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AGLI INIZI DEI TEMPI

Da quando l'uomo è comparso ha sentito il bisogno di un riparo.  In questa sezione racconto la storia delle nostre case, come si sono evolute e i tipi di arredamento. Quando sarà possibile unirò anche dei video. Anche nella preistoria gli uomini si sono avvalsi dei ripari, certo non erano le case di oggi, con tutti i comfort, ma, comunque, sempre utili per potersi riscaldare e rifugiarsi durante la notte. Poiché non hanno ancora iniziato l'attività agricola, per sopravvivere l'uomo segue gli animali e perciò conduce un'esistenza nomade. Ovviamente risulta difficoltoso avere una casa e così usa le grotte naturali, gli anfratti, delle buche o, in mancanza dei ripari provvisori realizzati con pezzi di rami, canne e qualsiasi materiale di fortuna.. Siamo intorno all' 8500 a.C. La vita dell'uomo è semplice: come armi utilizza strumenti di legno, osso e pietra. Inizialmente questi sono allo stato grezzo, ma con il trascorrere del tempo dapprima vengono

NON SPARATE SUI NARCISI

NON SPARATE SUI NARCISI Romanzo scritto da Luigi Santucci la prima edizione è uscita nel 1971 dalla Mondadori. Luigi Santucci è considerato scrittore, romanziere, poeta e commediografo. Dalla critica è considerato il principale narratore milanese della seconda metà del Novecento. Ha conseguito la maturità classica presso l'Istituto gesuita Leone XIII, e la laurea in Lettere Moderne all'Università Cattolica di Milano, la sua tesi riguardava la letteratura infantile. Con il tempo Santucci l'ha rivisitata ed infine pubblicata dapprima con il titolo "Limiti e ragioni della Letteratura infantile" ed in seguito " La Letteratura Infantile". Benedetto Croce ne fu positivamente colpito considerandolo un lavoro acuto ed accurato. Nel romanzo l'autore presenta i problemi di una città , Milano, assediata dallo smog, dalla vita frenetica e dove i ragazzi, anche se con varie attrattive, fanno fatica a trovare una loro dimensione. Il linguaggio u

I VIAGGI NEL TEMPO

Mentre visito una nuova città, passeggiando ad esempio tra le rovine di Pompei, oppure, dentro le mura di un castello o più semplicemente quando mi reco a Venezia, visto che abito a neanche 10 km, spesso mi capita di pensare alle persone che vi hanno abitato nei secoli passati e a volte mi piacerebbe avere la possibilità di andare indietro nel tempo per provare dal vivo un'esperienza simile. Mi piacerebbe veramente tanto: un giorno ti alzi e dici oggi parto per un piccolo viaggio e mi reco indietro di uno o due secoli, stando sempre nella tua città. Ma possono esistere passaggi temporali, oppure è solo fantascienza? Si è posto questa stessa domanda anche Stephen Hawking. Chi è costui? Professore di matematica presso l'Università di Cambridge, oggi direttore della ricerca del Centro di cosmologia teorica a Cambridge e autore di molti libri.  Il libro più popolare è, senza dubbio, "Breve storia del tempo", best seller internazionale, dove aiuta

STORIA DEI LIBRI: PARTE SECONDA-DAL MANOSCRITTO ALLA STAMPA

Iniziamo parlando degli strumenti di scrittura. Penne: Al tempo delle tavolette d'argilla, i segni venivano tracciati, mentre l'argilla era ancora morbida, usando una canna appuntita. Se si usavano tavolette di cera si adoperava una stilo di ferro o di osso con una punta da una parte e dall'altra una spatola utile per cancellare. Con il papiro si impiegava il " calamus ", una canna tagliata in punta in modo obliquo o diritto così da ottenere una scrittura più o meno sottile, un po' come con i pennarelli oggi. La penna d'oca è stata introdotta intorno al VI secolo. Inchiostro: la miscela originale, acqua, nerofumo e gomma, era già conosciuta dagli antichi greci ma venne perfezionata dai monaci del medioevo inserendo il minio ( ossido salino di piombo di colore rosso), da qui deriva il termine miniatura. Le miniature: in un manoscritto, sono le lettere iniziali decorate dei capitoli. Tradizionalmente erano di colore rosso con impiego del

STORIA DEI LIBRI: PARTE PRIMA-NASCITA DELLA CARTA E DELLA SCRITTURA

LA CARTA: ORIGINI Si pensa che il nome carta provenga  dal latino  charta  che si ricollega al greco charassò, incidere, scolpire. Per i termini stranieri, paper, papel e papier, da papiro, pianta usata dal 3000 a.C dagli egizi e in seguito dai greci e dai romani. Si usava la pelle al nord , perché il clima troppo rigido non consente la crescita del papiro. In Cina, invece, impiegavano il bambù, anche se poi risultava disagevole il trasporto degli scritti, per questo veniva impiegata anche la seta.  La prima descrizione che abbiamo sulla produzione di un materiale per poter incidere risale al 105 a.C.. Degli scavi hanno portato alla luce una tomba dove dentro si trovava una gran quantità  di carta da corteccia che riportava incisa una mappa. Secondo la tradizione fu Ts'ai Lun, un eunuco di corte, a produrla per la prima volta, usando corteccia di gelso e per 500 anni circa la produzione della carta rimase confinata nella Cina. Dopo giunse, dapprima in Giappone, ed in

STORIA DEI LIBRI: I ROGHI DEI LIBRI-XX SECOLO

MONDO XX SECOLO Nel secolo appena trascorso oltre ai famosi Bucherverbrennung, descritti appena descritti, sono avvenuti vari episodi di falò dei libri. Diamo un'excursus veloce: 1958: in Italia , precisamente a Varese, sono state date alle fiamme purificatrici per oscenità le " Storielle , racconti e raccontini" del Marchese De Sade, pubblicate in una raccolta da Veronelli Luigi. 1973: in Cile dopo il colpo di Stato i militari bruciarono migliaia di libri, anche se poi, in seguito, venne detto che questo destino interessò solo 15.000 copie di "Le avventure di Miguel Littin clandestino in Cile". 1976: Argentina. Con il colpo di Stato Mendez, capo  del III Corpo dell'esercito, mette al rogo opere di Proust, Garcia Marquez, Neruda, per citare i più famosi. La scusa addotta, per questo comportamento assai poco democratico, fu :-"Perché questo materiale non continui ad ingannare i nostri figli....Nello stesso modo con cui distruggeremo con

STORIA DEI LIBRI: I ROGHI DEI LIBRI-GERMANIA

GERMANIA 1933  ED ECCOCI ARRIVATI AL PERIODO MODERNO E TROVIAMO ANCORA UN ACCADIMENTO INCRESCIOSO, PER DIRLA CON EUFEMISMO. Chiamati Bucherverbrennungen per mano dei nazisti. Un grande poeta tedesco, Heinrich Heine, vissuto a cavallo tra il 1700 e '800, disse -" là dove si bruciano i libri si finisce per bruciare anche gli uomini-". Sinceramente, adesso, mi sento quasi di dire che il pensiero di questo illustre poeta tedesco fosse quasi una premonizione nei confronti delle azioni dei suoi futuri connazionali. Volendo mettere i puntini sulle i, prima il regime nazista bruciò i libri indesiderati e poco dopo, purtroppo, sacrificò 6.000.000( scritto in numero perché fa più effetto mai, comunque, come la realtà) di persone in nome di un'ideologia che di umano non aveva proprio nulla. Questi roghi sono organizzati nel 1933 dalle autorità della Germania nazista per togliere tutti quegli scritti non conformi all'ideologia del regime. L'organizzazione s