anzi, troppo spesso veicolano e vendono i nostri dati a migliaia di aziende di marketing presenti nel web che, a loro volta ci inviano email più “mirate” sui nostri gusti. Men che meno gli Antivirus: dal momento che i veri virus ante terzo millennio non esistono più (bruciare l’hard disk con tutto il contenuto sarebbe un mancato cliente fonte d’informazioni da “globalizzare”), la funzione degli antivirus è limitata alla difesa dalle “aggressioni anarchiche” della rete globale, i cosiddetti worms (vermi). Poi arrivano i software di chat, integrati con la telefonia, ultimo grido il fatidico “quasi” gratuito  WhatsApp, comprato da Mr Facebook a suon di “testoni” , ad un prezzo di gran lunga superiore a quello sovrastimato da qualsiasi mercato.
L’acquisizione di  WhatsApp vuole dire dirottare verso un nuovo padrone il know-how già acquisito in tema di:
–        Gusti e inclinazioni dei propri iscritti,Posizione geografica e traccia degli spostamenti in tempo reale Sniffing delle conversazioni telefonico-chat .
Altro nettare per l’azienda ideatrice di Facebook, che adesso potrà incrociare i dati acquisiti con quelli del suo grande Social Network Globale, che annovera oltre 200.000.000 di iscritti in crescita continua.
Al link sottostante si può accedere alla mappa interattiva che mostra con chi sono collegate tutte le maggiori aziende web come: google,youtube,facebook ecc.,sono tutte collegate a istituzioni governative e servizi segreti americani.
Questa la homepage del sito dove trovare altro materiale interessante: mapper.nndb.com
Qui un video che mostra chiaramente con semplicita i reali pericoli di chi si espone su facebook,confrontiamo ora questo esempio con la tecnologia a disposizione delle varie agenzie dei servizi segreti,ne risulta un grande pericolo per i popoli.
Fronte Mercato
Ricordate quando facevamo la spesa dal “verduraio” e dal “pizzichiere” o al Mercato ?
–        Com’erano le pere di ieri, signora Maria? Se le son piaciute gliene metto da parte una dozzina tutti i lunedì
–        Dottor Rossi! Che bella cera stamattina! La solita caciotta pepata?
–        Il pesce di Mariella è sempre fresco, venghino venghino siore e siori!
Perché siamo passati all’arido Supermarket inserito in un rumoroso Centro Commerciale?
Risposta: perché ci hanno convinto che era più conveniente, così, guidati da una mente “Illuminata Superiore”, la signora Maria e il Dottor Rossi e … pressappoco un altro miliardo di consumatori del globo, hanno snobbato i docili e simpatici verduraio, salumiere e la sora Mariella, che hanno dovuto cedere alla pressione dell’inarrestabile Centro Commerciale.
Ricorda un poco i film sui primi coloni americani, dove i piccoli benzinai venivano schiacciati dal potere economico della grande compagnia petrolifera, condotta da quel miliardario imprenditore cattivone che riusciva in un modo o nell’altro a costringere il colono a vendere il proprio terreno e servire il nuovo padrone. Ma nel film c’è lo Zorro di turno che si oppone al sistema e il cattivone finisce in prigione. Ma, mentre esultavamo per il trionfo di Zorro, non ci siamo accorti che l’amico verduraio, poi il pizzichiere, la pescivendola, il panettiere e infine il “mestichiere” (tipica figura fiorentina che ravvisa un negozio di casalinghi/ferramenta, anch’essa in via d’estinzione), uno dopo l’altro chiudevano.
Chissà perché! Eppure avevano così tanti clienti! Il processo di condizionamento e il successivo cambio delle nostre abitudini è stato graduale e, nostro malgrado, siamo stati sudditi e complici nostro malgrado di quel sistema che ha elevato le più grandi majors alimentari, le cui etichette conosciamo benissimo. I mass media, veicolati dalla dea TV hanno dirottato i nostri gusti e le nostre abitudini a favore del Business sempre crescente di ricchissime famiglie imprenditoriali, che a loro volta sottostanno a regole severe dei “Decision Makers” per “sopravvivere” (eufemismo) nel mercato.
