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THE TRIP UN VIAGGIO NEL GENOCIDIO FIRMATO ROUNDUP - "IL MONDO SECONDO MONSANTO" E L'USO DEL GLIFOSATO

Credo che il nome Monsanto sia ben conosciuto, attualemnte per la questione OGM e Roundup. 
A carico di questa Holding ci sono milioni di morti, di intossicati, avvelenati in tutto il mondo. La sua azione velenifera è incominciata i primi decenni del Novecento, infatti nasce nel 1901 in America, nel Missouri a Saint Louis, e approda in Europa nel 1919.
Il suo primo prodotto fu la saccarina, diventando primo produttore per la Coca Cola, e in seguito anche per la vanillina e la caffeina.
Giunta nel vecchio continente si associa con la Graesser's Chemical Works , e inizia a produrre la gomma, l'acido salicilico e l'aspirina. Nel 2004 incontrò problemi legali per la produzione dell'Agente Arancio, un defoliante che fu ampiamente irrorato su tutto il Vietnam del Sud, tra il 1961 e il 1971, durante la Guerra del Vietnam.

L'impiego venne approvato durante l'amministrazione Kennedy, l'amministrazione Johnson e quella di Nixon, mentre erano segretari alla difesa Robert McNamara, in seguito Clark McAdams Clifford e in seguito Melvin Robert Laird.
L'Agente Arancio fu prodotto sotto contratto, per conto dell'esercito statunitense, da Diamond Shamrock, Dow Chemical Company, Hercules, Monsanto, T-H Agricultural & Nutrition, Thompson Chemicals, e Uniroyal e altre ancora.  Si presentava come un liquido incolore, ma il suo nome deriva dal colore delle strisce presenti sui fusti usati per lo stoccaggio durante il trasporto. L'impiego militare ufficiale era finalizzato alla rimozione delle foglie degli alberi così da privare i Viet Cong della copertura del manto vegetale.  
Questi erbicidi furono sviluppati durante gli anni quaranta per l'utilizzo nel controllo delle piante a foglia larga. Ad uso militare rimase in auge fino al 1971, e aveva come componente inquinante tossico la diossina, che in ambiente persiste 20 anni fino alla totale scomparsa. Delle tracce possono permanere anche più a lungo in alcuni materiali, quali il legno. Insieme all'Agente Arancio vennero impiegati anche gli Agenti, Blu, composto chimico derivante dall'arsenico; Bianco, un composto della Dow Chemical di nitrosamine ed esaclorobenzene altamente cancerogeno; e Porpora, che conteneva tre volte tanto di più di diossina.  I due più grandi produttori dell'Agente Arancio erano la Dow Chemical e la Monsanto. Una delle principali accuse mosse dalle vittime alle multinazionali è legata al fatto che, nonostante le aziende fornitrici fossero consapevoli della pericolosità degli effetti teratogeni e cancerogeni, avrebbero continuato regolarmente a rifornire l'esercito statunitense di Agente Arancio.

Uo studio fu originariamente intrapreso dall'esercito statunitense per avere un miglior conteggio di quanti veterani prestarono servizio in aree irrorate e i ricercatori ebbero accesso a registrazioni militari e fascicoli operativi dell'aeronautica statunitense, non studiati in precedenza.
La nuova stima fatta dal rapporto calcolò il volume di erbicidi irrorati tra il 1961 e il 1971 a un livello di 7132 metri cubi in più rispetto a una stima erronea pubblicata nel 1974, e di 9400 mila metri cubi superiore a un inventario dello stesso anno.

Diverse cause intentate da soldati statunitensi furono vinte negli anni successivi alla guerra del Vietnam; alcuni di loro si riunirono in associazioni (come la Vietnam Veterans Against the War) esprimendo sincera solidarietà alle vittime vietnamite. Ciò nonostante, nel 2005 fu respinto il ricorso intentato da alcune vittime vietnamite dell'Agente Orange contro 34 compagnie statunitensi produttrici. Per Peace Reporter, l'assoluzione delle compagnie produttrici avvenne a fronte di forti pressioni esercitate dal Dipartimento di Giustizia, rispetto al timore che si potesse creare un precedente per la pretesa di risarcimenti da parte di altri ex-nemici degli Stati Uniti. Per il Child Rights Information Network gli Stati Uniti negano tuttora ogni correlazione tra l'Agente Arancio e malformazioni infantili.




