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STORIA DEI LIBRI: PARTE PRIMA-NASCITA DELLA CARTA E DELLA SCRITTURA

LA CARTA: ORIGINI Si pensa che il nome carta provenga  dal latino  charta  che si ricollega al greco charassò, incidere, scolpire. Per i termini stranieri, paper, papel e papier, da papiro, pianta usata dal 3000 a.C dagli egizi e in seguito dai greci e dai romani. Si usava la pelle al nord , perché il clima troppo rigido non consente la crescita del papiro. In Cina, invece, impiegavano il bambù, anche se poi risultava disagevole il trasporto degli scritti, per questo veniva impiegata anche la seta.  La prima descrizione che abbiamo sulla produzione di un materiale per poter incidere risale al 105 a.C.. Degli scavi hanno portato alla luce una tomba dove dentro si trovava una gran quantità  di carta da corteccia che riportava incisa una mappa. Secondo la tradizione fu Ts'ai Lun, un eunuco di corte, a produrla per la prima volta, usando corteccia di gelso e per 500 anni circa la produzione della carta rimase confinata nella Cina. Dopo giunse, dapprima in Giappone, ed in

STORIA DEI LIBRI: I ROGHI DEI LIBRI-XX SECOLO

MONDO XX SECOLO Nel secolo appena trascorso oltre ai famosi Bucherverbrennung, descritti appena descritti, sono avvenuti vari episodi di falò dei libri. Diamo un'excursus veloce: 1958: in Italia , precisamente a Varese, sono state date alle fiamme purificatrici per oscenità le " Storielle , racconti e raccontini" del Marchese De Sade, pubblicate in una raccolta da Veronelli Luigi. 1973: in Cile dopo il colpo di Stato i militari bruciarono migliaia di libri, anche se poi, in seguito, venne detto che questo destino interessò solo 15.000 copie di "Le avventure di Miguel Littin clandestino in Cile". 1976: Argentina. Con il colpo di Stato Mendez, capo  del III Corpo dell'esercito, mette al rogo opere di Proust, Garcia Marquez, Neruda, per citare i più famosi. La scusa addotta, per questo comportamento assai poco democratico, fu :-"Perché questo materiale non continui ad ingannare i nostri figli....Nello stesso modo con cui distruggeremo con

STORIA DEI LIBRI: I ROGHI DEI LIBRI-GERMANIA

GERMANIA 1933  ED ECCOCI ARRIVATI AL PERIODO MODERNO E TROVIAMO ANCORA UN ACCADIMENTO INCRESCIOSO, PER DIRLA CON EUFEMISMO. Chiamati Bucherverbrennungen per mano dei nazisti. Un grande poeta tedesco, Heinrich Heine, vissuto a cavallo tra il 1700 e '800, disse -" là dove si bruciano i libri si finisce per bruciare anche gli uomini-". Sinceramente, adesso, mi sento quasi di dire che il pensiero di questo illustre poeta tedesco fosse quasi una premonizione nei confronti delle azioni dei suoi futuri connazionali. Volendo mettere i puntini sulle i, prima il regime nazista bruciò i libri indesiderati e poco dopo, purtroppo, sacrificò 6.000.000( scritto in numero perché fa più effetto mai, comunque, come la realtà) di persone in nome di un'ideologia che di umano non aveva proprio nulla. Questi roghi sono organizzati nel 1933 dalle autorità della Germania nazista per togliere tutti quegli scritti non conformi all'ideologia del regime. L'organizzazione s