Ma era davvero più conveniente? Certo che no, e lo sappiamo benissimo: lo è stato all’inizio: prezzi straordinariamente bassi. Le“Mille lire Lunghe” riempivano il carrello. E oggi? Entriamo e siamo già alla ricerca disperata dell’offerta più economica. Abbiamo memorizzato i prezzi unitari di centinaia di articoli e verifichiamo lo scostamento da inizio settimana. Ed è caccia grossa al tre per due. Ma ci siamo infurbiti: entriamo con i soldi contati e sazi (mai fare la spesa prima di pranzo!) per comprare quattro uova, tre pere, latte e verdura, ma … usciamo con il carrello irrimediabilmente pieno. I soldi non bastano? Nessun problema: c’è il bancomat. Gli “specchietti per le allodole” (le collocazioni strategiche di prodotti e le targette “promozione”) hanno sempre funzionato bene. E perfino quando sono stati istituiti gli “Hard Discount” che, al di là della qualità apparentemente peggiore (e l’ ”apparentemente” è d’obbligo), i prezzi nel tempo si sono più o meno uniformati ai fratelli (sarebbe meglio dire complici) supermercati tradizionali.
Passando dalla parte opposta del diagramma di Kiviat (la ragnatela), facciamo mente locale ad un’altra grande idea di mercato: il famigerato MLM (Multi Level Marketing), che ha avuto tanta presa nell’ovest del mondo, ma anche un grosso rilievo dalle nostre parti: avrebbe dovuto contrastare la Grande Distribuzione. Ebbene, in due parole: compri prodotti da un amico a un prezzo stracciato e rivendi a tua volta a un altro amico ad un prezzo stracciato. Però l’amico venditore ti ha preventivamente arruolato nella “squadra MLM” e tu arruolerai a tua volta l’amico-cliente. Il guadagno? Una percentuale di provvigione su ogni vendita effettuata dall’amico-cliente va a te, e una percentuale più piccola al tuo amico-venditore. Poiché si possono creare strutture piramidali enormi, quanto più si risale ai vertici di queste strutture, tanto più i top-vendors potranno godere di sempre più piccole percentuali che si moltiplicheranno per il numero totale di adepti arruolati in misura esponenziale in base all’altezza della piramide. Anche Questo è un esempio di struttura piramidale che arricchisce sempre i vertici della piramide, che nessuno conosce. Alla base i più sprovveduti, non riusciranno a vendere i prodotti preventivamente acquistati né ad arruolare alcuno, la piramide si ferma, ma i vertici si sono oramai arricchiti a dismisura, anche senza fare niente, e possono startare un’altra piramide. Il guadagno facile è un desiderio non nascosto di tutti e l’MLM si configura come lo specchietto per allodole molto convincente per i più e, in questo caso, i più furbi arruolano, gli allocchi pagano. Sono state costruite piramidi MLM ove alla base proliferavano centinaia di migliaia di allocchi.
Fronte Banche 
 
Ricordo quando uscì la meravigliosa soluzione del Bancomat: come per la genitrice Carta di Credito, avevo un rifiuto totale. “Mai e poi mai mi assoggetterò”. Nessuno, ma proprio nessuno oggi può fare a meno, non solo di avere un conto corrente, ma soprattutto di avere una tessera Bancomat al proprio seguito: è l’inizio della fine. Microspese subdole si cumulano durante l’anno, cubando centinaia di euro sull’estratto conto finale. Ma le operazioni non erano gratis? I prelievi al bancomat non erano gratuiti? Il bancomat e la carta di credito non erano gratuiti? “Priiiima segnor!!!” direbbe quel simpaticissimo comico di Zelig.
