La Repubblica del 22 Aprile scrive il seguente articolo:
MILANO - La notizia positiva è che il miglioramento delle condizioni dell'economia e dei mercati, "si sta riflettendo positivamente sulle condizioni delle banche". Quella negativa è che "i tempi per l'adozione degli strumenti contro la crisi sono ancora troppo lunghi". Almeno per il governatore di Bankitalia che in audizione al Senato ha spiegato come "i bilanci bancari continuano a risentire della protratta debolezza dell'attività economica, che pesa sulla qualità del credito e sulla profittabilità degli intermediari". E ancora: "Bisogna informare i clienti che pagheranno anche loro per il salvataggio delle banche".
Norme Ue. A limitare gli effetti delle mosse a livello europeo sul nostro Paese sono però i "lunghi tempi per la trasposizione delle regole europee nell'ordinamento nazionale" che "ostacolano l'impegno e la partecipazione attiva del nostro paese al processo di integrazione finanziaria europea" tempi che secondo Visco "possono incidere sulla stessa credibilità della nostra azione". Il governatore si riferisce, in particolare, al meccanismo di risoluzione unico delle crisi e precisando che "sarebbe stato essenziale che il recepimento delle direttive fosse stato effettuato per tempo. Abbiamo imparato che si può fare a meno di alcuni strumenti finanziari così complessi che possono al limite creare più danni che benefici".
Crisi. Visco ha poi spiegato come al miglioramento delle condizioni di fondo dell'economia "hanno contribuito in maniera determinante gli interventi dell'Eurosistema". Parlando poi in prospettiva della vigilanza europea il banchiere ha ribadito che per "rendere possibile la risoluzione di intermediari molto grandi e complessi sarà necessario dotare il Fondo di risoluzione unico di un adeguato backstop pubblico europeo, attivabile in breve tempo. Le risorse comuni eventualmente anticipate al Fondo dovranno essere comunque recuperate ex post a carico degli intermediari, coerentemente con un quadro normativo che ha l'obiettivo di attribuire al settore privato l'onere di sostenere i costi delle crisi".
Clienti-creditori. La creazione del Meccanismo di risoluzione unico (Single Resolution Mechanism, SRM), ha sottolineato ancora Visco, "rappresenta un ulteriore, essenziale tassello nel processo di costruzione dell'Unione bancaria". Alla luce delle nuove norme europee sulla gestione delle crisi, poi, le banche "dovranno adottare un approccio nei confronti della clientela coerente con il cambiamento fondamentale apportato dalle nuove regole, che non consentono d'ora in poi il salvataggio di una banca senza un sacrificio significativo da parte dei suoi creditori". Secondo Visco, quindi, i clienti andranno pienamente informati del fatto che potrebbero dover contribuire al risanamento di una banca.
Mps. Nella vicenda che ha coinvolto il Monte dei Paschi di Siena "non ci sono stati ritardi da parte della vigilanza", piuttosto, "se ci sono attività delittuose, la Banca d'Italia ne è vittima". E' quanto ha affermato il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco rispondendo alle domande dei senatori nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul sistema bancario italiano nella prospettiva della vigilanza europea.
Bad bank. Per far fronte al tema dei crediti deteriorati "secondo me - ha proseguito Visco - è importante rispondere con un intervento pubblico,ovviamente rispettando le norme europee". Secondo Visco "ci sono le giustificazioni per un intervento pubblico". Il governatore ha quindi ricordato che "ci sono iniziative in corso su cui lavoriamo intensamente con il ministero dell'Economia".
Visco: "I clienti pagheranno i salvataggi delle banche, vanno informati"
Il governatore di Bankitalia interviene al Senato e rassicura sulla condizioni dell'economia il cui miglioramento "si sta riflettendo positivamente sulle condizioni delle banche", ma mette in guardia sul futuro
MILANO - La notizia positiva è che il miglioramento delle condizioni dell'economia e dei mercati, "si sta riflettendo positivamente sulle condizioni delle banche". Quella negativa è che "i tempi per l'adozione degli strumenti contro la crisi sono ancora troppo lunghi". Almeno per il governatore di Bankitalia che in audizione al Senato ha spiegato come "i bilanci bancari continuano a risentire della protratta debolezza dell'attività economica, che pesa sulla qualità del credito e sulla profittabilità degli intermediari". E ancora: "Bisogna informare i clienti che pagheranno anche loro per il salvataggio delle banche".
Norme Ue. A limitare gli effetti delle mosse a livello europeo sul nostro Paese sono però i "lunghi tempi per la trasposizione delle regole europee nell'ordinamento nazionale" che "ostacolano l'impegno e la partecipazione attiva del nostro paese al processo di integrazione finanziaria europea" tempi che secondo Visco "possono incidere sulla stessa credibilità della nostra azione". Il governatore si riferisce, in particolare, al meccanismo di risoluzione unico delle crisi e precisando che "sarebbe stato essenziale che il recepimento delle direttive fosse stato effettuato per tempo. Abbiamo imparato che si può fare a meno di alcuni strumenti finanziari così complessi che possono al limite creare più danni che benefici".
