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Visualizzazione dei post con l'etichetta ZONA NARRATIVA

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO: (15° EPISODIO) GERUSALEMME

Il sole al tramonto faceva brillare l'intera città come se si fosse tutta ricoperta di una patina d'oro. Era uno spettacolo da mozzare il fiato, pensò Sara  mentre era sulla terrazza ad ammirare il panorama. Che città affascinante, crocevia di religioni e culture, nodo e snodo dell'umanità. Durante la giornata, dopo aver procurato ed organizzato insieme ai suoi compagni di avventura tutto il materiale,  decise di fare la classica turista.   Mentre Sara declamava informazioni su questa città cosmopolita, Carlo insieme a Luca sembravano  molto più interessati ad ammirare le bellezze locali annuendo o storcendo il naso . Tre culture che  volte si scontrano  ed invece hanno tanto in comune vivono gomito a gomito da parecchi secoli. Gerusalemme in ebraico si dice Yerushalayim o Yerushalaim, in arabo al-Quds, la città santa. Sul nostro pianeta è l'unico posto dove le tre grandi religioni monoteiste hanno punti di unione.  Per noi cristiani e per i semiti

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO (14° EPISODIO): LA CUCINA EBRAICA

L'harira è, in realtà,  un piatto tipico della cucina marocchina. I musulmani preparano questa pietanza in occasione del Ramadan, gli ebrei marocchini in occasione dello Shabat e del Tisha B'Av, in questo di digiuno si rammenta la distruzione del Tempio. Prima di descrivere questa ricetta desidero parlare della tradizione culinaria ebraica. Parlare di una vera e propria tradizione culinaria tipica ebraica è assai arduo. Non esiste un vero piatto che accomuna tutti gli ebrei, infatti ogni comunità ha la sua tradizione. Si può affermare che ogni gruppo ha una cucina che rispecchia anche la tradizione del paese o regione in cui ha vissuto. Ricordiamo che gruppi ebraici hanno vissuto e/o vivono ancora oggi in vari Paesi e da questi hanno appreso e condiviso alcune particolarità adattandosi perciò al paese ospitante. Tra le varie cucine si nota che quella ebraico-veneziana è una tra le più ricche grazie alla peculiarità di Venezia che da sempre è protratta verso una

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO (13°EPISODIO): A CASA DI OTTO

Trascorse una buona mezz'ora di lunga attesa prima che Laura, Luca e Carlo potessero parlare con qualcuno. Finalmente, entrò nella sala un uomo. Tutti e tre si girarono e rimasero attoniti,  davanti ai loro occhi si presentò un omino piccolo calvo ma con due occhi vispissimi ed un sorriso tipico delle persone scaltre e molto furbe. Guardandolo bene, non si capiva se potesse mettere più ansia o simpatia. Era una questione di pelle, pensò fra sè Laura, comunque a lei ispirava allegria e riverenza. Le ricordava suo padre, non per la somiglianza, ma per la mimica ed il modo di fare, affabile ma rispettoso, accattivante e nello stesso tempo imperscrutabile. Rammentava che spesso con suo papà si sentiva dilaniata tra due sentimenti, forte imbarazzo ma tanto amore. Decise che si sarebbe fidata di lui. Purtroppo  Carlo e  Luca non ebbero la medesima opinione anzi, assunsero quasi un atteggiamento di sfida nei confronti di Otto. "Scusate per i modi non proprio ortodossi, ma i ra

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO (12°EPISODIO): ZECHARIA SITCHIN

Sara, scosse il capo e dopo un lungo interminabile sospiro, rispose ad Enrico: "Zecharia Sitchin? No, non ho mai sentito il suo nome chi è?" Enrico ritornò a sedersi in fianco e iniziò ad erudire l'amica anche se, in cuor suo avrebbe desiderato lasciar perdere ogni parola e trascorrere del tempo abbracciando Sara e baciandola. Anzi, ad un ceto punto provò ad immaginarsi loro due che con la più sconvolgente delle passioni si donavano uno all'altra. Sarebbe stato alquanto improbabile , si disse alla fine.  N on sapeva il motivo per cui lui non riusciva mai a concludere un accidente con qualsiasi ragazza che gli suscitasse sentimenti più profondi della "una semplice botta e via", come diceva quando si trovava tra amici nelle serate di confidenze. Odiava questo lato del suo carattere e avrebbe dato qualsiasi cosa purchè  una volta sola avesse trovato il coraggio di buttarsi a capofitto in una storia che implicasse qualcosa di più di una semplice, pura

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO (11° EPISODIO): L'ENIGMA DI MOHENJO-DARO