Zitto e … Mutuo
Hai presente l’usuraio? Ti presta tanti soldi in tempi record, previa trattenuta interessi ad “alta quota”, ti da una scadenza che hai valutato sufficiente per risollevarti dalla situazione difficile, poi si presenta alla scadenza per esigere il tutto. Non ce li hai? Ti dà la proroga di un mese, ma gli interessi crescono, nel tempo, in misura esponenziale, anche in ragione del 100%. A lungo andare, anche se ti stai risollevando economicamente, i margini della tua impresa non riescono a coprire gli interessi crescenti del tuo “amico” usuraio, che in te e in molti altri ha trovato la gallina dalle uova d’oro. Non puoi denunciarlo: hai la coscienza sporca pure tu, la paura prevale sul buon senso e solo quando sei alla disperazione totale, forse reagirai, ma solo se sei sopravvissuto.
Così sono le banche: introducono soldi sul mercato, sotto forma di prestiti , mutui e conti correnti a tassi e condizioni vantaggiosissimi (vedi “Start Europa” 1.0). A tutti noi fa comodo pensare che tali condizioni potranno vigere per sempre e che per vent’anni non cambierà niente. Ma le sorprese sono puntualmente in arrivo dopo solo un anno: la rata raddoppia, i servizi gratuiti scompaiono, i benefici si riassorbono, i plafonds si affievoliscono, perfino i prelievi bancomat non sono più gratuiti, ma oramai siamo legati a doppio cappio, strozzati come con l’usuraio testé menzionato: da qui il termine “strozzino” (a Roma: “cravattaro”).
Grazie alla globalizzazione dei mercati, favorita dalla rapida diffusione dei mezzi telematici, le banche sono una rete così capillare ed estremamente simbiotica nel sistema monetario internazionale che si ha a che fare con un organismo unico. Chi ha “sgarrato” con una qualsiasi banca, anche con il minuscolo Credito Comunale di Vattelappesca che consta di 500 abitanti o poco più o poco meno, non potrà più chiedere un mutuo, un prestito o un fido neppure in Cina: è stato tracciato alla velocità della luce.
E chi avesse dubbi su questo stato di fatto (da sempre, anche prima dell’avvento e diffusione delle tecnologie digitali), gli basti rammentare La crisi dei subprimeCos’è? Presto detto: è la crisi finanziaria scoppiata alla fine del 2006 negli Stati Uniti e che ha avuto gravi conseguenze, tuttora in essere, sull’economia mondiale, in particolar modo nei paesi sviluppati del mondo occidentale, innescando l’attuale crisi economica, da molti considerata la peggiore crisi economica dai tempi della Grande depressione. Prende il nome dai cosiddetti “subprime, prestiti ad alto rischio finanziario da parte degli istituti di credito in favore di clienti a forte rischiodebitorio, considerati da molti analisti come fenomeni di eccessiva speculazione finanziaria.
Effetti: nell’aprile 2009, il Fondo Monetario Internazionale ha stimato in 4.100 miliardi di dollari Usa il totale delle perdite delle banche ed altre istituzioni finanziarie a livello mondiale. La cifra colossale, delle svalutazioni delle attività delle banche a causa della crisi, per rendere l’idea, corrisponde ad un reddito annuo di 20.500 dollari per 200.000.000 di lavoratori, oppure ad 1/3 dello stesso stipendio annuo per 600.000.000 di lavoratori o alla riduzione di 1/5 dello stesso stipendio per cinque anni: come si suol dire, la matematica non è un’opinione, né tantomeno un’illazione, al di là di qualsiasi dietrologia si voglia costruire.
