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TROPPI LUPI TRAVESTITI DA AGNELLI O ANGELI: GINO STRADA IL LOTTATORE CONTRO EBOLA

Seguendo ciò che è scritto nel libro a cui la maggioranza degli italiani, e non solo, seguono c'è scritto che sarebbe arrivato il tempo in cui sulla Terra sarebbero stati tanti coloro che agli occhi sarebbero apparsi buoni e docili come agnelli e angeli , però, dietro sarebbero stati lupi famelici. 
Ultimamente tanti si presentano come salvatori, come filantropi con il viso angelico che maschera ben altro. In facebook ho letto un post, ora non ricordo più di chi, che pubblicava il passato di Strada. Non ho resistito e l'ho proposto in diverse community in quanto era scioccante ciò che si leggeva. Mai avrei detto che i trascorsi di questo grande filantropo che ha ricevuto anche un Premio Nobel alternativo. Il 30 novembre a Stoccolma ha ricevuto il Premio Right Livelihood per onorare il suo grande impegno di aiuto alle persone sofferenti nel Mondo.

Vogliamo un po' vedere chi è costui che ha ricevuto questo riconoscimento? Ho deciso di indagare in quanto mi sto rendendo conto che il volgo è sempre più manipolato ed informato solo su avvenimenti e situazioni consone al Vecchio Ordine Mondiale.
Si parla di Nuovo Ordine Mondiale, nuovo perché soppianterà il Vecchio  quindi, per lungo tempo siamo stati sotto un Ordine Mondiale che ha deciso di cambiare d'abito esteriore ma che manterrà sempre gli stessi giostrai se non saranno i singoli uomini uniti a entrare in scena finalmente da protagonisti. Mi auspico che accada ciò se no il futuro sarà per una parte triste, molto triste. 


GINO STRADA E LA SUA GIOVINEZZA:

C'è uno strano caso di "silenzio stampa" in questo nostro grande paese: quello riguardante il passato violento del dottor Gino Strada. Il pacifista, la colomba, l'uomo che ama il bene e fa del bene, il missionario laico che va in soccorso degli oppressi, colui che predica col ramoscello d'ulivo in bocca, è lo stesso che faceva da "luogotenente" - insieme al futuro odontoiatra Leghissa - a Luca Cafiero il famigerato capo del servizio d'ordine del famigerato Movimento Studentesco del l'Università Statale di Milano, quello dei terribili e mai dimenticati "katanghesi". Sì, è proprio lui: il "pacifista" Gino Strada, colui che oggi dà dei "delinquenti politici" agli esponenti della casa della Libertà e dei DS che non vogliono soggiacere ai suoi diktat di aspirante leader politico che sogna un seggio in Parlamento. Per l'esattezza Strada, insieme a Leghissa, era il capo del servizio d'ordine di Medicina e Scienze e il suo gruppo o squadra aveva questo inequivocabile nome: "Lenin". Rispetto ai capi degli altri servizi d'ordine - ad esempio Mario Martucci per la Bocconi e il suo gruppo "Stalin", o Franco Origoni per la squadra di Architettura, o Roberto Tuminelli, l'erede delle famose scuole private per il recupero-anni, alla guida del gruppo "Dimitroff", il bulgaro segretario della Terza Internazionale accusato da Hitler di aver incendiato il Reichstag - il gruppo guidato da Strada si distingueva per la più cieca obbedienza e fedeltà a quel fior di democratico e di amante dei diritti civili che rispondeva al nome di Luca Cafiero, capo supremo di tutti i Servizi d'Ordine e poi divenuto deputato del PCI, candidato a Napoli, dove super addirittura in fatto di preferenze l'on. Giorgio Napolitano. Ora Cafiero è ritornato a fare il docente universitario alla facoltà di Filosofia della Statale. Al comando generale e assoluto di Cafiero c'erano i gruppi "Stalin", "Dimitroff" e tanti altri - ciascuno dei quali aveva uno o più sotto-capi -, ma era il "Lenin" di Gino Strada che si distingueva per la prontezza e la capacità di intervento laddove ce ne fosse stato bisogno.
In sostanza, ancora ben lontano dallo scoprire il suo attuale animo pacifista, Gino Strada era uno degli uomini di punta di quel Movimento dichiaratamente marxista-leninista-stalinista-maoista che aveva i suoi uomini guida in Mario Capanna, Salvatore "Turi" Toscano e Luca Cafiero. I milanesi, e non solo loro, ricordano benissimo quegli anni, e soprattutto quei sabati di violenza, di scontri, di disordini. Ma ora nessuno dice loro che ad accendere quelle scintille c'era anche l'odierno "predicatore" Gino Strada.
Solo che allora non aveva dimestichezza con le colombe bianche, le bandiere multicolori, il rispetto altrui, il ramoscello d'ulivo.
Ma era molto di più avvezzo ai seguenti segni identificativi: l'eskimo, il casco da combattimento, e l'obbligo di portare con sé, 24 ore su 24, le "caramelle": cioè due sassi nelle tasche e soprattutto "la penna", cioè la famosa Hazet 36 cromata, una chiave inglese d'acciaio lunga quasi mezzo metro nascosta sotto l'eskimo o nelle tasche del loden. Alla "penna" - si usava tale termine durante le telefonate per evitare problemi con le intercettazioni - si era arrivati partendo dalla "stagetta" (i manici di piccone che avevano il difetto di spezzarsi al contatto col cranio da colpire), dalle mazze con avvitato un bullone sulla sommità per fare più male, e dai tondini di ferro usati per armare il cemento, ma anch'essi non adatti poiché si piegavano. I katanghesi e il loro servizio
d'ordine, Gino Strada in testa, erano arrivati a questa scelta finale in fatto di armamentario, su esplicita indicazione del loro collegio di difesa che allineava nomi oggi famosissimi come quello di Gaetano Pecorella, Marco Janni, Gigi Mariani, insieme ad altre decine di futuri principi del foro, mentre sul fronte dei "Magistrati Democratici" spiccava la figura di Edmondo Bruti Liberati.