Da una stima condotta del governo vietnamita risulta che l'Agente Arancio, usato durante la campagna militare negli anni '70, avrebbe prodotto infermità e malformazioni in tre milioni di vietnamiti. (fonte Agente Arancio colpisce ancora)



L'allora presidente John F. Kennedy, violando deliberatamente il protocollo di Ginevra stipulato il 17 di Giugno del 1925  che sancisce il divieto dell'uso delle armi chimiche, diede il consenso ad usare l'Agente Arancio (guerra chimica) per costringere la popolazione vietnamita a sottomettersi per fame. L'irrorazione di tutti i campi agricoli distrusse l'intera produzione alimentare portando  il popolo vietnamita ad abbandonare i campi per radunarsi nei sobborghi cittadini, chiamati "Slum", veri e propri campi di concentramento. 

Di tutti i crimini di guerra, quello dell’Agent Orange,
in Vietnam, è, particolarmente, aberrante.”
Noam Chomsky
L'operazione "operaio agricolo"

L’11 maggio 1961, durante una riunione segreta dell’US National Security Council, il presidente Kennedy dà l’autorizzazione a testare gli erbicidi nel Vietnam. Il primo spargimento dell’AGENT ORANGE ha luogo, il 10 agosto 1961, nella provincia di Kon Tum, situata nel centro del Paese. Si tratta di un ultimo test, preludio all’OPERATION RANCH HAND (OPERAZIONE OPERAIO AGRICOLO), che inizierà, cinque mesi più tardi: la più grande guerra chimica di tutta la storia dell’umanità.

Il 30 novembre 1961, il Presidente John F. Kennedy dà l’autorizzazione ad azioni aeree in vista di defogliare la foresta vietnamita. Qualche mese più tardi, firmerà l’ordine di utilizzare gli stessi mezzi per distruggere i raccolti agricoli.

L’OPERATION HADES (OPERAZIONE ADE) è lanciata.

È il nome originale dato all’operazione americana di defogliazione, via aerea, nel Sud del Vietnam, che, giudicato troppo esplicito – Hades (Ade) è il dio dei morti – è cambiato, poco dopo, in OPERATION RANCH HAND.

Il 12 gennaio 1962, un bimotore Hercules C-123 decolla per la prima missione, l’OPERATION CHOPPER (OPERAZIONE ELICOTTERO). Per la prima volta, la distruzione dell’ambiente diviene un obiettivo di guerra. Si deve impedire che la foresta e la vegetazione possano nascondere l’avversario, i suoi nascondigli e i suoi spostamenti. Si devono distruggere i raccolti che servono a nutrire popolazioni mal controllate e indurre i contadini ad abbandonare le campagne permeate dalla guerriglia. Il 16 gennaio 1965, il Milwaukee Journal riferisce di un giovane capitano di aviazione, che ha studiato economia agraria alla University of Minnesota, per conoscere i sistemi con cui aiutare i Paesi sottosviluppati ad accrescere i loro raccolti, e che usa, ora, le nozioni apprese per irrorare con un defoliante le fitte foreste tropicali, le risaie, i campi coltivati del Vietnam, al solo scopo di stanare il nemico e distruggere i suoi raccolti per affamarlo. (fonte http://www.nogeoingegneria.com/timeline/brevettileggi-iniziative-parlamentari-e-giudiziarie/armi-chimiche-la-guerra-del-vietnam-non-e-ancora-finita/)




Dopo l'uso di questo erbicida la Monsanto non si fermò. Attualmente produce il famigerato Roundup. Questo erbicida contiene il "GLIFOSATO". Rispetto all'Agente Arancio, il glifosato è molto molto più potente.
Se dopo quarant'anni sono ancora forti gli effetti nei militari della guerra del Vietnam e nei loro discendenti, cosa accade ora con il Roundup?