Il Tracciamento dei nostri dati
L’istituzione del Bancomat e delle Carte di Credito prima, Home Banking poi, sono i metodi più efficaci per tracciare i movimenti finanziari (oltre che logistici) e le abitudini di risparmio di una persona. Da oltre 10 anni, poi, le telecamere che si trovano in prossimità di istituti finanziari registrano i movimenti di chiunque, e, grazie al riconoscimento delle immagini, identificano istantaneamente la persona e trasmettono i dati a un Database Centrale.
La raccolta dei nostri dati prosegue con la nostra navigazione in Internet, l’utilizzo assiduo dei social network (uno in particolare), i nostri acquisti on-line, l’utilizzo ossessivo del cellulare (che oramai di aspetto prettamente “telefonico” non ha più alcunché, anzi, grazie alla connotazione di “smartphone” , perde sempre più qualità audio), che è diventato oramai la nostra “spia” localizzatrice in tempo reale.
Tanto per dare un’idea della preziosità delle nostre abitudini, un investigatore privato (le cui tariffe possono variare da “soli” 300 euro al giorno a oltre 2000) compra a caro prezzo questi dati mediante i canali telematici cui è (non sempre legalmente) abbonato, ed ha in mano in breve documenti che possono incastrare il malcapitato. I pedinamenti fisici sono oramai in diminuzione e fuori moda: in tal modo l’investigatore ha un bacino di clienti molto più ampio e un business molto più ricco, alla faccia della privacy. Ma questi dati non servono solo agli investigatori, che costituiscono solo un milionesimo degli utilizzatori potenziali e possibili.
Un altro esempio: non molto tempo fa un treno aveva deragliato nel territorio italiano, ad una curva: troppa velocità. Le prime spiegazioni del macchinista potevano sembrare credibili, finché le tracce delle sue conversazioni su Facebook hanno rivelato che si divertiva a spingere il convoglio, proprio in quella curva, a velocità ben oltre il limite, e pubblicava le velocità raggiunte: tale prova l’ha incastrato definitivamente.
In poche parole, i nostri dati, vengono continuamente e sempre più convogliati verso sistemi informativi centralizzati con l’unico scopo di cambiare e unificare i nostri modelli abitudinari. Il tutto si traduce in contributo monetario coatto, sempre crescente che dobbiamo continuamente al sistema, a danno delle nostre (già duramente provate e sempre più esigue) risorse.

Il regno della Paura
Ma perché le minoranze riescono sempre a soverchiare le maggioranze, anche sotto la falsa vestizione di una Repubblica? Semplice. Le maggioranze sono disomogenee, ognuno tira acqua al suo mulino, bada agli interessi propri e della propria tribù e non matura la coscienza che i problemi del vicino prima o poi diverranno i suoi. Ognuno coltiva e protegge il proprio orticello e convive con la paura di essere in qualche modo fregato. Ed è sulla paura che fanno fulcro le minoranze governanti, sia quelle alla luce del sole (Per esempio: Stato banche, datori di lavoro, commercianti), sia i governi ombra (per esempio: la massoneria, le mafie, i caporali del lavoro, i tracker web che catturano, elaborano e rivendono i nostri dati) .
The N.W.O, il Nuovo ordine Mondiale
N.W.O. Sempre più spesso sentiamo parlare della creazione di un “Nuovo Ordine Mondiale”. Il problema é che tutti i maggiori esponenti della politica e della finanza clo ripetono incessantemente, quasi in modo ipnotico, ma nessuno di loro dice mai con chiarezza che cosa sia questo Nuovo Ordine Mondiale e che nesso abbia con il controllo automatizzato degli individui nelle loro abitudini e nei movimenti finanziari. Come si evolve questo controllo, ovvero, qual è il sommo obiettivo finale di queste manovre che oramai sono operate da più di vent’anni a partire dalla fine della Guerra Fredda?
La C.N.N., organismo informativo raccoglie e mette in fila una serie di stralci di interviste e testimonianze.