Sara, durante il racconto di Enrico non muoveva neanche un muscolo, era tutta assorta e attenta a non perdere nemmeno una parola. Non sapeva se era per curiosità, interesse o perché in fondo era estremamente arrabbiata con lui. Aveva deciso di non parlare fino alla fine e dopo, avrebbe preso una decisione. Enrico, intanto, continuava.   Mohenjo-Daro è una tra le città più antiche e quando venne ritrovata non si aveva ben compreso l'importanza di tale scoperta.  Risale al quarto millennio a.C. Situata sulle rive dell'Indo nell'attuale regione del Pakistan. E' un enigma per gli archeologi in quanto non riescono a capire come, nell'età del Bronzo, possa essere stata creata una città di tale dimensioni e con certe strutture. La città era divisa in due parti: la bassa e la cittadella. Quest'ultima era situata su una struttura di mattoni di fango cotti, in tutto simili a quelli moderni, e formavano una vasca detta Grande Bagno. Le abitazioni erano

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO (10° EPISODIO): HARAPPA E MOHENJO-DARO

Enrico guarda Sara e dopo qualche minuto di silenzio raccoglie tutto il coraggio ed inizia a parlare. Vedi è tutta colpa mia quello che è accaduto, non volevo fare del male a nessuno e, specialmente, a voi che siete le persone che amo di più. Non credevo che accadesse tutto questo ero in bu na fede ma , le persone non si conoscono mai fino in fond o . Sai che il nostro mecenate è Werner.  Si, rispose Sara. E allora, cosa vuoi dirmi? Il mio vero nome non è Enrico ma Einrich  Hess. Un  cognome ingombrante da portare, a causa di ciò che accadde in passato. La mia famiglia conosce quella dei Werner da generazioni. I nostri nonni hanno combattuto uno in fianco all'altro, hanno condiviso ideali, conoscenze e superstizioni.

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO (9° EPISODIO): L'AGGRESSIONE

Enrico aveva appena terminato la sua lezione quando sentì la musica del messaggio. Arrivato nel suo piccolo studio si accomodò sulla sua poltrona in cuoio logorata dagli anni e dopo aver sorseggiato il suo ennesimo caffè decise di leggere l'sms. " Ciao Enrico sono Sara, volevo dirti che abbiamo decifrato le iscrizioni ed ora avremmo un urgente bisogno del tuo aiuto. Prima possibile puoi raggiungerci? Ci sono novità e non so se siano positive o meno! A presto. Quando arrivi puoi anche portare qualcosa da sgranocchiare e anche da bere? " Non rispose, ma dopo aver riordinato alcune carte sulla scrivania uscì per raggiungere gli amici, fermandosi prima al bar all'angolo per comprare panini, toast e birre. Appena aprì la porta non trovò nessuno ad attenderlo, provò varie volte a chiamare ma invano, il silenzio regnava indisturbato in mezzo ad un gran caos. Il tavolo era rovesciato per terra, le sedie erano state rotte e una marea di scartoffie giacevano spar

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO (8° EPISODIO): RAMAYANA E I VIMANA

Era sera inoltrata quando si misero a leggere. Iniziò Sara. "Siamo al dunque,  nella lontana foresta di Naimisha, monarchi, guerrieri e capi brhamani, nelle scienze  versati  sono ora arrivati. Gli alloggi nobiliari agli ospiti reali sono assegnati , ma tutti sono in attesa, come alberi ombrosi allineati. Cantate al santo Brahman, guerriero leale! In questo momento sacrificale,  venti caldi soffiati porteranno figli non nati. Un cielo soffuso di nero devasterà il più grande impero!" Lette queste righe, gli sguardi si incrociarono, attoniti. Improvvisamente Enrico affermò: "Bene, sembra che ci voglia dire che è accaduto qualcosa, una guerra, molto cruente, ma... dove? Comunque ragazzi, per me si è fatto tardi, domattina ho un sacco di impegni. Facciamo così, voi proseguite quando avete decifrato il più possibile mi fate sapere. Ci teniamo informati e appena serve il mio contributo, sarò pronto. Ora vado". Gli altri rimasero in piedi tu

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO (7° EPISODIO): INIZIA IL LAVORO

Nel giro di pochi minuti arrivarono anche gli altri. Dopo i soliti convenevoli un silenzio, colmo di attesa, calò sul gruppo. Quattro sguardi interrogativi stavano fissando Carlo aspettando una spiegazione. "Bene, eccoci finalmente riuniti. Ma, prima di dirvi tutto, devo ringraziare per il vostro assenso. Inizialmente non pensavo di riuscire ad avervi tutti insieme qua, come ai vecchi tempi. Comunque, basta indugiare e passiamo ai fatti." Dopo un sintetico resoconto dell'accaduto, Carlo presentò il documento e disse. "Ho bisogno dell'apporto di ciascuno di voi. Tu, Laura, sei esperta in paleografia,  Enrico sei uno storico, e Sara il tuo apporto, in qualità di esperta in codicologia, insieme a Luca, sarà importantissimo". Quindi continuò: "Allora abbiamo una settimana esatta per svelare il mistero, dopo devo ridare al tedesco il reperto con la documentazione. Mettiamoci al lavoro e cerchiamo di venirne a capo." Sara e Luca