Gli effetti del Glifosato

Per scaricare l'ebook clicca QUI

e

Il documento in pdf del dell'ISPRA
effetti del glifosato QUI

Fin dal 1980 le autorità preposte sapevano della pericolosità del Glifosato, sostanza chimica contenuta nel "ROUNDUP©" prodotto della Monsanto. Questo erbicida è il più venduto ed usato in tutto il mondo, viene impiegato sia in agricoltura, sia nei parchi pubblici, sia negli orti e nei giardini domestici. Questi ultimi perché contrariamente a quello che risultò, venne spacciato per prodotto poco tossico scritto sulle confezioni. L'uso a tappeto degli erbicidi, dei pesticidi , dei concimi chimici ha avvelenato il terreno l'aria e le falde acquifere distruggendo la salute di ogni forma vivente del Pianeta. Attualmente il 70% dei terreni del globo sono sterili e il restante 30% hanno ridotto la capacità produttiva grazie all'uso di questi prodotti associati alle coltivazioni OGM.
Il Professor Giuseppe Altieri dichiara (pg 6 primo libro): "I prodotti a base di Glifosato provocano malformazioni, avvelenamenti e numerose malattie. La maggioranza dei problemi alle funzioni vitali provengono dall'esposizione continua del fisico a queste sostanze che sono presenti ovunque e in dosi al di là di ogni valore accettabile. Sono raddoppiati gli aborti spontanei, i deficit neurologici e, poiché il glifosato altera la mitosi cellulare, sono in vertiginoso aumento i tumori sia nell'uomo sia negli animali, anche domestici. Da studi di laboratorio ci si è reso conto che inibendo la sintesi degli steroidi questo prodotto è tossico per i mammiferi come anche per i lombrichi. Inoltre produce metaboliti cancerogeni. Nella ricerca svedese il glifosato è stato collegato direttamente al linfoma non Hodking (L. Hardell and M. Eriksson "A case control study of non Hodgkin lymphoma and Exposure to pesticides"-Cancer, 15 marzo 1999, Vol.85, nº6).

Nel secondo pdf che ho proposto si legge:
Nel 2009, un tribunale francese ha stabilito che la Monsanto abbia mentito affermando nella sua pubblicità che l’erbicida Roundup sia biodegradabile, ecologico e che lascia il terreno pulito. Vi sono evidenti contraddizioni fra le asserzioni dei produttori e le ricerche indipendenti.
I sintomi in seguito ad esposizione a formulazioni a base di Glifosate sono: occhi gonfi, intorpidimento del viso, bruciore e/o prurito della pelle, vesciche, rapida frequenza cardiaca, elevata pressione sanguigna, dolori al petto, congestione; tosse, mal di testa e nausea (Cox, 2004). Il batterio intestinale Lactobacillus è influenzato negativamente dal Glifosate (Shehata et al., 2013) e le sue popolazioni risultano impoverite nei malati di celiachia (Di Cagno et al., 2011). Questo organismo è in grado di fissare il selenio inorganico in forme organiche più biodisponibili come selenocisteina e seleniometionina (Pessione, 2012). L’effetto deleterio del Glifosate sui batteri benefici porterebbe a un impoverimento nella fornitura di selenometionina e selenocisteina. La Selenocisteina è presente nel centro catalitico degli enzimi che proteggono la tiroide dai danni dei radicali liberi (Triggiani et al., 2009). Danni da radicali liberi porterebbero ad apoptosi e a risposte autoimmuni (Tsatsoulis, 2002). La deplezione della Metionina da parte del Glifosate (Nafziger et al., 1984) complica ulteriormente questo preoccupante quadro.   La perossidazione lipidica è un processo che provoca la diffusione eccessiva nell’organismo di radicali liberi. In caso di sovrabbondanza di questi viene causato il precoce "invecchiamento" delle cellule e l'insorgere di patologie come cancro, sclerosi multipla, diabete, artrite reumatoide, enfisema, cataratta, malattia di Parkinson, malattia di Alzheimer. Le specie di Lactobacillus e Bifidobacterium hanno la capacità di biosintetizzate Acido folico così la loro distruzione da parte del Glifosate potrebbe contribuire a una carenza cronica di Acido folico (Rossi et al., 2011),. Glifosate è noto per inibire gli enzimi del citocromo P450, che agiscono nella detossificazione di tossine ambientali, nell’attivazione della vitamina D3, nel catabolismo della vitamina A e nel mantenere la produzione di acidi biliari e fonti di solfato nell’intestino. Inibendo i processi di disintossicazione naturale il Glifosate aumenta gli effetti dannosi di altre tossine ambientali. Interrompendo l’omeostasi, favorisce i processi infiammatori e porta ad una lenta destrutturazione dei sistemi cellulari. A causa del blocco della funzione degli enzimi di detossificazione si può determinare l’accumulo di ammoniaca, un sottoprodotto creato quando alcuni microbi decompongono il Glifosate, che può portare a infiammazioni del cervello associate con autismo e morbo di Alzheimer (Samsel & Seneff, 2013a). Tutte queste alterazioni possono contribuire alla genesi della maggior parte delle malattie e condizioni associate a una dieta occidentale, che comprendono disturbi quali la celiachia (Samsel & Seneff, 2013b, vedi figura 3), obesità (Samsel & Seneff, 2013a), diabete, ma anche ad altri disturbi dell’organismo come malattie cardiache, depressione, autismo (Shelton et al., 2012; Samsel & Seneff, 2013a, vedi figura 2), sterilità, cancro e morbo di Alzheimer (Samsel & Seneff, 2013a). 