Recita lo speaker mentre si susseguono una serie di filmati, dei quali riporto fedelmente la
traduzione italiana:
Una possibilità: impiantare un MICROCHIP di localizzazione sotto la pelle dei militari: le grida che si sentono dal video provengono da un gruppo di manifestanti alle nostre spalle: sembrano dire “l’11 settembre é stato un lavoro interno” (Inside Job=Attentato di stato)
Chi può contrastare l’N.W.O.? al momento il Giornalismo indipendente,sta raccogliendo testimonianze e affermazioni, come in questo caso, dalle persone più importanti del pianeta. Ecco una serie di affermazioni di cronaca a cura delle menti più di rilievo del nostro Pianeta.
George H. W. Bush: “Quello che sto per dirvi é un fatto! Le organizzazioni dell’Elite che detiene il potere mondiale NON SONO PIU’ UN SEGRETO. Hanno un piano per condurci verso un GOVERNO MONDIALE comunista. Abbiamo la forza e lopportunità di forgiare per noi e per le generazioni future un Nuovo Ordine Mondiale. Quando ci saremo riusciti, e ce la faremo, avremo una reale possibilità, con questo Nuovo Ordine Mondiale”
Una scena impressionante quella di una notte a Berlino: migliaia di persone si sono riunite davanti a Barack Obama per ascoltare i punti chiave del suo discorso di politica estera durante il suo tour europeo. Il presidente democratico ha espresso la sua visione sul ruolo degli USA nel Nuovo Ordine Mondiale: “Non é un concetto nuovo: Il Presidente H.W. Bush ne aveva già parlato nel 1991. E’ una grande idea, il Nuovo Ordine mondiale. 
Bill Clinton: “Lo disse il Presidente Bush ed io stesso userò le stesse parole: serve Nuovo Ordine Mondiale”. 

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COSA SI NASCONDE NELLA TESSERA SANITARIA?

In questi giorni  a casa stanno arrivando per posta le nuove tessere sanitarie con il microchip incorporato e la lettera di accompagnamento lo dichiara. Però non viene fatta alcuna menzione esplicativa dei codici che sono riportati sulle tessere di ogni italiano. Vi siete mai chiesti cosa c'è nella banda magnetica nera e a cosa servono i numeri presenti sulla nostra tessera? Analizziamo la tessera: Sul fronte sono riportati regolarmente i dati del possessore, nome cognome, luogo e data di nascita tutto ovviamente scritto in maiuscolo  in quanto ricordo che questo modo di scrittura del nome e del cognome si rifà al diritto romano e precisamente alla deminutio capitis . Nell'antico diritto romano la deminutio capitis comportava uno status (in latino il termine status significa posizione di un soggetto in relazione ad un determinato contesto sociale gerarchia o ruolo quindi uno stato sociale) della persona. I giuristi del tempo distinguevano tre tipi di capitis maxim

BOMBA AL NEUTRONE USATA SOLO NELLO YEMEN?

Non ascolto e non vedo televisione, non seguo le radio quindi non so se il mainstream del grande fratello abbia divulgato la notizia che il 25 maggio nella zona Jabal al Naqb, nello Yemen un aereo israeliano IAF con insegne saudite ha sganciato delle bombe ai neutroni. Anche la rivista americana Veterans Today ha divulgato tale notizia. (da green report ) Nucleare, sganciata una bomba ai neutroni sullo  Yemen?  [25 maggio 2015] Veterans Today , la solitamente ben informata rivista dei veterani Usa, scrive che una bomba ai neutroni sarebbe stata sganciata sullo  Yemen da un caccia israeliano IAF con insegne saudite. Nel filmato pubblicato da Veterans Today  (che vi riproponiamo in coda all’articolo), che risale al 20 maggio 2015, si vede  l’esplosione di una bomba nella zona Jabal al Naqb, appunto nello Yemen. Secondo Jeff Smith, un fisico nucleare ex ispettore dell’International atomic energy agency,  quanto si vede nel filmato «analizzato da esperti di armi nuc