Crisi. Visco ha poi spiegato come al miglioramento delle condizioni di fondo dell'economia "hanno contribuito in maniera determinante gli interventi dell'Eurosistema". Parlando poi in prospettiva della vigilanza europea il banchiere ha ribadito che per "rendere possibile la risoluzione di intermediari molto grandi e complessi sarà necessario dotare il Fondo di risoluzione unico di un adeguato backstop pubblico europeo, attivabile in breve tempo. Le risorse comuni eventualmente anticipate al Fondo dovranno essere comunque recuperate ex post a carico degli intermediari, coerentemente con un quadro normativo che ha l'obiettivo di attribuire al settore privato l'onere di sostenere i costi delle crisi".
Clienti-creditori. La creazione del Meccanismo di risoluzione unico (Single Resolution Mechanism, SRM), ha sottolineato ancora Visco, "rappresenta un ulteriore, essenziale tassello nel processo di costruzione dell'Unione bancaria". Alla luce delle nuove norme europee sulla gestione delle crisi, poi, le banche "dovranno adottare un approccio nei confronti della clientela coerente con il cambiamento fondamentale apportato dalle nuove regole, che non consentono d'ora in poi il salvataggio di una banca senza un sacrificio significativo da parte dei suoi creditori". Secondo Visco, quindi, i clienti andranno pienamente informati del fatto che potrebbero dover contribuire al risanamento di una banca.
Mps. Nella vicenda che ha coinvolto il Monte dei Paschi di Siena "non ci sono stati ritardi da parte della vigilanza", piuttosto, "se ci sono attività delittuose, la Banca d'Italia ne è vittima". E' quanto ha affermato il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco rispondendo alle domande dei senatori nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul sistema bancario italiano nella prospettiva della vigilanza europea.
Bad bank. Per far fronte al tema dei crediti deteriorati "secondo me - ha proseguito Visco - è importante rispondere con un intervento pubblico,ovviamente rispettando le norme europee". Secondo Visco "ci sono le giustificazioni per un intervento pubblico". Il governatore ha quindi ricordato che "ci sono iniziative in corso su cui lavoriamo intensamente con il ministero dell'Economia".
Questo cosa comporterà?
quello che segue è uno scritto del quotidiano del 2014 che faceva un'ipotesi nel caso di prelievo forzoso dai conti correnti:
Da Il quotidiano:
Il prelievo forzoso sui nostri conti correnti presto potrebbe diventare realtà. Il documento "segreto" della Commissione europea e della Bce che prevede, come racconta ilGiornale, l'intervento diretto di azionisti, detentori di obbligazioni e correntisti in eventuali salvataggi bancari, ha in sé una minaccia per tutti i risparmiatori. Secondo le ultime indiscrezioni che arrivano da Bruxelles, il testo conterrebbe una disposizione che elimina, in questi casi gravi, il paracadute che tutela i correntisti con disponibilità inferiori a 100mila euro. A lanciare l'allarme è l'eurodeputato leghista, Gianluca Buonanno: "Noi parlamentari abbiamo a disposizione i testi ufficiali dell'Ecofin e dell'Eurogruppo, stilati in aprile e a luglio, che contengono solo il piano organizzativo del 'Meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie'. La verità, secondo quanto ci rivelano fonti interne alla Commissione, sarebbe ben diversa ed è per questo che abbiamo presentato l'interrogazione: voglio vedere se, questa volta, ci diranno tutto".
La mano del Fondo Monetario - L'ipotesi di un prelievo era già nell'aria dall'autunno 2013 quando il Fondo monetario internazionale ha sostenuto, in una pubblicazione, che il prelievo forzoso una tantum del 10% dei conti correnti dei Paesi dell'Eurozona sarebbe uno strumento utile per riportare il debito sovrano ai livelli pre-crisi. Insomma ora l'Europa è pronta a mettere in atto quel piano. E come sempre a pagarne le conseguenze saranno i correntisti. Anche quelli italiani.
La mano del Fondo Monetario - L'ipotesi di un prelievo era già nell'aria dall'autunno 2013 quando il Fondo monetario internazionale ha sostenuto, in una pubblicazione, che il prelievo forzoso una tantum del 10% dei conti correnti dei Paesi dell'Eurozona sarebbe uno strumento utile per riportare il debito sovrano ai livelli pre-crisi. Insomma ora l'Europa è pronta a mettere in atto quel piano. E come sempre a pagarne le conseguenze saranno i correntisti. Anche quelli italiani.
