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ADHD LA FATICA DI VIVERE NEL GROVIGLIO



Se desiderate leggere questo libro potete ordinarlo presso la Book sprint edizioni.

Perché ve ne parlo? Mi rivolgo soprattutto alle mamme e ai papà che ad un certo punto , quando il loro figlio inizia il percorso scolastico, vengono a conoscenza di un problema  che ancora oggi non è di facile comprensione. 
L'autrice, Savina Priami, ha desiderato scrivere la sua storia e condividerla con le persone per dare un aiuto ed una speranza.

Innanzitutto spiegano cos'è la sindrome ADHD, disturbo da deficit di attenzione iperattività.
  
I bambini che presentano questo disturbo spesso sono molto attivi, non riescono a stare fermi, a scuola disturbano per il loro continuo ed incessante movimento, i compiti non vengono svolti come ci si aspetta in quanto accade che non portino a termine ciò che hanno iniziato. Infatti non è tanto il fatto che non riescano a stare fermi, perciò non stanno seduti a lungo, muovono spesso gambe e braccia disturbando la classe, ma è proprio la poca capacità di stare concentrati su un unica cosa. Sembra quasi che contemporaneamente debbano risolvere tantissimi problemi e alla fine si perdono nel marasma e non concludono quasi nulla o, se lo fanno, è tutto sommario insomma il risultato è sufficiente.
Le persone che presentano la sindrome da ADHD non è che abbiano  una scarsa capacità intellettiva, il vero problema è la poca maestria nel star concentrati a lungo su un solo interesse perché nel momento stesso in cui sembrano concentrati su un aspetto improvvisamente entrano nella sfera dell'attenzione anche altri e così il bambino perde la concentrazione e si lascia trasportare da tutto questo insieme toccando il tutto ma in maniera superficiale perché non riesce a focalizzarne uno alla volta.

Chi è con l'ADHD appare impulsivo, iperattivo e disattento., oltre che aggressivo e poco sociale.

Nella sfera sociale queste persone hanno molti problemi. Innanzitutto vivono la non accettazione del proprio essere, non hanno autostima, sono isolati e solitari perché hanno un atteggiamento di difficile comprensione con le altre persone. Generalmente rifiutano le regole, commentano negativamente il comportamento altrui, sono aggressivi e appaiano sconnessi, isolati. Molti di loro possono arrivare all'uso di sostanze stupefacenti, e alcool, da adulti. Purtroppo non vengono spesso compresi ed il comportamento negativo delle maestre prima, dei professori, poi, non aiutano certamente a migliorare la loro situazione e finiscono con l'emarginarsi e vivere in solitudine, o quasi, mettendosi anche in guai seri una volta diventati adulti.

Le cause dell'ADHD vengono ancora oggi studiate e possono essere molteplici, di carattere ereditario, sembra infatti che là dove c'è un bambino con questa sindrome c'è anche un genitore, quindi genetico. Sembra, però, che possano intervenir, anche,  fattori esterni come uso o meglio abuso di alcool e tabacco in gravidanza, parto prematuro, esposizione al piombo nei primi anni dell'infanzia, oppure un malfunzionamento dei recettori della dopamina.

Nel mondo ed in Italia ancora oggi non viene considerata l'ADHD, e spesso viene emarginato il bambino classificandolo come difficile ed ingestibile insieme ai genitori che non vengono aiutati dalla scuola, dagli insegnanti e dalle strutture in generale.

I metodi curativi disponibili oggi sono di varia natura dal supporto psicologico all'uso dei farmaci, sempre che venga riconosciuta questa sindrome.
Comunque è assai raro che in ambito medico venga posta l'attenzione su questa possibile sindrome e perciò i casi accertati di sindrome da ADHD sono ancora molto pochi.

Chi però soffre è la persona stessa, oltre che l'intera famiglia che non riesce a gestire ed aiutare  il difficile comportamento di colui che ha l'ADHD. 

Savina fino a prima di iniziare il suo percorso scolastico viveva in casa e con i suoi genitori era riuscita ad instaurare un determinato rapporto ma il problema si è svelato nella sua interezza con l'introduzione a scuola.
Infatti spessissimo accade che sia proprio l'inizio degli anni di scuola ad acuire questa situazione. Il bambino da una parte soffre di questa incapacità di concentrazione e si scontra con l'ambiente esterno ed inizia a sentire la non accettazione altrui. Più proseguirà e più, se non viene aiutato, potranno maggiorarsi i comportamenti di scarsa autostima e di incompatibilità con il mondo fuori.