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO (6° EPISODIO): CI SI RITROVA NUOVAMENTE

Non era riuscito a recarsi prima nel suo studio ma, finalmente, dopo una settimana poté immergersi nel suo infinito mondo di meraviglie e misteri. Allora, disse fra sé e sé, cosa mi nascondi? Chi sei? Chi ti ha messo lì? Quante domande e quante risposte! Da dove avrebbe iniziato? Innanzitutto, doveva capire che materiale era, quindi, decifrare la lingua e capire cosa c'era scritto. Prese il telefono e chiamò Laura. "Ciao, come va?"  Dopo qualche secondo e un lungo sospiro, la ragazza rispose "cosa vuoi Carlo? Ti avevo detto di non farti più sentire e mi sembrava di essere stata molto chiara. Allora?" ...Uhm! non ti arrabbiare subito, ho solo chiamato per chiederti se puoi aiutarmi. Vedi ho qui, in facoltà, qualcosa che vorrei mostrarti. Passa più tardi.  Analizzi e ne parliamo. Giuro non c'è nessun altro motivo è solo per lavoro. Credimi questa volta, ti prego." Laura ci pensò su, per una decina di secondi, rispose che sarebbe passata nel primo

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO (5° EPISODIO): IL VIAGGIO IN AEREO

Luca e Carlo a bordo dell'aereo, dopo una bella dormitina, iniziarono a chiacchierare.  Vedi Luca, quando sono entrato nella parte inferiore del palazzo, ad un certo punto, ho trovato in un angolo una piccola anfora. La presi in mano e mentre la osservavo vidi che dentro c'era qualcosa. Così decisi di prenderla. La portai nella tenda e riuscì, usando molta cautela, ad estrarre una carta. A prima vista, pensai, fosse un documento collegato a qualche personaggio sepolto lì. Sai il palazzo del tesoro è stato edificato per essere la tomba del re Areta III. Ma, man mano che guardavo quel documento, mi resi conto che la lingua con cui era redatto non era di origine semitica e perciò non c'entrava assolutamente con la tomba e tutto il resto. Ok, va bene ma, allora, da dove proviene e, più importante ancora, chi e quando è stato messo lì e... perché", chiese Luca. Proprio per questo ho deciso che valeva la pena di  correre il rischio; posso adesso portare il

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO (4° EPISODIO): ERICH PRIEBKE

Il padre di Otto Werner, era molto giovane quando, nella sua Berlino,  iniziarono a girare le uniformi che per un lungo periodo furono sinonimo di guerra, distruzione e omicidi. Come tutti i ragazzi rimase affascinato dalle parole e dal carisma del Furher. Fu, così, che entrò a far parte della gioventù hitleriana. Abbreviata in HJ, era un'organizzazione giovanile fondata dal movimento nazista per accogliere i ragazzi fin dall'età di dieci anni, per prepararli a diventare dei soldati e dei buoni cittadini. Il sistema era di tipo paramilitare e militare. Quest'associazione si inserì nel quadro della "Gleichschaltung" ( termine tedesco per indicare il concetto di allineamento, addestramento sincronizzazione, coordinamento e messa in riga e venne utilizzato dal partito nazionalsocialista per descrivere il processo con il quale esercitava un controllo totale sull'individuo attraverso la coordinazione di tutti gli aspetti della società, della politica e d

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO SEGRETO (3° EPISODIO): IL MISTICISMO NAZISTA

In tutta fretta i due ragazzi presero i rotoli e si incamminarono verso i cavalli che li attendevano all'imbocco del Siq. Quei rumori misteriosi avevano allarmato e preoccupato soprattutto Carlo. Infatti, anche se era uno dei responsabili dello scavo, non avrebbe dovuto nascondere i manoscritti. Lui, però, non voleva rubarli. Era solo curioso di capire cosa ci fosse scritto e aveva il timore di non riuscire a leggerli se avesse avvisato il responsabile della spedizione, il Signor Otto Werner. Questi era un vecchio aristocratico tedesco amante del mistero e dell'occulto. Aveva ereditato questa passione, per lui ossessione, dal padre, un ex combattente dell'esercito nazista. Tutti sapevano che in quel tempo Hitler e i suoi fidati si avvalsero anche del misticismo, dell'occultismo, e dell'esoterismo per mandare avanti la loro propaganda e far credere nella superiorità della razza ariana. In effetti il Fuhrer, e i suoi gerarchi, puntarono alla crea