Il "collegio di difesa" aveva dato istruzioni ben precise in caso di arresti e processi: "Negare sempre l'evidenza", anche in caso di fotografie o filmati inequivocabili, definire come "strumento di lavoro" la scoperta eventuale della chiave inglese. Sarebbe stato difficile giustificare come tale un manico da piccone o un tondino di ferro, facilmente considerabili e catalogabili come "arma impropria", mentre diventata più facile con la chiave inglese. "Dite che stavate andando a riparare il bagno della nonna o che vi serviva per sistemare l'auto di vostro padre", poteva essere una delle indicazioni difensive consigliate in caso di bisogno.
"Pacifici ma mai pacifisti" era uno degli slogan ideati da Mario Capanna, ed è strano dunque che oggi Gino Strada si definisca proprio "pacifista". Comunque - a parte la canzoncina ritmata con cui si caricavano prima degli scontri (kata-kata-katanga) - essi pronunciavano ad alta voce ben altri slogan di quelli di oggi e perseguivano ben altri obiettivi. E i loro avversari non erano solo i Tommaso Staiti sul fronte della destra, ma anche i "compagni" di Avanguardia Operaia (molti dei quali oggi sono esponenti dei Verdi), Lotta Continua (dei Sofri, Mario Deaglio, Gad Lerner, apprezzato radiocronista dai microfoni di Radio Popolare incaricato di dare le istruzioni in diretta sulle vie da evitare e sulle strade di fuga in cui fuggire) e Lotta Comunista (memorabile e indimenticabile uno scontro di inaudita violenza) e perfino coi primi gruppi di Comunione & Liberazione. Anche quelli di sinistra erano i "nemici" di Strada al pari di Tom Staiti e dei suoi. Non c'è bisogno di scomodare la memoria del prefetto Mazza e del suo famoso rapporto, la cui rispondenza alla verità venne riconosciuta solo molti anni dopo, per affermare che il servizio d'ordine del Movimento Studentesco era uno dei corpi più militarizzati, una autentica banda armata che incuteva terrore e seminava odio in quegli anni.
Si trattava di una autentica falange macedone di 300-500 persone, (Strada e Leghissa ne guidavano una cinquantina), che non arretravano di un millimetro nemmeno di fronte agli scudi della polizia in assetto da combattimento. Semmai, purtroppo avveniva talvolta il contrario. Unico aspetto positivo è che, a differenza di Lotta Continua, l'MS non ha prodotto successivi passaggi al terrorismo. Anche se bisognerebbe riaprire le pagine del delitto Franceschi alla Bocconi e sarebbe ora che la coscienza di qualcuno che conosce la verità finalmente si aprisse. Che si trattasse di un corpo militarizzato, in tutti i sensi, strumenti di violenza compresi, è fuor di dubbio. Così come è indubitabile la autentica ed elevata ferocia che caratterizzava quei gruppi che attaccavano deliberatamente la polizia come quando si tratt di arrivare alla Bocconi per conquistare il diritto dei lavoratori ad avere le aule per i loro corsi serali. E non possono certo essere le attuali conversioni dei Sergio Cusani, degli Alessandro Dalai, dei Gino Strada, degli Ugo Volli (considerato, senza ritengno alcuno, "l'erede di Umberto Eco") o degli Ugo Vallardi (al vertice del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera) a far dimenticare quegli anni, quelle violenze, e quelle "squadre di propaganda" di cui faceva parte anche un certo Sergio Cofferati, in qualità di studente-lavoratore della Pirelli. Qualcuno, quando incrocia il dottor Gino Strada in qualche talk-show televisivo, vuole provare a ricordargli se ha qualche ricordo di quei giorni, di quegli scontri, di quelle spranghe, di quei ragazzi (poliziotti o studenti) rimasti sul selciato? Che bello sarebbe poterglielo chiedere al dottor Gino Strada se rinnega il suo passato e come si concilia col suo presente.
E poi, soprattutto: quale titolo ha costui per poter definire "delinquenti politici" gli altri?