La Dottoressa Marie Monique Robin, ha denunciato questa pericolosità, ha scritto un libro da cui è stato prodotto un documentario che attualmente in rete è stato tolto ovunque. Il suo titolo è "Il mondo Secondo Monsanto".



Dopo questa mastodontica e preziosissima ricerca e sua pubblicazione questa donna è scomparsa misteriosamente ma lascia in eredità all'umanità tanta consapevolezza e se ogni singolo uomo deciderà di voler conoscere allora potrà dare un senso sia alla vita stessa sia al sacrificio di questa coraggiosa ricercatrice.

INTERVISTA A MARIE-MONIQUE ROBIN, AUTRICE
DEL LIBRO “IL MONDO SECONDO MONSANTO”



Una compagnia leader, un modello agrario e le conseguenze sociali e sanitarie. I segreti di un’azienda, il suo potere politico e scientifico. La gionalista francese Marie-Monique Robin, affronta tutti i punti chiave per spiegare la monocultura di soia transgenica e gli agrotossici sintetici a livello mondiale.
Come definirebbe la Monsanto? 

Monsanto è un impresa criminale. Lo dico perchè ci sono prove concrete di ciò. Venne condannata varie volte per la sua attività industriale, si veda l’uso del composto chimico PCB, miscela chimica ora proibita ma che continua a contaminare il pianeta. Per 50 anni il PCB fu impiegato come liquido refrigerente dei trasformatori. Monsanto, che fu condannata per questo, sapeva che era un prodotto altamente tossico, però nascose le informazioni e fece come se niente fosse.

La stessa storia si è ripetuta con due erbicidi prodotti da Monsanto, che formarono il cocktail chiamato “agente orange” (agente arancio) utilizzato nella guerra del Vietnam. Sapevano della sua tossicità ma lo usarono ugualmente. Non solo, alterarono gli studi fatti per nascondere la relazione tra diossina e cancro. È il modus operandi ricorrente della Monsanto. Alcuni dicono che questo avveniva nel passato, però non è così, è un modo di ottenere profitti che ancora viene usato. L’azienda non accettò mai il suo passato e le sue responsabilità. Negò sempre tutto. Questa è la sua linea di condotta. Oggi la stessa cosa accade con i cibi transgenici e ilRoundup.

Qual’è il modo di “agire” della Monsanto in ambito internazionale?

Monsanto ha lo stesso modo di agire in tutti i paesi. Nasconde i dati a riguardo dei suoi prodotti, mente e falsifica i resoconti, ma non solo questo. Ogni volta che scienziati indipendenti tentano di fare il loro lavoro di ricerca sui transgenici, ricevono pressioni o perdono il posto di lavoro. Questo succede anche negli organismi governativi americani come la FDA (Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali) o l’EPA (Agenzia per la Protezione Ambientale). Monsanto è sinonimo di corruzione. Due sono gli esempi chiari e provati di tentativo di corruzione in Canada da parte della Monsanto, che hanno portato ad una seduta speciale del Senato canadese. Si trattava di legittimare l’uso dell’ormone geneticamente modicaficato sugli animali per aumentare la produzione di latte. Un’altro caso è avvenuto in Indonesia, dove Monsanto fu condannata per aver corrotto un centinaio di alti funzionari per immettere sul mercato locale il suo cotone transgenico. Non abbiamo dubbi che ci siano più casi di corruzione.

 
Lei afferma che il sistema delle “porte girevoli” è un modo di agire della Monsanto?