Ricordiamoci che il prelievo dai conti correnti fa parte di un piano ben delineato a tavolino dalla Comunità Europea:
da Liberoquotidiano:
Tutto pronto e predisposto per il blitz: blocco dei conti correnti e prelievo forzoso. C'è la mano dell'Europa e la regia di Angela Merkel. A pagare saranno gli italiani. Una mazzata tremenda. Una euro-rapina che ha pochi precedenti (e la mente corre fino a quel sinistro blitz, compiuto furtivamente da Giuliano Amato, che nottetempo, nel lontano e infausto 1992, entrò nel nostro conto in banca per portarsene via una fetta). A denunciare il piano per rapinarci, riportato da Il Giornale, è l'europarlamentare leghista Gianluca Buonanno, che ha presentato un'interrogazione scritta alla Commissione Ue e alla Bce per chiedere di confermare "l'esistenza di un piano di misure adottato nel luglio 2014". Cosa prevede il piano? Il metodo-Cipro. Sarebbe infatti prevista "l'imposizione di misure d'urgenza che consentirebbero il congelamento dei conti correnti bancari dei cittadini e delle imprese europee e il prelievo forzato delle somme ritenute necessarie a fronteggiare l'esposizione debitoria".
Collasso vicino? - Buonanno, inoltre, si chiede: "La Bce ritiene che il rischio di default sia concreto a tal punto da permettere l'adozione di un tale piano?". Una possibile risposta sta nelle inquietanti parole del capo economista di Standard & Poor's, Jean-Michel Six, che spiega: "La ripresa economica ha perso molto slancio e, avvicinandoci al 2015, nell'Eurozona sono aumentati i rischi di una terza recessione dopo il 2009 e il 2011". Inoltre, in questi mesi la Bce di Mario Draghi e le istituzioni italiane stanno spingendo per la creazione di una bad bank, ossia un ente che si accolli i crediti spazzatura degli istituti, che in Italia superano i 180 miliardi. Obiettivo, ripulire i bilanci e di fatto garantire la sopravvivenza del sistema. Insomma, un altro indice del fatto che il collasso potrebbe essere molto più vicino di quanto si possa pensare. Non a caso, prosegue Buonanno, "mi è stato detto da fonti interne alla Commissione che esiste un documento nel quale si specifica che il prelievo sui conti correntipotrebbe arrivare al 10% delle giacenze". Il leghista aggiunge: "In ogni caso la Bce e la Commissione devono smmentire se si tratta di una notizia falsa oppure confermarla".
Il principio del bail-in - Il piano segreto dell'Europa si inserisce tra le pieghe della serie di azioni per la "risoluzione ordinata delle crisi bancarie" elaborate in sede comunitaria quest'anno. Si parte dal Single supervisory mechanism, ossia la vigilanza unificata della Bce sulle più importanti banche europee. Poi ecco il Single resolution mechanism, il dispositivo per i salvataggi in caso di crisi. Strumenti pensati alla nascita dell'Unione bancaria, e sui quali si è consumata un'aspra trattativa, conclusa ell'Ecofin in Lussemburgo dello scorso giugno con la vittoria dei falchi del rigore di Angela Merkel, dei filo-tedeschi insomma. I rigoristi hanno fatto adottare il principio del bail-in: in soldoni il salvataggio delle banche avverrà con mezzi propri. I primi a pagare saranno gli azionisti, poi gli obbligazionisti e quindi, se la situazione non migliorasse, i correntisti (con depositi oltre i 100mila euro). Un principio, quello del bail-in, che su scala nazionale si potrebbe presto riproporre per l'Italia: il piano per prosciugarci i conti correnti sarebbe già stato messo nero su bianco.
Come possiamo difenderci?
Da Il Giornale:
La Bce pronta a mettere le mani nei nostri conti bancari, nel mirino anche i correntisti con meno di 100.000 euro: uno scenario da incubo.
In attesa di scoprire le previsioni più fosche verranno confermate, ecco quattro semplici mosse che potete mettere in atto per tentare di contenere i danni: innanzitutto fate attenzione agli hedge fund, delicatissimi da maneggiare se non avete esperienza di investimenti. Se proprio volete, meglio affidarsi ad un consulente.
Occhio poi a titoli di Stato e obbligazioni di Eurozona: potrebbero andare soggetti a svalutazioni e ristrutturazioni del debito che rischierebbero di capovolgere la situazione in ogni momento. Inoltre, come ricorda Libero, meglio pensarci due volte prima di sottoscrivere le polizze vita che depositi i vostri soldi in una banca di Eurozona. Se dovesse arrivare il prelievo forzoso, il vostro investimento ne verrebbe irrimediabilmente compromesso.
Per lo stesso motivo, infine, se volete investire in un fondo, prendetene in considerazione che abbia la banca depositaria di un Paese esterno alla Ue.
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