Alcuni hanno già letto questo pezzo di Gigi Moncalvo dal sito inpartibusinfidelium.il cannocchiale

Gino Strada in questi anni è stato in prima linea nella lotta contro l'Ebola un'epidemia dove sono morte moltissime persone.

Non so se sia meglio prtire parlando della verità nascosta su quest'epidemia o su quanto ha guadagnato il filantropo in questione con la sua attività umanitaria. 

Per onorare le vittime che oggi non sono più tra noi che hanno tentato di divulgare l'ennesima truffa morale e materiale di questo Governo Mondiale che vuole diventare Nuovo Ordine parto dalla verità su Ebola.

andate su questo link e cercate il brevetto su Ebola metto la pagina di ricerca perché ho visto che poi i collegamenti diretti vengono cancellati da un diavoletto dispettoso che sicuramente non vuole far sapere quindi cerco di bypassarlo in questo modo il PDF che ho copiato è della prima voce della lista di proposte di ricerca:


Dal sito Mednat
Sai Chi era questo Signore ? Morto sull’aereo Abbattuto In Ucraina, Investigava su Ebola - Strana Coincidenza !
Si chiamava Glenn Thomas,consulente OMS, esperto in Ebola, stava portando alla luce molti ”segreti”del virus, e' morto in Ucraina sull’aereo abbattuto.
Coincidenza ? Forse è lui, molte vite abbattute per una sola, ECCO CHI DOVEVA MORIRE…
Glenn Thomas, autorevole consulente dell’OMS a Ginevra, esperto in AIDS e, soprattutto, in Virus Ebola, era a bordo del Boeing 777 della Malaysia Airlines abbattuto ai confini tra l’Ucraina e la Russia.
Glenn Thomas era anche il coordinatore dei media ed era coinvolto nelle inchieste che stavano portando alla luce le controverse operazioni di sperimentazione di virus Ebola nel laboratorio di armi biologiche presso l’ospedale di Kenema.
Ora che questo laboratorio è stato chiuso per volontà del Governo della Sierra Leone, emergono ulteriori particolari in merito agli interessi che nascosti dietro la sua gestione.
Bill e Melinda Gates hanno connessioni con i laboratori di armi biologiche situati a Kenema, epicentro dell’epidemia di Ebola sviluppatasi dall’ospedale dove erano in corso trial clinici sugli esseri umani per lo sviluppo del relativo vaccino, e ora, a seguito dell’avvio di un’indagine informale, emerge il nome di George Soros che, tramite la sua Fondazione, finanzia lo stesso laboratorio di armi biologiche.
Glenn Thomas era a conoscenza di prove concrete che dimostravano come il laboratorio aveva manipolato diagnosi positiveper Ebola (per conto della Tulane University) al fine di giustificare un trattamento sanitario coercitivo alla popolazione e sottoporla al trattamento sperimentale del vaccino che, in realtàtrasmetteva loro Ebola.
Glenn Thomas aveva rifiutano di andare avanti con il cover up, a differenza di taluni che lavorano al nostro Istituto Superiore di Sanità e sono adesso ben sono consapevoli che Glenn Thomas è stato assassinato. I canali ufficiali dei media non hanno mai riportato una sola notizia in merito alla presenza del laboratorio di armi biologiche a Kenema, men che meno la disposizione di chiusura, né l’ordine di interrompere la sperimentazione di Ebola da parte della Tulane University.
Quindi, quali altri canali ci sono rimasti perché queste informazioni diventino di pubblico dominio, e siano diffuse attraverso le reti sociali, se anche l’OMS e le istituzioni sanitarie evitano di rilasciare informazioni e di agire ?
Il miliardario George Soros, attraverso la Fondazione Soros Open Society, per molti anni ha attuato “investimenti significativi“ nel “triangolo della morte Ebola” della Sierra Leone, Liberia e Guinea. Pertanto,George Soros aveva un movente per uccidere il portavoce OMS Glenn Thomas per fermare la diffusione di notizie attraverso i canali ufficiali che l’epidemia di Ebola è stata orchestrata a tavolino in un laboratorio di armi biologiche.
L’Olanda è un paese frastornato dalla rabbia e dall’impossibilità di spiegare le ragioni del disastro, a tal punto da avanzare una indagine per crimini di guerra.
Ancor più disorientato è il suo Primo Ministro che, dopo aver chiesto di rimpatriare 40 corpi delle vittime MH17, afferma che “le rimanenti 200 vittime saranno rimpatriate in treno“. Ma se gli olandesi erano solo in 193, da dove saltano fuori tutti gli altri ?
In merito al treno che trasporta i corpi delle rimanenti vittime, restano altrettante colossali incongruenze sui numeri riferiti dalle diverse fonti: gli esperti internazionali parlano di 282 corpi mentre Kiev riferisce che nei 5 vagoni refrigerati vi sono 252 corpi. Queste cifre fanno ulteriormente a cazzotti con la lista ufficiale dei 298 passeggeri
In tutto questo marasma è particolarmente interessante il totale silenzio dei media ufficiali in merito alla notizia della chiusura del laboratorio di Kenema pubblicata sulla pagina Facebook del Ministero della Salute della Sierra Leone.Fonte : http://informare.over-blog.it/2014/08/alla-fine-si-e-capito-chi-c-era-sull-aereo-malaysian.html
FONTE: Sai chi era questo signore ? Morto sull’aereo abbattuto in Ucraina,investigava sull’EbolaStrana coincidenza !
Con i vaccini hanno propagato nel mondo non solo Ebola, Aids ma altre malattie poi chiamate impropriamente epidemie....