Senza dubbi. Nella storia di Monsanto sempre è presente quello che negli Stati Uniti chiamano “porte girevoli”. Un chiaro esempio: il testo che regolamenta i transgenici negli Stati Uniti fu pubblicato nel 1992 dalla FDA, l’agenzia governativa americana incaricata per la sicurezza degli alimenti e dei medicinali. Questo dovrebbe supporre la sua serietà, questo almeno io pensavo prima di questa investigazione. Quando dicevano che un prodotto era stato approvato dalla FDA, credevo fosse sicuro. Ora so che non è così. Nel ’92 il testo pubblicato dalla FDA sui transgenici fu stilato da Michael Taylor, avvocato della Monsanto, che venne assunto dalla FDA proprio per redigere il testo in questione e poi divenne vice-presidente della Monsanto. Questo un esempio molto chiaro di “porte girevoli”. E ce ne sono molti altri.

Monsanto ha prodotto l’agente orange, il PCB e il glifosato. È stata condannata per pubblicitá ingannevole: perché ha i mezzi di comunicazione dalla sua parte?

Per mancanza di un serio e approfondito lavoro dei giornalisti e per la complicità dei politici. In tutto il mondo è uguale.

Perchè Monsanto non dà risposte?

Ha provato a chiamarli?

Si, solo che non accettano gli si faccia domande.
È così che si comportano. Davanti a qualsiasi domanda di un giornalista critico, Monsanto usa una sola politica: “no comment”.

Che importanza ha Monsanto nel mercato mondiale degli alimenti?

L’obiettivo di Monsanto è controllare la catena alimentare. I cibi trasngenici sono il mezzo per raggiungere questo obiettivo. I brevetti la via per ottenerlo. La prima tappa della "rivoluzione verde" già si è conclusa, fu quella delle piante ad alto rendimento con l’utilizzo di pesticidi e relativo inquinamento ambientale. Ora siamo nella seconda fase di questa “rivoluzione” dove la chiave sta nel far valere i brevetti sugli alimenti. Questo non ha niente a che vedere con l’idea di alimentare il mondo. L’unico fine è aumentare gli introiti delle grandi coorporation. Monsanto guadagna in tutto. Ti vende il pacchetto tecnologico completo, i semi brevettati e l’erbicida obbligatorio per quel seme. Monsanto ti fa firmare un contratto nel quale ti proibisce di conservare i semi e ti obbliga a comprare il loro prodotto Roundup, non si possono usare glifosati generici. In questo processo Monsanto guadagna su tutto, e non ha niente a che vedere con la sicurezza alimentare. Voglio ricordare, che la soia transgenica che si coltiva in Argentina, non serve per alimentare la popolazione, ma per nutrire i maiali europei. E cosa succederà all'Argentina, quando in Europa si dovrà etichettare che gli animali vengono alimentati con soia transgenica? Cadranno i consumi della carne e anche l'Argentina avrà problemi, in quanto diminuirà il consumo di soia.

È stata in Argentina, Brasile e in Paraguay. Che particolarità ha incontrato in quelle regioni? 
Va ricordato che la Monsanto entrò in Argentina grazie al governo di Carlos Menem, che permise l’entrata della soia trasgenica senza alcun tipo di precauzione. L'Argentina fu il primo paese dell’America Latina. Poi dall’Argentina, i grandi produttori organizzarono il contrabbando dei semi transgenici verso Paraguay e Brasile, che si videro obbligati a legalizzarli in quanto erano coltivazioni dedite all’esportazione. E poi arrivò Monsanto a reclamare i suoi privilegi. Fu incredibile come si espanse la soia transgenica nella regione e in così pochi anni. È un caso unico nel mondo.

Negli anni ’90 l'Argentina veniva indicata come alunna modello del FMI. Oggi con 17 milioni di ettari coltivati a soia transgenica e l’utilizzo di 168 milioni di litri di glifosato, si può dire che l'Argentina sia un modello da seguire nell’agroindustria?

Si! Chiaro. L'Argentina adottò il “modello Monsanto” a tempo di record, è un caso esemplare. Però ci furono anche problemi. Dato che i semi transeginici sono brevettati, Monsanto ha il diritto di proprietà intellettuale. Questo significa che i produttori all’atto dell’acquisto dei semi firmano un contratto con il quale si impegnano a non conservare parte del raccolto per la risemina, quello che normalmente fanno gli agricoltori di tutto il mondo. Monsanto considera quest’atto una violazione del suo brevetto. Allora Monsanto invia la "polizia dei geni", che è qualcosa di incredibile, detective privati che entrano nei campi, prendono campioni, verificano se è transgenico e se l'agricoltore ha comprato i semi. Se non sono stati comprati, si va a giudizio e Monsanto vince. È una strategia globale: Monsanto controlla la maggior parte delle imprese produttrici di semi e brevetta i semi, esigendo che ogni contadino compri i suoi semi.