Savina per un lungo periodo di tempo ha vissuto questa situazione che era un costante incubo un tunnel di solitudine e di lotta interiore. Infatti queste persone non sono cattive o stupide solo si comportano differentemente e se non vengono comprese ovviamente iniziano a vivere conflitti interiori che man mano possono portare a creare nel loro io un vissuto conflittuale costante sia verso se stessi sia verso il mondo esteriore. La sofferenza psicologica che ne deriva è grandissima, infatti anche se sembrano dei clown dentro di loro vivono costantemente la solitudine e la tristezza.

Si può guarire da questa sindrome?
E' un percorso difficile ma se lo si comprende e lo si ama si può. Per Savina è stato molto utile l'incontro con Ho'oponopono un metodo hawaiano che sprona le persone ad ammettere da un alto la responsabilità personale di ogni evento accaduto e dall'altro ad amare se stessi a comprendere il perché siamo qui e quindi a perdonarsi e riconciliarsi con quell'io sprofondato, come dice appunto Savina, in un groviglio così intricato che può portare a perdersi.

La presa di coscienza ed il voler dire basta ad una vita di sofferenza, tristezza, rabbia e solitudine è basilare per intraprendere il percorso di guarigione.
Invito tutti a leggere questo libro sia chi oramai adulto sente di riconoscersi, sia i genitori che stanno vivendo questo problema perché Savina è  l'esempio che se si ama e ci si ama tutto è possibile. Vivere un'esistenza serena ed armoniosa è giusto per ogni essere umano ed è possibile, nulla è perduto.
Ho conosciuto Savina via facebook e vedere oggi le sue fotografie, gli occhi che ridono e lo sguardo così sereno è la dimostrazione che la difficile lotta che ha patito prima ed affrontata in seguito è a buon punto. Mai avrei detto che avesse potuto vivere un problema simile perciò se state vivendo un momento di disorientamento e disperazione perché vostro figlio è accusato di non essere in grado di..., di non poter di..., di essere il responsabile di... (e conosco di prima persona queste cose visto che sono anch'io una mamma e ho vissuto da ragazza gli stessi commenti lapidari) prendete tra le mani questo libro e leggetelo credo proprio che possa esservi di aiuto.

Da bambina, alle elementari,  anch'io ho vissuto problemi simili, figuratevi che ad un certo punto mi toglievano le scarpe così non potevo girare per la classe. Quando poi svolgevo i compiti era un disastro non riuscivo a non fare errori ed erano di più le pagine strappate che quelle usate. Le lezioni poi erano una tortura iniziavo e mi dimenticavo ciò che leggevo facevo fatica a fissare i concetti. Tutto il periodo scolastico per me fu una tortura. Non parliamo delle amicizie, non andavo d'accordo con nessuno, ero sempre da sola e mi erano antipatici tutti quanti. A casa stavo bene solo con mia mamma, con mia sorella erano botte da orbi e con la nonna ero perennemente in castigo. Decisi di isolarmi e di farmi gli affari miei. Inoltre mi obbligarono anche a imparare a scrivere con la mano destra e così iniziai anche a balbettare e lì aumentarono i miei problemi con i compagni. Insomma fu un inferno. Ad un certo punto mi chiusi in un bel guscio e ci ho vissuto a lungo, non ho mai ascoltato i consigli di nessuno ho sempre deciso io e ad un certo punto mi sono resa conto che le cose mi andavano bene erano quelle che facevo quando ascoltavo il mio cuore e da quel momento ho seguito solo quella strada. Non mi interessava che gli altri mi dicessero che ero sbagliata perché ero menefreghista, poco socievole, inconcludente (questa parola me la sentivo ripetere miliardi di volte al giorno) presi la mia decisione. Ancora oggi mio marito ogni tanto mi dice che mi interesso di troppe cose nello stesso tempo ed effettivamente ogni tanto mi perdo pure. Però ho imparato a fermarmi e fare i punti della situazione. Ciò che mi ha aiutato è stato studiare la psicologia, e le sue varie diramazioni e soprattutto voler capire chi ero io. L'università fu per me un grande aiuto. 
Forse se mi facevano un test sarei risultata con questa sindrome ma non lo fecero dissero solo che era per cento altri miliardi di motivi. Ho letto il libro e dopo in rete ho cercato se per caso era disponibile un test, bene c'è e lo propongo. Il mio esito non interessa a voi ma può magari aiutarvi a comprendervi meglio.
Al tempo dell'università tutti i testi che ho studiato, psicologia neuropsichiatria, psicologia dell'età evolutive e molti altri..., non menzionavano mai questa sindrome e non sono poi così vecchia perciò non oso pensare quanti medici ancora oggi non la conoscano.

Se forse ci fosse stato prima un libro come quello di Savina, molti dei miei problemi non ci sarebbero stati. 



LEGGETELO VI SARA' DI AIUTO

Per informazioni ed approfondimenti su questa sindrome:

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