Sull'aereo della Malaysian 

ECCO CHI DOVEVA MORIRE...



Glenn Thomas, autorevole consulente dell’OMS a Ginevra, esperto in AIDS e, soprattutto, in Virus Ebola, era a bordo del Boeing 777 della Malaysia Airlines abbattuto ai confini tra l’Ucraina e la Russia.
Glenn Thomas era anche il coordinatore dei media ed era coinvolto nelle inchieste che stavano portando alla luce le controverse operazioni di sperimentazione di virus Ebola nel laboratorio di armi biologiche presso l’ospedale di Kenema. Ora che questo laboratorio è stato chiuso per volontà del Governo della Sierra Leone, emergono ulteriori particolari in merito agli interessi che nascosti dietro la sua gestione.
Bill e Melinda Gates hanno connessioni con i laboratori di armi biologiche situati a Kenema, epicentro dell’epidemia di Ebola sviluppatasi dall’ospedale dove erano in corso trial clinici sugli esseri umani per lo sviluppo del relativo vaccino, e ora, a seguito dell’avvio di un’indagine informale, emerge il nome di George Soros che, tramite la sua Fondazione, finanzia lo stesso laboratorio di armi biologiche.
Glenn Thomas era a conoscenza di prove concrete che dimostravano come il laboratorio aveva manipolato diagnosi positive per Ebola [per conto della Tulane University] al fine di giustificare un trattamento sanitario coercitivo alla popolazione e sottoporla al trattamento sperimentale del vaccino che, in realtà, trasmetteva loro Ebola. Glenn Thomas aveva rifiutano di andare avanti con ilcover up, a differenza di taluni che lavorano al nostro Istituto Superiore di Sanità e sono adesso ben sono consapevoli che Glenn Thomas è stato assassinato.
I canali ufficiali dei media non hanno mai riportato una sola notizia in merito alla presenza del laboratorio di armi biologiche a Kenema, men che meno la disposizione di chiusura, né l’ordine di interrompere la sperimentazione di Ebola da parte della Tulane University. Quindi, quali altri canali ci sono rimasti perché queste informazioni diventino di pubblico dominio, e siano diffuse attraverso le reti sociali, se anche l’OMS e le istituzioni sanitarie evitano di rilasciare informazioni e di agire?
Il miliardario George Soros, attraverso la Fondazione Soros Open Society, per molti anni ha attuato“investimenti significativi“ nel “triangolo della morte Ebola” della Sierra Leone, Liberia e Guinea. Pertanto,George Soros avevaun movente per uccidere il portavoce OMS Glenn Thomas per fermare la diffusione di notizie attraverso i canali ufficiali che l’epidemia di Ebola è stata orchestrata a tavolino in un laboratorio di armi biologiche
L’Olanda è un paese frastornato dalla rabbia e dall’impossibilità di spiegare le ragioni del disastro, a tal punto da avanzare una indagine per crimini di guerra. Ancor più disorientato è il suo Primo Ministro che, dopo aver chiesto di rimpatriare 40 corpi delle vittime MH17, afferma che “le rimanenti 200 vittime saranno rimpatriate in treno“. Ma se gli olandesi erano solo in 193, da dove saltano fuori tutti gli altri?
In merito al treno che trasporta i corpi delle rimanenti vittime, restano altrettante colossali incongruenze sui numeri riferiti dalle diverse fonti: gli esperti internazionali parlano di 282 corpi mentre Kiev riferisce che nei 5 vagoni refrigerati vi sono 252 corpi. Queste cifre fanno ulteriormente a cazzotti con la lista ufficiale dei 298 passeggeri.
In tutto questo marasma è particolarmente interessante il totale silenzio dei media ufficiali in merito alla notizia della chiusura del laboratorio di Kenema pubblicata sulla pagina Facebook del Ministero della Salute della Sierra Leone.


