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IL RINASCIMENTO-PARTE SECONDA SALUTE E BELLEZZA

Questo è un dipinto di Giovanni Bellini (1430-1516), "Giovane donna al suo toilette" Moliére nella commedia "Preziose ridicole", scritta nel 1659 scrive: "... Troppo imbellettate, vedo solo ovunque chiare d'uovo, latte virginale e  mille bazzecole che  non conosco affatto..." Per chi ama l'opera ecco di seguito l'opera di questa commedia di Moliére,  di Arturo Rossato. La prima esecuzione avvenne presso il teatro La Scala di Milano nel 1929, sotto la direzione del maestro Arturo Toscanini. Dal XVI secolo il secondo sesso diventa il gentil sesso e la donna diventa il centro delle celebrazioni. Il canone del dolce stil novo lascia il passo ad una nuova concezione dove la donna non è più angelizzata,  era, infatti, più vicina all'immagine della Vergine. Nel Seicento diviene una creatura procace e dalle forme generose con una punta di malizia ed erotismo nel suo sguardo, una Venere. I canoni di bellezza muliebre di

IL RINASCIMENTO-PARTE PRIMA LA CASA

Se prima di leggere questa mia proposta desiderate una rinfrescata più approfondita riguardo a questo periodo,  vi rimando a Wikipedia . Dal mio canto ricordo, in breve, che si indica un'epoca storica che abbraccia la seconda metà del Quattrocento fino alla prima parte del Cinquecento. Si può dire che termina il Medioevo e la società è in cammino verso il mondo moderno con una rinascita (da qui Rinascimento) della cultura europea nei vari ambiti: lettere, arte, musica, architettura, scienza, filosofia, diritto... Parlando di Rinascimento non ci si può esimere dall'Umanesimo che è stato fonte imprescindibile. Il fatto che nell'umanesimo l'uomo diventa il centro dell'universo slegandolo dai dettami divini è fondamentale per dare una carica alle novità e alla ricerca. Inoltre, altro fattore notevole, in questi anni nei vari ducati , comuni italiani, per esempio, sono presenti tanti Signori, che assunsero un atteggiamento mecenatesco. Per esempio a Firenze, Lore

STREGONERIA E MAGIA IL PUNTO DI VISTA DI UN SOCIOLOGO

Qual'è il confine tra magia e stregoneria?  Vediamo il punto di vista di un sociologo. Massimo Introvigne analizzando la magia compie una distinzione tra mentalità religiosa e atteggiamento magico-superstizioso. Può accadere che sentiamo il desiderio di far divenire un bisogno realtà. L'atteggiamento della persona che ha fede,  rivolge le preghiere verso Dio partendo dal presupposto che egli risponderà in modo sovrano e libero all'invocazione, quindi può accadere che venga esaudito il nostro desiderio o anche no. Però viene accettata la libera scelta divina per fede e il credo religioso non muta.  La persona che per ottenere il cambiamento si rivolge alla magia non attende la decisione e l'operato altrui ma tenta di intervenire mediante formule magiche o pozioni. Magia è una pratica rituale che permette di condizionare la realtà esterna mediante un intervento spiritico. L'arte della magia esiste sin dai tempi più remoti i periodi di sc

IL GATTO: LA STREGA ED IL GATTO

Innanzitutto propongo on line la lettura del racconto di Edgar Allan Poe " Il gatto nero " è un racconto tratto dalla raccolta di racconti del terrore. Oramai è noto il fatto che il gatto, sopratutto quello nero, era considerato un alleato potente delle streghe. Questa credenza giunse in Europa intorno al X secolo. Il suddetto felino venne guardato male per vari motivi: lo sguardo fosforescente, il passo felpato, l'improvviso mutamento dell'umore. Oltre ad essere un alleato delle streghe a volte è stato considerato l'incarnazione del demonio e veniva usato dalle streghe  per i loro sortilegi. Purtroppo durante il medioevo questo animale finì col subire la sorte delle streghe. Per esempio a Parigi la notte di San Giovanni in presenza del re si teneva il rogo dei gatti. C'erano varie credenze in quest'epoca ad esempio si pensava che se si uccideva un gatto nero su un campo appena arato si otteneva un buon raccolto oppure seppellire dei gatti vivi

3: AMORE E ALTRI FILOSOFI

"Che cos'è l'amore?  Per trovare la risposta definitiva, filosofi, psicologi, scrittori, poeti, registi, cantanti e anche noi, uomini comuni, ci siamo posti questa domanda e ciascuno di noi ha dato una risposta differente: c'è chi vive questo sentimento in senso positivo e chi, al contrario, ha sentito questa manifestazione come un momento di debolezza umana. In questo articolo vi presento alcuni punti di vista : Però non si può parlare di amore senza prendere in considerazione un secondo quesito l'amore rientra nella sfera della razionalità oppure in quella delle passioni? Parlando di razionalità  il comportamento razionale è un comportamento che implica intenzionalità dove il prodotto è responsabile mentre le passioni, come già indica l'etimologia della parola, pati soffrire e subire, sono subite e chi agisce è soggiogato  dalle sensazioni. Nella tradizione pitagorica c'è un dualismo tra anima e corpo la prima, immortale, è la scintil

IL DEJA' VU

Vi ricordate il film Matrix? In una scena facevano vedere che il protagonista, Neo, vede per due volte un gatto nero e Trinity gli dice che è un déjà vu. La sensazione di aver già visto un'immagine o di aver già vissuto in precedenza un certo avvenimento rientra in un fenomeno psichico di alterazione dei ricordi. A volte può essere dovuto perché una scena simile è stata vissuta in sogno, però altre volte si ha quasi la percezione che in realtà la figura o il vissuto sia già accaduto in un momento passato. Le spiegazioni che sono state date vanno dall'alterazione temporanea delle funzioni cognitive di riconoscimento alla forma patologica, se questi fenomeni sono cronici. Infatti se accade troppo spesso questa situazione allora sono presenti patologie del lobo temporale che impedisce la consapevolezza della memoria. I bambini sembrano immuni a questi eventi perché non hanno ancora raggiunto un certo sviluppo a livello cerebrale. Come afferma il Dottor Brow

PESTE NERA TOPI RIABILITATI?

Quanti romanzi abbiamo letto che menzionavano la peste nera? Sono tantissimi, ricordo, per esempio Camus con l'omonimo romanzo. Arrivata dall'Asia nel 1300 questa epidemia si propagò per tutta l'Europa decimando la popolazione, bambini, donne, uomini, vecchi, non c'erano case e paesi dove non ci fosse almeno un morto. Venivano contagiati sia i dottori che cercavano di curare i malati, sia gli addetti allo smaltimento dei cadaveri e degli oggetti appartenuti agli infettati. Sembrava l'apocalisse, non esisteva nessun modo per cercare di salvarsi. Alcuni, i più, ricchi, tentarono la via di salvezza abbandonando le città per ritirarsi in paesini isolati ma venivano raggiunti  da questo terribile male un incubo, sembrava la fine. In quei tempi c'era tantissima ignoranza, il sapere era per pochi eletti, in mano agli uomini di fede e pochi altri, perciò tanti considerarono l'epidemia come una punizione mandata da Dio per la vita troppo depravata. I