Quello che successe è che la legge argentina non proibisce di conservare i semi di un raccolto per riutilizzarli. In un primo momento Monsanto disse che non avrebbe chiesto privilegi e così fornirono semi e Roundup di scarsa qualità. Dal 2005 Monsanto cominciò a richiedere privilegi, ruppe gli accordi iniziali con Argentina e ora si stanno scontrando in giudizio.

Il Roundup svolge un ruolo da protagonista. Molte comunità agricole ed indigene denunciano i suoi effetti, ma ci sono ancora pochi divieti.

È un aspetto incredibilemte messo a tacere. Nessuno può negare gli effetti che provocano le fumigazioni con questo erbicida, completamente nocivo. Sono convinta che verrà proibito in un futuro, come fu per il PCB, arriverà quel momento. Infatti in Danimarca già lo hanno proibito per la sua alta tossicità. È urgente analizzare il pericolo degli agrochimici e degli OGM (Organismi Geneticamente Modificati).

Tuttavia, le grandi imprese del settore promettono da decadi che con i transgenici e gli agrotossici si riuscirà ad aumentare la produzione, e così si porrà fine alla fame nel mondo.
L'Argentina è il miglior esempio di questa menzogna. Che vantaggi hanno ottenuto dall’espandersi delle coltivazioni di soia? Si è persa la produzione di altri alimenti basilari e c'è ancora fame. Questo modello è un modello di monocoltura che distrugge le altre coltivazioni vitali. È una trasformazione molto profonda dell’agricoltura, che porta alla perdita della sovranità alimentare, che già non dipende dal governo per poter essere cambiata.

Perchè lei definisce “la dittatura della soia” il processo agrario attuale?
È una dittatura nel senso di un potere totalitario che abbraccia tutto. Bisogna avere chiaro che chi controlla i semi, controlla il cibo e controlla la vita. In quel senso, Monsanto ha un potere totalitario. È così palese, che perfino Syngenta, grande impresa del settore agro-industriale e competitrice di Monsanto, rinominò Brasile, Paraguay ed Argentina “le repubbliche unite della soia”. Siamo davanti ad un programma politico con fini molto chiari. Una semplice domanda lo dimostra: chi è che decide cosa si coltiva in Argentina? Non lo decide né il governo, né i produttori, lo decide Monsanto. La multinazionale decide cosa si seminerà, lo decide un’impresa senza tenere conto dei governi. E quel che è peggio, è che la seconda ondata di transgenici sarà più intensa, con un progetto di agrocombustibile che comporterà più monocoltura. Per dove siamo arrivati, già ci è chiaro che la monocoltura è perdita di biodiversità ed è tutto il contrario della sicurezza alimentare. Non ci sono oramai dubbi che la monocoltura, sia di soia o per la produzione di biodiesel, è la strada verso la fame.

Qual’e il ruolo giocato dalla scienza nel modello dell’agroindustria, dove Monsanto è solo la faccia più conosciuta? 
Prima pensava che quando uno studio veniva pubblicato da una prestigiosa rivista scientifica, si trattasse di un lavoro serio. Invece no. Imprese come Monsanto fanno pressione sui direttori delle riviste. Nel campo dei transgenici è quasi impossibile realizzare studi accurati sul tema. In molte parti del mondo, Stati Uniti o Argentina, i laboratori di ricerca sono pagati dalle grandi imprese. Quando il tema riguarda i semi transgenici o gli agrochimici, Monsanto è sempre presente e condiziona le ricerche.

Gli scienziati hanno paura o sono complici?

Tutte e due le cose. La paura e la complicità sono presenti nei laboratori del mondo. Nel mio libro dico chiaramente che in tutti i paesi del mondo ci sono scienziati la cui unica funzione è legittimare il lavoro dell'impresa.

Che ruolo svolgono i governi nel far crescere imprese come la Monsanto? 