Per approfondire questo discorso vi invito a leggere questo post 

Strada ricordo che è stato in prima linea con Ebola volete dirmi che non sa nulla? Non so perché ma a me sorgono grandi dubbi, comunque, ecco un post di imolaoggi.it

Un'associazione umanitaria che fattura come una multinazionale

Emergency, l’associazione umanitaria che fattura come una multinazionale

gino-strada
Quali sono le differenze tra una “multinazionale dell’aiuto” con fini di lucro e una meritoria organizzazione volontaria? Il fatturato, il marketing, le operazioni finanziarie, gli stipendi. Si presume.
Non compete ad un blog stabilire se Emergency sia una multinazionale o un’associazione umanitaria. Però si possono pubblicare dati, lasciando che sia il lettore a farsi un’idea.
Osservando il bilancio di Emergency pubblicato il 31 dicembre 2009 e relativo all’anno 2009, l’ultimo disponibile, si può notare come da donazioni, contributi e proventi da operazioni di raccolta fondi siano stati racimolati 22.757.236 euro. Nel 2008 erano 15.328.321. Anche negli anni passati le cifre sono state ragguardevoli: i finanziamenti derivanti da persone fisiche, persone giuridiche, enti locali, fondazioni bancarie, fondi esteri, gadget, donazioni natalizie oscillavano tra i 17 milioni di euro del 2004 e i 13 milioni di euro del 2005.
I bilanci sono pubblicati per legge, quindi non si può nascondere nulla.
Proprio per questo Emergency non può insabbiare attività finanziarie con banche e società di credito che stonano con l’intento umanitario sbandierato dal filantropo Gino Strada. Scegliamo un bilancio “curioso”, quello del 2005, soprattutto perché arricchito da un rapporto esaustivo.
In tale rapporto appare scritto: «Gli interessi attivi bancari e su titoli da reddito fisso, al netto delle ritenute fiscali, sui depositi bancari ammontano a 252.616 euro. Tutti gli oneri e i proventi derivanti dalla gestione finanziaria derivano dalla gestione ordinaria e non da operazioni finanziarie speculative o di investimento, salvo che per la parte relativa a: contratti pronti contro termine in corso o conclusi riferiti a titoli a reddito fisso e con scadenze a breve; investimento in fondo comune relativo a titoli a reddito fisso».
I “contratti pronto contro termine” altro non sono che operazioni finanziarie speculative. Funziona così: Emergency, ossia il risparmiatore, acquista obbligazioni per poi rivenderle ad una banca che si impegna a riacquistarle ad una data ed un prezzo prefissati.
Un modo per fare soldi senza buttarsi in operazioni a lungo termine. Ed Emergency è riuscita nell’intento: 1.966.167 euro il ricavato nel 2005, ma ben 8.466.376 euro nel 2004. Inutile dire che per investire in operazioni finanziarie il cui rendimento non è poi così sicuro, bisogna avere una congrua liquidità. Ed Emergency ce l’ha, anche perché come Onlus gode di agevolazioni fiscali notevoli. E vanta crediti persino tra i ministeri.
Altra stranezza del bilancio 2005: gli stipendi generosi elargiti al personale non appartenente all’organizzazione. Una vera anomalia per una Ong. Sono stati ben 4.048.528 gli euro spesi per pagare il personale non dipendente. Dal rapporto si scopre che: «L’associazione alla data di chiusura del bilancio contava 46 addetti retribuiti, di cui 29 inquadrati come lavoratori dipendenti e 17 come collaboratori a progetto». Ciò dovrebbe voler dire che gli oltre 4 milioni di euro riservati al personale non dipendente sono finiti nelle tasche dei 17 “collaboratori a progetto”, altre spiegazioni non vi sono. Mediamente 238.148 euro a testa, quasi ventimila al mese. Come si giustificano cifre così alte? Quali mansioni avevano queste persone? Buio totale. Il personale dipendente si è invece dovuto “accontentare” di 602.198 euro da dividere per 29.
Abbiamo parlato anche di marketing. Le maglie, i diari, i cappellini, gli zaini e le spille con il caratteristico marchio “E” di Emergency fanno il giro dell’Italia e non solo. Ovviamente vengono venduti, non regalati. Nulla di grave, anche se stride con la logica umanitaria e no profit. Tuttavia è assurdo che nel 2005 Emergency abbia speso solo 612.557 euro nell’acquisto di medicinali e materiale sanitario destinato alle missioni operative, e ben 1.453.199 euro, ossia più del doppio, in materiale destinato alle operazioni di raccolta fondi. Ossia, per l’appunto, cappellini, maglie, spille e gadgets vari. Eppure per “aiutare le vittime delle mine anti-uomo” un medicinale dovrebbe essere più importante di un cappellino con la “E”.
A proposito di vittime di guerra: se è vero che il motto dei medici senza frontiere è “Life support for civilian war victims”, curiosando nei bilanci si può scoprire come la guerra rappresenti in realtà lo scenario meno importante per l’organizzazione. O perlomeno così sembra.
«Nel 2005 l’ospedale “Ilaria Alpi” di Battambang ha registrato un ulteriore aumento del numero dei ricoveri e degli interventi chirurgici dovuto, in particolare, all’elevato numero di incidenti stradali. Per il 2006 è stato preventivato l’acquisto di un’ambulanza per il trasporto gratuito all’ospedale delle vittime di incidenti. L’emergenza dei ricoveri per incidente stradale ha portato alla decisione di incrementare, nel corso del 2006, la dotazione delle apparecchiature radiologiche dell’ospedale. Dopo la stagione delle piogge, l’ospedale è stato completamente imbiancato, esternamente e internamente». Succede in Cambogia. Aiutare le vittime di incidenti stradali è buona azione, ma contrasta con l’immagine pacifista e anti-guerra che Emergency si è costruita. E grazie alla quale raccoglie fondi.
Gli esempi si sprecano: nell’ospedale di Anabah, in Afghanistan, su 2.598 persone ricoverate in chirurgia, solo 108 lo sono state per cause di guerra; nell’ambulatorio chirurgico solo 87 su un totale di 9.914 visite.
In una Sierra Leone devastata da una guerra civile che dal 1991 al 2001 ha provocato più di 50.000 vittime, Emergency ha pensato bene di iniziare nel 2005 un «programma specifico per il trattamento chirurgico delle lesioni all’esofago, causate dall’ingestione accidentale di soda caustica utilizzata per fare il sapone in casa».
Encomiabile anche questo, ma non sarebbe meglio che coloro che decidono di donare fondi ad Emergency fossero al corrente delle reali attività dell’organizzazione? La disintossicazione da soda caustica in Sierra Leone, se pubblicizzata, probabilmente attirerebbe meno donazioni dello slogan “Aiutiamo i bambini vittime delle mine anti-uomo”, ma ogni privato cittadino dovrebbe avere il diritto di sapere che fine facciano realmente i suoi soldi.
Qui i bilanci di Emergency  >> http://www.emergency.it/bilancio.html
fonte qelsi

Come ha scritto l'autore decidete voi cosa ritenere giusto alla nascita ci hanno dotato di intelligenza, usando questa dote sentiamo con la mente unita al cuore la verità e quindi iniziamo a fare ricerca forse così motli nodi verranno al pettine e la via d'uscita potrà diventare maggiormente reale.
Grazie per l'attenzione dedicatami


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