STORIA DEI LIBRI: I ROGHI DEI LIBRI-GIROLAMO SAVONAROLA

ITALIA-FIRENZE- Siamo a Firenze, intorno al 1495, e Girolamo Savonarola, un domenicano, diventato priore di S. Marco, ebbe una forte influenza nella riforma della repubblica fiorentina, dopo la cacciata dalla città di Piero de Medici. Appoggiando Pier Antonio Soderini, riuscì a far  realizzare il governo da lui tanto amato, ossia un regime Demo-teocratico. Con questo nuovo modello venne abolito ogni lusso, e l'usura mettendo in pratica i cosiddetti roghi della vanità. Alcune opere artistiche e alcuni libri, considerati immorali, vennero dati alle fiamme nel famoso Falò delle Vanità. Tra il XV e il XVI secolo vennero compiuti in giro per il mondo vari roghi perché molti libri e molte opere furono considerati immorali ed indegni dai tribunali dell'Inquisizione. Accade in Messico per alcuni manoscritti Maya ed Aztechi e in Andalusia, dove vennero dati alle fiamme gli scritti arabi. Vennero esclusi i libri di medicina e storia.  Savonarola Girolamo

STORIA DEI LIBRI: I ROGHI DEI LIBRI-ALESSANDRIA D'EGITTO

ALESSANDRIA Molti di noi hanno sentito parlare di questo tempio della cultura. La biblioteca venne istituita subito dopo la fondazione della città e risale all'incirca all'inizio del III secolo a.C.. Una leggenda racconta che tutti coloro che giungevano ad Alessandria, dovevano consegnare gli scritti in loro possesso perché così venivano copiati. Era la più grande e completa biblioteca dell'epoca e molti studiosi vi si recavano. Faceva parte del Museion, "Dimora delle Muse", l'anticipazione delle Università. Quando bruciò, tutto il sapere in essa contenuto andò perso. Dalla sua scomparsa sono trascorsi due millenni e nel 2002, sia la biblioteca, sia il centro culturale sono stati ricostruiti e aperti al pubblico. Oggi la biblioteca di Alessandria è un'opera architettonica di avanzata tecnologia ma che evoca lo splendore dell'antica  tolemaica. Possiede 8 milioni di volumi e per questo è considerata la più importante biblioteca del mondo arabo.

STORIA DEI LIBRI: I ROGHI DEI LIBRI-CREMUZIO CORDO

CREMUZIO CORDO Siamo a Roma quando chi comandava era la dinastia Giulio-Claudia, tutti noi abbiamo studiato Gaio Giulio Cesare. Ebbene durante il suo impero uno storico, un certo Aulo Cremuzio Cordo, era solito stilare degli annali, ma i suoi scritti non incontrarono i favori , anzi fu incolpato di lesa maestà (crimen maiestatis). Gli veniva imputato il fatto di aver criticato il popolo, il senato di Roma e di non aver dimostrato il giusto rispetto nei confronti di Augusto e di Cesare. In senato davanti a Tiberio, Cremuzio tentò di difendersi e difendere la sua opera ma invano. Capendo che sarebbe, comunque, stato condannato, preferì lasciarsi morire di fame. Il Senato decretò di bruciare tutti i suoi scritti. Solo più tardi, con Caligola, gli Annales di Cremuzio, vennero ripubblicati. Oggi ci rimangono solo pochi frammenti.

STORIA DEI LIBRI: I ROGHI DEI LIBRI-CINA

in queste pagine Vi racconto dei ROGHI DEI LIBRI. L'uomo da sempre compie atti di questo tipo e, generalmente, quando è in atto un cambiamento. Mi domando ma prima o poi matureremo? CINA Il primo rogo di libri è stato compiuto in Cina per il volere dell'imperatore Qin Shi Huang, dietro consiglio del suo ministro Li Si. Avvenne nel 213 a.C. Poiché' i testi potevano minare il suo potere venne presa la decisione di bruciarli. Purtroppo l'imperatore non si fermò con questo atto; egli, infatti, condannò alla sepoltura, ma da vivi, 460 intellettuali confuciani che si opponevano al suo volere. Salvò solo gli scritti di carattere scientifico e tecnico. Purtroppo subirono, più avanti, la stessa sorte perché durante le rivolte contro il successore venne bruciato l'archivio imperiale. Di Qin Shi Huang si sa che è stato colui che ha iniziato l'opera della muraglia cinese e il committente dell'imponente esercito di terracotta. In questa epoca i cines