I governi sono i migliori promotori degli OGM. Realizzano un incredibile lavoro di lobby. Per esempio Monsanto fa avere ai governi i suoi studi, i suoi report, le sue riviste e le foto. Dicono ai politici che non ci sarà inquinamento e che salveranno il mondo, così i politici fanno il loro lavoro. Ci sono anche casi di tentata corruzione. Deputati francesi hanno denunciato pubblicamente le pressioni ricevute da Monsanto, fino a riconoscere che la compagnia contattò ognuno dei 500 deputati affinché legiferassero secondo gli interessi dell'impresa.

Qual’è il ruolo giocato dai mezzi di comunicazione?
Mi dispiace dirlo in quanto sono giornalista. Credo in quello che faccio e credo che sia una professione che comporta un dovere molto importante nella democrazia, però molti media vengono manipolati. L’informazione che ci viene data a riguardo dei transgenici non è corretta. I mezzi di comunicazione pubblicano la propaganda di Monsanto e la pubblicano senza discutere, come se fossero degli impiegati dell'impresa. Monsanto invita a pranzo i giornalisti, fa loro regali, paga loro il viaggio fino a Saint Louis (sede centrale). I giornalisti passeggiano per i laboratori, non fanno domande e tutto finisce lì. Questo è il modo di agire di Monsanto con i mezzi di comunicazione. Non solo, Monsanto cerca di trovare anche dei sostenitori, stabilisce contatti con loro e ottiene opinioni favorevoli. Non so se si arrivi alla corruzione, però Monsanto raggiunge i suoi obiettivi. In Argentina è chiaro come agisce, leggendo alcuni articoli di supplementi rurali si vede che invece di articoli giornalistici sono pubblicità di Monsanto. Non sembrano scritti da un giornalista, sembrano comunicati della compagnia.

Come valuta la disputa tra il governo e le associazioni dell’agricoltura?

Nel 2005 feci un intervista ad Eduardo Buzzi, il quale era furioso per la questione dei privilegi che Monsanto richiedeva. Parlava delle “trappole” di Monsanto. Mi accennava inoltre ai problemi che comporta la soia e mi mise in contatto con i piccoli produttori che mi parlarono delle bugie di Monsanto, della resistenza che mostrano le sterpaglie e che bisognava utilizzare più erbicidi del dovuto, lasciando i campi come terra bruciata. Buzzi sapendo tutto questo metteva in discussione il modello Monsanto, affermava che la soia porta la distruzione dell'agricoltura familiare e mi diceva che la Federazione Agraria rappresenta piccoli e medi produttori contro le grandi imprese. Ora però non so che cosa gli sia successo. Non ebbi occasione di rivederlo e mi piacerebbe domandargli che cosa lo abbia spinto ad unirsi alle grandi entità, mi risulta strano il cambiamento che ha avuto. Per giunta Buzzi fa parte di Aapresid (Associazione Argentina per la semina del suolo –di cui fanno parte tutte le grandi imprese del settore, incluse le produttrici di semi e l’agrochimica) che è quella che ha più da guadagnare da questo modello e che è apparsa poco in questo conflitto. Aapresid condiziona tutti e sta dalla parte dei produttori di soia, che non sono gli agricoltori. Non capisco come la Federazione Agraria dica di rappresentare i piccoli produttori e poi faccia parte dell’Aapresid. È strano, non si capisce.

E il ruolo del governo?

Le ritenute potrebbero essere un freno all’espansione della soia, però non sono la soluzione davanti ad un fenomeno tanto aggressivo. La soluzione deve essere radicale e a lunga scadenza. Chiaro che la tentazione del governo è grande, la soia dà buoni profitti. Non ci sono soluzioni semplici e a breve termine per un modello che butta fuori i contadini delle sue terre e, che per mezzo dei diserbanti, inquina l'acqua, la terra e la gente.




eBook - Il Mondo secondo Monsanto
Dalla diossina agli OGM: storia di una multinazionale che vi vuole bene
€ 9.3

Il mondo secondo Monsanto deve girare in questo modo e così ogni informazione viene ostacolata. In Italia la situazione è grave in quanto è lo Stato dove si usa in maggioranza il glifosato.

Si dice che la verità rende liberi, oggi però la verità viene nascosta sia dai mass media sia dalle varie istituzioni perciò è nostro dovere fare ricerca personale se non vogliamo soccombere. Chi è al potere non ama il genere umano e sta facendo di tutto per distruggerlo. Dobbiamo imparare ad amare noi stessi e chi ci circonda. 





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